Mercoledì mattina.
Era difficile pensare che fosse Mercoledì mattina.
Era difficile non chiedersi:'cavolo,sono già stufa.Quanto manca al weekend?'
Ma,infondo,neanche durante il weekend potevo riposarmi.Il rumore dei miei tacchi neri rimbombava in tutto il corridoio,nonostante le diverse e chiassose voci attutivano il suono.
Nessuno sembrava far caso a quello che facevano gli altri.
Ognuno immerso nei propri pensieri,affogato dalle preoccupazioni di ogni adolescente,come in un mare in tempesta.
Rebecca,però,differentemente dalle altre persone,mi guardava con astio.
Come se il suo sguardo potesse uccidermi;
Come se i suoi occhi verde smeraldo potessero lanciarmi chissà quale tipo di maledizione.Dalla sua bocca,delineata da un acceso rossetto fucsia,sembrava provenire un ringhio.
Le sue delicate mani stringevano con forza le maniche del ragazzo,Jackson.
Lui,a differenza di Ms. popolarità,sembrava fregarsene di quello scambio di odio fatto di sguardi.
Se ne stava lì,appoggiato all'armadietto,in tutta la sua sfacciataggine,mentre lanciava occhiatine a ogni ragazza con una gonna o un pantalone che non superasse la metà della coscia.
Ovviamente,il tutto contornato da quel suo sorriso brillante e perfetto,tipico di modelli ricchi,strafottenti e viziati come lui.Ero certa,anzi,più che certa che un giorno sarebbe finito in qualsiasi cartellone pubblicitario,canale televisivo e prodotti di bellezza di ogni continente.
Probabilmente lo avrei trovato anche sui libri di scuola,prima o poi.
Non perché fosse intelligente,anzi,credo che una papera al parco avesse più cervello di lui,ma perché,magari,vedendo il suo 'bellissimo viso da Dio greco'(parole di Rebecca e delle sue ancelle,non mie)ognuno sarebbe stato attratto da lui,fino al punto di studiare di più,per vederlo.
E io,che a differenza loro,ne avevo già abbastanza dopo anche solo averlo visto per otto ore di scuola.Alzai gli occhi al cielo,per poi continuare a camminare verso gli spogliatoi femminili.
Educazione fisica,ecco un altro motivo per cui odiavo così tanto il mercoledì mattina.
Cambiai divisa e scarpe,per poi dirigermi in palestra.
Aprii la porta,ma mi fermai quando vidi che erano già tutti lì,mancava solo la professoressa.
Il mio sguardo cercò quello di Thomas.
Che cavolo mi prende?
Lui era lì,con i suoi amici,a ridere.
Sembrava felice.
Perché non doveva esserlo?
Si girò verso il portone,incontrando il mio sguardo.Accennai un debole sorriso,tanto per dimostragli che lui sarebbe rimasto sempre nel mio cuore,anche se il mio 'amore' non era ricambiato.
Lui fece lo stesso.
Il mio cuore iniziò a battere,prima piano,poi sempre più forte.
Per poi cessare quando sentii un umido bacio sulla guancia.
Alzai lo sguardo,nello stesso momento in cui il mio sorriso,già troppo debole,si spense definitivamente.Dallas si mise di fronte a me,oscurando la visuale sul vero motivo per cui ero venuta a fare ginnastica.
-Ehi,principessa.È da un po' che non ci sentiamo-
-Ehi Bellissima,è da tanto tempo che non ci sentiamo.Cosa hai fatto in questo lasso di tempo? Sei stata alle Figi?Hai trovato un ragazzo?-
-Ciao,Dallas.Non voglio contraddirti ma,ci siamo visti due giorni fa.-sorrisi.
-ci siamo sentiti ieri sera per la buonanotte,zuccone!-
-Già,sai... avevo gli allenamenti.
Comunque,volevo chiederti,se ti va,di darmi delle ripetizioni di Biologia.
In quella materia faccio schifo e ho sentito che tu,invece,sei piuttosto brava-mi chiese,abbassando sempre più il tono di voce,fino a diventare quasi roca.Diedi un veloce sguardo a Thomas,sperando che non stesse seguendo il nostro discorso,e,infatti,lui aveva continuato a scherzare con i suoi amici.
Da una parte,però,speravo di farlo ingelosire.
Come fare per attirare la sua attenzione?Mah,con una palla,naturalmente.
Presi la palla da basket,che era rotolata fino ai miei piedi,per poi tirarla verso Thomas.Inutile dire che la mia mira era pessima.
Lo presi in piena fronte,Ahia.
Ma,infondo,se avesse saputo la ragione per il quale l'avevo fatto,mi avrebbe compreso,no?!
No,non credo.Mise una mano sulla testa dolorante,massaggiandola,per poi girarsi verso la fonte del problema,io.
Mi voltai velocemente verso Dallas,cercando di essere naturale,per non destare sospetti.
Poi,ricominciai a parlare.
Che inizi il gioco.
-Va bene Dallas,ti aiuterò con Biologia-urlai.
-Ehm,bene,credo-rispose lui,confuso.
Mi girai di nuovo verso Thomas.
Mi guardava,ma non sembrava attento.
Alcune volte scambiava sguardi agli amici,sorridendo,per poi riguardare me e il biondo.
Dovevo farlo ingelosire di più.
Presi le mani di Dallas,cominciando ad accarezzarle:
-Dimmi dove e quando-sorrisi,sbattendo le ciglia.
-Facciamo... a casa mia,verso le cinque?-
-Perfetto,alunno-dissi,per poi dargli un bacio sulla guancia.
-Bene,professoressa-scherzò lui.Riguardai Thomas,che stava stringendo i pugni,fino a far diventare le nocche bianche.La sua mascella contratta faceva pulsare ancora di più la vena sulla sua fronte.
Sorrisi,soddisfatta,per poi andare in fila con gli altri,seguendo l'ordine che la professoressa aveva dato poco prima.-Oggi svolgeremo dei lavori di coppia.Inizierete col passarvi la palla,per poi dividervi in squadre e svolgere una "partita"-ci informò,mimando le virgolette con le dita.
In un attimo,tutti gli alunni si erano divisi.
E,ovviamente,io finii con Dallas.
E Thomas,invece...
CON LARA?!
Scherziamo?
Misi i capelli dietro l'orecchio,per cercare di ascoltare meglio la loro conversazione:
-In coppia insieme,eh?-disse maliziosa,Lara.
-Non credo siano coincidenze-aggiunse.
-Già,un significato lo dovrà pur avere-la appoggiò,scherzando,Thomas.
Gli mise le mani sulle spalle,per poi avvicinarsi al suo viso,fino a quando i loro nasi non si toccarono,e ridere sonoramente.Un brivido percorse la mia spina dorsale.Stavo per avere un attacco di isterismo.
Dallas,vedendomi così,mi prese la mano e incominciò a passarmi la palla.
Mi fece dimenticare tutto,per un momento,procurandomi anche una sonora risata divertita.
Almeno fino a quando non ricevetti una pallonata nella schiena,che mi fece immobilizzare.
Sapevo chi me l'aveva tirata e sapevo anche il perché.Mi girai,ritrovandomi un Thomas con la faccia da innocente e un'immaginaria aureola sulla testa:
-Oh,scusa.Ti ho colpito?Davvero,non l'ho fatto apposta-mette su un finto broncio.
Presi la palla,che aveva in mano Dallas, e gliela tirai con forza,colpendolo allo stomaco.
-Io invece si-sorrisi,fiera.
-Oh,avanti.Sul serio?-chiese,con un sorriso vendicativo.
Corse verso il carrello delle palle e cominciò a tirarmele.
Dallas si volle unire a me,cominciando a lanciare altrettante palle agli 'avversari',cercando di colpirli e,lo stesso,fece Lara con Thomas.
In pochi secondi ci ritrovammo divisi in squadre,mentre davamo inizio ad una vera e propria guerra di 'palle avvelenate'.~SPAZIO D'AUTRICE~
Innanzitutto,buona serata a tutti/e i/le lettrici/lettori.
Volevo ringraziarvi di cuore per le stelline,i commenti e le letture di questa storia,venuta dal cuore❤️.
Spero davvero che la apprezziate.
Volevo poi specificare che i dialoghi in corsivo all'inizio,tra quello di Dallas e Natasha,sono quelli del primo capitolo tra Natasha e Il suo migliore amico.
Volevo cercare di enfatizzare la differenza dei dialoghi tra l'uno e l'altro.
Spero l'abbia fatto capire.
Commentate se la storia vi piace,ve ne sarei grata.
Ora smetto di rompervi le scatole.
Bacioni-Stilin_24_ski
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Una ribelle in uniforme
Teen FictionNatasha:ragazza timida,bella ed intelligente ma goffa nei movimenti, rimasta sola con la madre e il suo migliore amico,Thomas,triste per la mancanza del padre,andato via di casa quando lei era piccola,scomparso dalla sua vita senza un motivo apparen...