Capitolo XI

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Era appena suonata la campanella delle 15:00 e,come al solito,mi stavo dirigendo fuori da quel carcere obbligatorio.
Stavo attraversando il cortile della scuola,guardandomi intorno:
Alunni che se ne andavano;
coppie che si ritrovavano ad abbracciarsi dopo non essersi visti per più di otto ore;Insegnanti che si fermavano a parlare,bevendo del caffè,con le loro cartelline sotto braccio;
Amici che se ne andavano insieme,per passare il pomeriggio a rilassarsi o,semplicemente,a stare in compagnia;
E poi c'ero io,sola,che cercava di immedesimarsi nelle tante vite perfette che quegli adolescenti sembravano avere.
E,in un attimo,come d'istinto,il mio sguardo si posò su una figura,seduta su una panchina,da sola anch'essa.
La mia mente diceva di stargli lontano,il mio cuore no.
Mi fermai,scrutandolo,come se mi mancasse qualcosa,e quando si accorse di me, voltai lo sguardo su un altro gruppo di studenti,per poi girare i tacchi e andare.
Perché dev'essere così difficile?!
Thomas,perché vuoi sapere sempre tutto?!
Aprii la porta di casa e mi rinchiusi in camera,buttandomi a peso morto sul letto,sospirando.
Bip-bip
La suoneria del mio cellulare,che indicava l'arrivo di un messaggio,mi costrinse ad alzarmi.
Era il sito della scuola.

NEWS:

Aggiornamento:
Sì comunica che nei giorni:Giovedì 12,Venerdì 13 e Sabato14 si terranno le prove per entrare nelle seguenti attività extrascolastiche:
-Football(dalle ore 16:00         
alle ore 17:30)
-Nuoto (dalle ore 15:00 alle ore 16:00)
-cheerleading(dalle ore 16:00 alle ore 17:15)
-Orchestra(dalle ore 17:30 alle ore 18:45)
-Atletica(dalle ore 17:15 alle ore 18:00)
-Pallavolo(dalle ore 16:30 alle ore 17:00)

*Sì specifica che le attività sopra elencate non sono obbligatorie ma,per chi le svolge,saranno dati crediti extra(diversi per ognuno) che porteranno ad arrotondare il voto finale.*

-cordiali saluti
Il preside.

L'idea di impegnare il mio tempo,più di quanto non lo fosse già,non mi allettava per niente;ma la possibilità che mi stava dando il preside mi fece completamente cambiare idea.
Guardai l'orologio,che segnava le 15:45.Ero ancora in tempo per i provini di:
cheerleading, atletica e pallavolo,escludendo orchestra,visto la mia imbranataggine nel suonare ogni tipo di strumento.
Presi la mia borsa a tracolla e corsi verso scuola,il più velocemente possibile.
Mi ritrovai davanti all'ingresso in meno di un quarto d'ora,completamente senza fiato.Entrai dentro e notai che più di mezza scuola era già presente,in tutta la loro gioia.
Mi maledissi mentalmente e iniziai a scrutare ognuno di loro,sperando di riconoscere qualcuno.
Ed eccola lì,nei suoi corti e scollati stracci firmati,che si stava osservando in un piccolo specchietto,con vicino il capitano della squadra.Jackson si trovava dietro di lei,le stava abbracciando i fianchi e odorando i capelli,con probabilmente il loro tossico odore di lacca.
Feci una smorfia schifata e mi diressi verso una delle tante file presenti.
Mi infilai in quella che era la fila per provare pallavolo,ovviamente vicino a quella di Rebecca e Jackson.
Una volta il mio turno,firmai e mi girai per andare verso gli spogliatoi femminili,quando Rebecca mi si presentò,bloccandomi il passaggio.
Oramai era diventata un'abitudine:quella ragazza si divertiva a farmi arrabbiare,senza che avessi la forza di reagire.
Rise di gusto,per poi mettere su uno sguardo di superiorità:
-No,ma dai.Ci ritroviamo i parassiti nei posti migliori.Dovrebbero seriamente pulire questo posto,non credi?-Mi chiese.Alzai un sopracciglio e incrociai le braccia al petto,scrutandola.
Lei mi imitò,continuando a parlare:
-Bene,topo da biblioteca.Si può sapere che ci fai qui?Dovresti essere a casa a piangere per la tua vita a dir poco...mh vediamo,qual era la parola? Ah si,orribile-
Ok,calma Natasha.Frena l'impulso di spaccarle quel bel nasino da perfettina.
-Almeno io non spreco il mio tempo a contemplarmi e a dire quanto sono perfetta.-Dissi,sogghignando.
-Beh certo,tu non lo sei-Si aggiunse Jackson.
Bene,Due piccioni con una fava.
-Oh,signor Jackson,capitano della squadra di Football,potrebbe allora spiegarmi come esserlo,sempre se chiedendoglielo non sia troppo.Sa,il suo cervello sta emettendo fumo anche adesso.Non vorrei complicarle la situazione,Mr. perfetto-dissi,avvicinandomi a lui.Strinse i pugni,facendo diventare le nocche bianche per la pressione e digrignò i denti,perfettamente allineati.
-Oh,non ti conviene brutta...-fu interrotto da una voce alle mie spalle.
Era lui.
-Ehi,qualche problema?!- chiese.
-Non ti impicciare,Dallas-Rispose Jackson,nella stessa posizione.
Rebecca si limitava a stare zitta e a guardare la scena,cercando di rendere la cosa a suo vantaggio.
-Oh tranquillo,non mi sto impicciando.Sto solo liberando questa giovane donzella dalle mani del pericolo-disse,girandosi verso di me e facendomi l'occhiolino.
Perché,nonostante fossi incantata da cotanta bellezza,quel gesto non fece altro che portare la mia mente a Thomas?!
Sorrisi,poco convinta.
-Te lo ripeto un ultima volta,non.Ti.impicciare.-rispose,accentuando le ultime tre parole,Jackson.
-Taci,King.Sai,non ti fa bene aprire bocca se non sai dire cose sensate.-
Lo fronteggiò,sorridendo.
Mi stava davvero appoggiando?!
Wow.
Jackson,oramai pieno di rabbia in quel suo corpo scolpito,si limitava ad avvicinarsi al mio cavaliere,in modo minaccioso.
Dallas mi prese per mano e iniziò ad accompagnarmi negli spogliatoi femminili,oltre Rebecca e Mr.Perfetto,esclamando:
-Bene,se ora non ti dispiace,la ragazza ha degli allenamenti da fare.Ciao King.-si stoppò,girandosi verso Rebecca,che lo stava guardando,stupita.
Poi riprese:
-Ciao Rebecca-disse,calmo.
-Ehm...ciao-disse lei,con un leggero cenno della mano e la bocca semi aperta per lo stupore.
Una volta allontanati di qualche metro,levai la presa dalla sua mano,delicatamente,e mi girai verso di lui.
-Grazie-sorrisi,sinceramente.
Si voltò,anche lui,verso di me e mi sorrise:
-Si fa di tutto per salvare delle damigelle in pericolo.Sopratutto se cosi belle.-
Oh.
Rimasi stupita,senza riuscire a pronunciare né frase né parola né,tantomeno,sillaba.
Fu lui che riprese a parlare,ridacchiando:
-Beh,ora dovrei andare Natasha.-disse,avvicinandosi a me.
-Come sai il mio nome?-chiedi,curiosa.
-Siamo nella stessa classe di Aritmetica,Filosofia e Letteratura,non ricordi?!-chiese,ammiccando.
-Oh,ehm no,cioè si,volevo dire forse...si,si-dissi,gesticolando,in preda all'imbarazzo.
-Bene-mi aprì la mano e mise dentro a essa un bigliettino,con su scritto un numero di telefono.
-Chiamami,se ti va-Disse allontanandosi,per poi scomparire.
Oh mio Dio.
Rimasi incantata,sorridendo da ebete,fino a quando uno strattone proveniente da dietro di me non mi fece sobbalzare.
Mi girai e,neanche il tempo di chiedere spiegazioni,che mi ritrovai ad essere trascinata nello spogliatoio,con la porta chiusa a chiave.
-Ora mi spieghi cosa sta succedendo,Thomas?!-chiesi,alterata,massaggiandomi il polso.
-Dallas,quel Dallas-disse solo,cupo in viso.
Che gli prendeva ora?
-Si Thomas.Quel Dallas-dissi,sbuffando.
-lui...-disse ancora,stringendo i pugni.
-Lui-ripetei,convinta.
Poi continuai:
-Ora mi spieghi che ti prende?!-chiesi,avanzando leggermente verso di lui.
-Niente,ci vediamo domani pomeriggio per il progetto di storia-disse,con il capo chino,avanzando verso la porta.
-Ok ma...-non feci in tempo a rispondere.La porta si chiuse con un tonfo.
Se ne era andato...

Una ribelle in uniforme Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora