ESTRANGED

•Parte 23•

ATTENZIONE QUESTO CAPITOLO CONTIENE PARTI DI SESSO ABBASTANZA ESPLICITE (almeno secondo il mio parere)
Axl pov
Ho litigato ancora con Duff, lui frequenta Rosy e solitamente mi racconta tutto quello che le succede; ma si è stufato di intercedere per me e dice che dovrei sistemare le cose con lei. Mi ha detto che continua a drogarsi, che è troppo magra e che ha smesso di andare dallo psicologo. Dice che le dovrei parlare, che potrebbe morire se continua così. Slash ha gia sperimentato la seconda overdose e non voglio che succeda anche a lei, non voglio perdere qualche altro caro a causa della droga. Erin mi consiglia di parlarle, di invitarla a cena e non a bere qualcosa; dato che anche l'alcol sembra essere diventata una sua grande passione. Il mio orgoglio è forte come la sua dipendenza e a farle una telefonata non ce la faccio, ci rinuncio pietosamente e scaccio via il pensiero uscendo a fare un giro. Seguo lo stesso percorso che ormai seguo da due settimane, ogni volta che finisco per pensare a Rosy. Passo per i locali ma non vi entro; fisso le locandine sapendo di trovarne una dei Guns n'Roses, e così succede. Mi ritorna alla mente un lontano ricordo di quando avevo appena iniziato a cantare nel lurido garage di Jeffrey e Rosy strimpellava alla chitarra le canzoni della chiesa perché erano quelle che conosceva, ed io inventavo parole nuove su quei brani pieni di ossessione e fanatismo religiosi che entrambi odiavamo tanto. Proseguo il mio cammino, tirando un lungo sospiro....devo parlarle.

Slash pov
Litigo con lei per la coca:"Brutta troia! Dove l'hai cacciata? Lo so che te la sei sparata senza dire niente!",sono incazzato. Rosy piange seduta in terra, cercando freneticamente la roba tra le siringhe usate. Me ne vado lasciandola lì da sola, senza consolazione; poco tempo dopo trovo l'oggetto della mia, o forse della nostra disperata ricerca. Mi sparo due dosi e quando finisco la vedo sullo stipite della porta, ha uno sguardo deluso e ferito; ma della delusione non me ne frega un cazzo visto che, in questa merda, lei ci sta dentro tanto quanto me. Le vado incontro  e la stringo a me, le bacio gli occhi, le labbra e il collo. Sono baci umidi , bagnati dalle sue guance umide di un pianto lontano. Le tolgo la maglietta, sapendo che non indossa il reggiseno e le bacio i seni piccoli e tondi, leccando lascivamente i capezzoli. La sua pelle è diventata ruvida dai brividi, sento che ansimerà. Mi rialzo all'altezza delle sue labbra e delicatamente infilo una mano nelle sue mutandine, iniziando a stuzzicare la sua intimità. La bacio ancora ma sento che no ce la fa più, ansima con forza ed anche io sono molto eccitato. Sfilo i pantaloni e spingo Rosy sul letto, le abbasso gli slip e mi avvicino alle sue cosce divaricate. Le entro dentro con passione e lei mi accoglie inarcando insistentemente il bacino; sono sopra di lei, il suo seno schiacciato contro il mio petto, le nostre costole sbattute dai respiri interrotti e schiacciati tra di loro. Il mio mento  è poggiato sulla sua spalla, mi ha messo i capelli dietro l'orecchio e con la mano mi stringe la testa. Ansimiamo violentemente; così aumento la velocità quasi di colpo e la sento urlare un orgasmo, feroce come le unghie che conficca nelle mie scapole. Le vengo dentro e ci ritroviamo entrambi concentrati sul nostro respiro, non roviniamo il momento con il bisogno di droga; ci godiamo a vicenda. Ha una bella voce, quando urla, quando respira con foga, quando ansima, quando gode, quando arriva all'apice del piacere, o meglio, ce la faccio arrivare. Comunque canta bene tanto quanto il fratello; non si parlano da troppo e anche se so che l'ha fatta stare male, penso che debbano confrontarsi.