•Parte 13•

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Rosy pov
Mi ero finalmente addormentata, finché quei cinque sono tornati sbronzi; e per lo più accompagnati da ragazze probabilmente nelle loro stesse condizioni.
Spariscono presto ognuno nelle loro rispettive stanze, lasciandomi ormai senza sonno.
Dopo vari tentativi di riaddormentarmi, mi giro di scatto sentendo il rumore di passi che scendono le scale...è Slash.
Si avvicina al divano e si para davanti a me, tuffandosi sopra il mio corpo a peso morto, trattengo a mala pena un urlo di dolore.-Che cazzo fai sei impazzito? Ritorna nel tuo letto dalla tua troia!- gli dico arrabbiata; lui si sistema accanto a me ancheggiando per farsi spazio come se non avessi detto nulla. Ora che mi è più vicino noto che indossa solo un paglia di pantaloncini, il suo corpo è umido come i suoi capelli, profuma di bagnoschiuma ma ciò nonostante puzza ancora di alcol. Pensandoci bene lui è stato l'unico ad essere ritornato senza lo svago notturno di una ragazza da una serata e via. Non credo sia il tipo da trattenersi da certi divertimenti, questa situazione mi puzza e mi da sui servi visto che il mio ristretto spazio per dormire è condiviso con una persona che ne ha uno il triplo più grande del mio. Perché non se ne va a dormire in camera sua Improvvisamente sento le sue labbra poggiate sul mio orecchio, pensavo fosse già crollato in un sonno profondo; -Ehi Rosy sei molto bella con i capelli bruni- mi sussurra intrecciando una ciocca di capelli tra le sue grandi mani. Stranamente il gesto non mi infastidisce ne intimorisce date le mie brutte esperienze. Cosa mi è successo? Non posso comportarmi così da rammollita e cadere nelle braccia del primo tizio che mi fa un complimento, per lo più ubriaco fradicio. Improvvisamente ripenso al fatto che mi ha salvato la vita e quanto è stato premuroso nel curarmi. Sorrido nel buio,-Grazie Saul- gli sussurro in faccia; lui mi prende per i fianchi e mi fa sistemare meglio accostandomi al suo petto. Mi sento al sicuro vicino a lui, con le sue braccia che cadono sulla mia schiena e il suo corpo che mi schiaccia contro la testiera del divano.

Slash pov
È distesa accanto a me, le caldi notti di LosAngeles rendono i nostri corpi accaldati e sudati; uno contro l'altro.
Le sposto delicatamente una ciocca di capelli che le cade sugli occhi, non se ne accorge e continua a dormire beata.
Mi sistemo meglio accanto a lei e poggio il suo capo lungo il mio collo. Non sono più molto ubriaco ma continuo comunque a pensare a ciò che mi ha detto sulla sua vita a Lafayette; -io ti renderò felice Rosaline- le sussurro in un orecchio e mi lascio andare alla stanchezza.

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