Mi stavo dirigendo verso la 39th strada.
Avevo deciso di prendere la metropolitana,se non si fosse bloccata sarebbe andata molto più veloce di due gambe umane.
Dopo aver sentito la vibrazione del mio cellulare lo presi:
Era una notifica.
Thomas ti ha tolto l'amicizia.
Già,me lo sarei dovuto immaginare.
Mi sarei dovuta immaginare che il nostro rapporto era stato tranciato a metà per colpa di persone che,nella mia vita,giungevano come ostacoli insuperabili,forse addirittura per colpa mia.Per colpa del mio odioso carattere.
Infondo,era colpa del mio dannato dovere di proteggere tutte le persone a cui volevo bene da eventuali pericoli,da eventuali ferite che io avrei dovuto prendere perché io me lo meritavo,loro no.
Le cose stavano andando così.
Come potevo cambiarle?!
Serrai le labbra e lo rimisi in tasca.
Mi aggrappai velocemente al palo del mezzo di trasporto,il quale mi evitò una brusca caduta dovuta all'improvvisa fermata del 'treno delle gallerie',così lo avevo nominato.
Mi accigliai,pensando ad un eventuale rottura del veicolo.
Ma,quando la porta,che avevo di fronte,si aprì,potei ricredermi.
Mi aggiustai lo zaino in spalla e mi avviai verso l'uscita.
Girovagai alla ricerca di quello specifico negozio per ore ma,diversamente dalle ricerche su internet,quella farmacia sembrava non esistere.
Che fosse stato solo frutto di un'inopportuno scherzo?
Beh,se fosse stato così avrei strangolato chiunque avesse avuto quella 'brillante' idea.
Ma si sa,la speranza è l'ultima a morire e,proprio quando stavo per arrendermi,un uomo sulla sessantina d'anni,seduto su una panchina,mi chiese di avvicinarmi.
-Ehi,bella ragazza.È da tutto il pomeriggio che ti vedo girovagare sempre nello stesso punto.Posso aiutarti?-
Per quanto la sua voce roca e profonda mi inquietò non poco e per quanto la solita regola 'mai parlare con gli sconosciuti' fosse presente da molto tempo sul mio vocabolario,decisi di chiedergli delle informazioni.
Di certo un vecchietto così non mi avrebbe sicuramente attaccato,non correvo alcun rischio.
-Ehm si,sa per caso dove si trova la 'Care's pharmacy' ?-
Dannata la mia voce tremolante!
-Come mai una ragazzina come te vorrebbe andare in quel postaccio?-
Alzò lo sguardo verso di me.
-Scusi,ma non credo siano affari suoi.Se vuole rispondermi gliene sarei grata,altrimenti credo proprio che debba andare da un'altra parte a chiedere informazioni.- mi innervosii e ripresi a camminare.
-Ehi,torna qui.So dov'è,ma sai... a tutto c'è un prezzo-
-Non gli darò dei soldi per una stupida indicazione che potrei avere anche gratis-socchiusi gli occhi in due fessure.
-Ehi,fa la brava.Vedi di andarmi incontro.Sono un povero barbone,che dorme su questa panchina ormai da mesi.Possiamo aiutarci a vicenda-
Mi chiese,cercando di fare gli occhi da cucciolo,ma la sua bianca barba vispa e i suoi occhi neri non gli conferivano di certo un bell'aspetto,tutt'altro.
-Cosa vuole?-
-Una banconota da venti... e una coperta-
Sbuffai,prendendo il portafoglio dalla tasca dei pantaloni e porgendogli i "suoi" venti dollari.
-La coperta?-
-Se la può prendere con i miei soldi.Ora mi dica l'indicazione-
Stavo cominciando ad odiare quella situazione più di quanto odiassi Rebecca e Jackson insieme.
-Eh no,ragazzina.Non funziona così-
-Vediamo se funziona così,allora:Se non mi dirà l'indicazione chiamerò la polizia,dicendo che un barbone mi ha aggredita e mi ha costretta a porgergli i miei soldi,ovviamente contro la mia volontà.Lei di sicuro andrà in carcere e io potrò chiedere a loro delle indicazioni.-
-Ok,ok,ok.Non ti scaldare.Non c'è bisogno di chiamare la polizia.
Possiamo trovare un compromesso,no?!-
Stupido barbone del cavolo.
-Il compromesso lo avevamo già fatto.Io ti ho pagato e tu,ora,mi dici dove si trova la Care's pharmacy.-
-Ok,gira a destra e vai dritta fino a dove non vedi la scritta '39th street'.
Lì troverai una catapecchia con su scritto il nome della farmacia.Ma sta attenta,non è una bella via quella.Ci sono un sacco di drogati in strada-
Grazie dell'avvertimento!
-Uno l'ho già trovato qui.Grazie mille e a mai più-
Bene.Avevo appena svuotato il portafoglio.E ora come lo spiegavo a mia madre?!
-Arrivederci!Sempre se ne uscirai viva!-Avrei anche rischiato la vita.Meglio di così non poteva andare,no?
Considerando il fatto che sarei morta di infarto,l'idea di dare retta ad uno stupido sogno non era stata una bella idea.Mi ritroveranno assassinata vicino ai cassonetti dell'immondizia.Continuai a camminare finché non la trovai.
L'uomo non aveva tutti i torti.
In giro c'erano parecchie persone sdraiate a terra,che vomitavano o dormivano.
Trovai finalmente la farmacia e vi entrai dentro.
Era tutta ricoperta di polvere e sporcizia.
I controllori dell'agiene non avevano fatto un giro nelle vicinanze da un po'...
Una donna,all'apparenza stremata,vestita di bianco e con una pesante matita nera a contornarle gli occhi azzurri e freddi,si trovava al bancone,a limarsi le unghie.Mi avvicinai,titubante:
-Ehm,posso chiedere a lei?-
-Dipende-rispose lei,impassibile.
-Ok... vorrei chiederle se qui ha mai lavorato un dipendente di nome Jhon Ross-
Lei mi guardò,masticando rumorosamente il chewing-gum alla cannella che aveva in bocca.
-Forse si,forse no.Chi lo chiede?-
Mi dondolai sul posto per un tempo infinito,titubante se dirglielo o no.
-Sua figlia.Natasha Ross-
I suoi occhi si ingrandirono eccessivamente per lo stupore.
Già,avrebbe spiazzato anche me.
-Lui non lavora qui da almeno undici anni.Si è licenziato-
-Sa dov'è andato dopo?-
Lei mi fissò,annoiata.
Era davvero inquietante...
-No.-
Sbuffai,sconfitta,per poi dirigermi nuovamente verso la porta.
Ma la voce della ragazza mi fece fermare:
-Alcuni dicono che si sia diretto in Colorado,ed abbia intrapreso la carriera da mafioso.-
No,quello non poteva essere mio padre.
-Altri dicono che si sia fatto uccidere da un serial Killer dopo aver fatto esplodere la banca più ricca di tutta l'America-
No,no... quelle erano solo dicerie.
-Altri ancora dicono che sia scappato dalla propria famiglia,perché la odiava.-
Corsi verso la porta,sbattendola con forza.
Quello non era mio padre.
Lui non odiava la propria famiglia,lui non era un mafioso né un serial killer.
Lui era mio padre,l'uomo che mi dava i baci della buonanotte,che mi portava a lezione di danza e che mi spingeva sull'altalena in giardino d'estate.
Lui era tutto questo e io avrei scoperto dove si fosse cacciato.
Anche a costo della mia vita.
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Una ribelle in uniforme
Teen FictionNatasha:ragazza timida,bella ed intelligente ma goffa nei movimenti, rimasta sola con la madre e il suo migliore amico,Thomas,triste per la mancanza del padre,andato via di casa quando lei era piccola,scomparso dalla sua vita senza un motivo apparen...