•Parte 10•

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Slash pov
Da quando Rosaline se ne è andata due giorni fa nessuno ne ha più parlato, come se nulla fosse realmente successo. Per quel poco che l'ho vista da sobrio, ho capito subito con chi avevo a che fare. Lei ha un carattere più forte di suo fratello, è lunatica come lui, sregolata e forse anche folle. Nel quadro psico-comportamentale della mia donna ideale lei è perfetta, ma purtroppo non sa come gestire queste sue (a mio parere) abilità, è ancora giovane ed immatura. Ho rotto il braccio e, essendo il chitarrista, non potrò suonare per un pò di tempo. Gli altri sono andati tutti a Seattle per un mini tour di quattro serate con un chitarrista del posto. Sono triste per ciò, ma in fondo me la sono cercata.

Questa sera sono stato invitato ad una festa in una sottospecie di bordello in cui vive un'attrice porno di "terza mano", oserei dire, che frequentavo alcuni mesi fa. In questi posti solitamente si trovano le peggiori persone e le migliori droghe; unica motivazione che mi spinge ad andare a questo genere di festini.

Il posto si trova a pochi isolati dalla topaia in cui abitiamo. Una volta arrivato mi lascio andare alle mie peggiori abitudini; inizio con una bottiglia di vodka e continuo con due o tre piste di coca. Per il momento sto bene e mi fiondo con avidità sulle troie che mi attendono da quando sono arrivato. I Guns n'Roses non hanno ancora una grande fama, ma sono i posti come questi in cui, per il momento, siamo delle star. Le ragazze sono calde e come al solito poco vestite; possono sembrare tutte uguali ma so per esperienza che alcune di loro sono delle vere regine del sesso. Quando mi sono stufato di tutte quelle puttanelle ansimanti, vado in bagno con la decisione che è arrivato il momento di bucarmi. Giunto lì davanti noto una piccola fila intorno alla porta; a quanto pare qualcuno sta facendo baldoria da solo nella toilette. All'inizio la situazione mi diverte ma poi l'astinenza inizia a farsi sentire, e divento nervoso e madido di sudore. Ormai tutti se ne sono andati a trovare un posto migliore dove drogarsi o cacare, ma non io; non potendo più aspettare dò due o tre calci alla porta e la sfondo. Lo spettacolo che mi si propone davanti è uno dei peggiori. Rosy è al lato del cesso a terra, piegata in due. In faccia è pallida e non sembra avere affatto equilibrio; la cosa che mi sconvolge di più è la siringa che a mezza lunghezza le spunta dal braccio. Mi lancio su di lei, le slaccio il laccio emostatico e delicatamente le sfilo via la siringa dalla pelle sudata; solo il rivolo di sangue caldo che le esce dal braccio mi fa capire che è ancora viva. Me la carico in collo e mi dirigo verso casa correndo.  Arriviamo davanti alla porta di ingresso, la carico sulla mia spalla sinistra e con la destra apro. La porto di corsa in bagno, mi siedo nell'angolo della doccia con lei tra le gambe; il viso le dondola esanime tra le spalle...cazzo sono seriamente preoccupato. L'acqua corre gelata, sto tremando, ma lei niente; finchè non smorza un respiro e io ne tiro uno di sollievo. La prendo in braccio e mi siedo intorno al cesso con lei sulle gambe, con una mano la tengo dritta e con l'altra le apro delicatamente la bocca; ma non riesce a tenere su la testa ed ogni mia mossa è inutile. Mi calco di più intorno alla tavoletta, così da bloccare il suo corpo, sento le sue costole aprirsi flebilmente per respirare. Con il braccio sinistro le sorreggo il collo mentre  con la mano destra riprovo ad aprirle la bocca, e questa volta ce la faccio  senza che si muova. Le infilo con attenzione due dita in gola e finalmente la vedo rianimarsi; passo il tempo a farla vomitare: una, due, tre volte...Quando le ho "ripulito lo stomaco" la porto in camera mia; non mi va che Axl scopra tutto questo. Ha le guance in fiamme, i capelli appiccicati sulla fronte e il corpo colpito da spasmi....è gelida, e qui in casa non c'è riscaldamento. Non ci penso due volte a spogliarla dai vestiti sudici, mi spoglio anche io e la appiccico al mio corpo in fiamme. Continua a tremarmi addosso, la vedo alzare un braccio e stringermi la spalla con le unghie, -non lo fare per favore! Non anche oggi...-mi sussurra.-Shshhh non voglio farti nulla...cerca solo di dormire- le dico arrampicandomi sugli specchi,-N-non ce la faccio più p-per favore...non sent-to più l-le gambe - mi piagnucola con la faccia nascosta nel mio petto. A un certo punto smette di tremare e muoversi freneticamente, le giro il volto e sta sanguinando dal naso; cazzo è in overdose. Mi precipito di sotto al telefono e chiamo il pusher più vicino, chiedendo una dose per me e una siringa di adrenalina per Rosaline. Torno su a controllarla e non sta respirando, le schiaffeggio le guance, -Su Rosy...torna tra noi, dai!- la incito ma nulla. Suona il campanello  e corro a ritirare la roba, le tiro via le coperte e prendendo coraggio le infilo la siringa nel petto, iniettando tutto il liquido. Sono a cavalcioni su di lei, non la vedo reagire, finché non alza il busto  di scatto e ci ritroviamo faccia contro faccia, fronte contro fronte, naso contro naso...bocca contro bocca. Ha i capelli, ormai più bianchi che lilla, davanti il viso, il fiato corto che sa ancora di alcool; Io sono sfinito e respiro faticosamente quasi quanto lei. Schiaccio il mio corpo contro il suo, lei stanca poggia la testa sotto il mio collo, la prendo dalla schiena e l'accompagno delicatamente a stendersi. Senza fare lun fiato cade in un sonno profondo, chissà dove si era cacciata questi due giorni.

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