•Parte 18•

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Axl pov
Stavamo tornando a casa dalle prove, avevo paura a lasciar Rosy sola in casa; le sue reazioni diventavano sempre più imprevedibili.
Entrai in casa e notai un fogliettino bianco che spiccava sul piano nero del tavolo. Era di mia sorella, se ne era andata a Lafayette e i suoi motivi erano chiari...voleva farsi ammazzare da nostro padre.
Questa era tutta colpa di Quello stronzo di Slash, l'aveva indebolita con quell'amore effimero. Se non fosse stato per lui, Rosy sarebbe il caratteraccio di sempre e che aveva ripreso ad essere prima di lui.
Mentre ero lì a leggere le strazianti parole di mia sorella sentii la mano certamente di Slash poggiarsi sulla mia spalla,-Ehi man! Dove è andata?-mi chiese con leggerezza; sapeva gia che si trattava di lei. Con le lacrime agli occhi e l'odio nel cuore mi girai verso di lui, sferrandogli un pugno sullo zigomo.-Che cazzo succede?- chiese confuso, iniziai a prenderlo a calci nello stomaco in terra prima che potesse rialzarsi; -È tornata da quel mostro!...È tutta colpa tua figlio di puttana!MUORI- gli urlavo a ripetizione. Duff mi prese da dietro per fermarmi, Jeff era accucciato davanti al corpo dello stronzo che sputava sangue e teneva gli occhi chiusi.-Axl! che cazzo ti ha fatto per ridurlo così!- mi rimproverò Izzy, in effetti ora che guardavo con un po' più di ragione notavo che era quasi senza sensi. Me ne andai in camera, presi le chiavi della mia auto e a passo veloce andai verso la porta.-Dove vai?- chiese Slash,-Cazzi miei- risposi secco,-Vengo anche io!- biascicava dal divano mentre ancora stentava a riprendersi.-Col cazzo che vieni!È colpa tua se è scappata!-, Steven si intromise calmando le acque; alla fine in macchina eravamo io, Slash e Duff. Non parlavo pensavo solo ad andare al massimo della velocità, ci avrebbero aspettate 12 ore di viaggio.

Rosy pov
Erano ormai ore che guidavo e per far passare la noia, avevo iniziato a scolarmi un'intera bottiglia di vodka liscia. Avevo esaurito gia metà della roba che avevo fregato, ero sballata da perdere i sensi ma il mio istinto di sopravvivenza era più forte.
Oscillando tra le corsie ed evitando un paio di incidenti arrivai in città; quel luogo che mi aveva oppresso ora non mi faceva provare nessuna emozione.

Slash pov
Axl aveva ragione, la colpa della depressione di Rosy era mia; l'avevo resa fragile, i suoi sentimenti per me l'avevano resa fragile...la tossicodipendenza la stava uccidendo.
Erano 8 ore che Axl guidava come un ossesso fermo sui 200 all'ora, sua sorella era tutto quello che gli rimaneva di vero e concreto oltre alla band.
Ogni tanto, quando gli occhi gli facevano male, smetteva di trattenere le lacrime e aumentava la velocità.
Sull'arrivare della sera non ne poté più e accostò l'auto in uno spiazzo laterale alla strada. Scese dalla macchina sbattendo lo sportello e iniziando a urlare come un ossesso, io non osavo avvicinarmi a quel povero ragazzo, fu Duff a muovere il culo e a riportarlo in macchina. Ora era nel sedile posteriore, Michael guidava, e io lo vidi dallo specchietto a guardare fuori dal finestrino il nulla. Anche io pensavo profondamente, sia io che Axl sapevamo che Rosy aveva uno spiacevole vantaggio di qualche ora e che il suo massacro da parte di suo padre sarebbe stato a dir poco inevitabile. Tra i due fratelli si erano raccolte poche informazioni riguardo a quell'uomo spregevole che li aveva resi due vere bombe ad orologeria. Mentre pensavo Axl parlò e con un soffio di voce si scusò nei miei confronti, non era affatto da lui una cosa del genere ma sapeva che ce l'avremmo potuta fare solo tutti uniti per il bene e l'amore che entrambe nutrivamo per quella ragazza.

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