L'ultima ora.
Quella di geografia.
L'argomento trattato erano i più grandi fiumi americani e,badate,lo sapevo solo perché era scritto a caratteri cubitali sulla grande lavagna posta dietro la cattedra della professoressa.
In realtà,non mi ero imposta neanche di guardare la diretta interessata,che stava spiegando in un modo assai veloce.
Continuavo a pensare a quell'assurdo sogno,mentre facevo penzolare la matita in aria,per poi farla cadere bruscamente sul banco.
Doveva esserci per forza un nesso con la 'fuga' o 'scomparsa',poteva essere espressa in molti modi,di mio padre.
Infondo,si dice che i sogni rappresentino fatti reali,sentimenti o paure.
Comunque sia,dovevo almeno provare a capire il significato di esso,perché sapevo ne avesse uno.
E se mi avrebbe aiutato a scoprire qualcosa,qualsiasi cosa su mio padre sarebbe stato-
-Ragazzi,la prossima settimana ci sarà l'esame per la fine del primo quadrimestre.Mi aspetto che studiate tutti gli argomenti svolti fino a quest'ultima lezione.Buona giornata-
Finalmente!
Presi i libri e li infilai velocemente nella borsa,mettendola a tracolla e alzandomi,come tutti gli altri studenti,per uscire dalla classe.
Ma le mani del professore sulle mie spalle mi spinsero delicatamente ad un centimetro prima dello stipite.
-Dove crede di andare?Le ricordo che è in punizione per il ritardo di venti minuti di stamattina.-
Lo guardai,con la bocca leggermente socchiusa,per poi andarmi a sedere,svogliatamente,in un banco.
Perfetto.
Sarei rimasta in questa stupida scuola per tre ore a non fare niente.
Mi voltai,scontrandomi subito con dei grandi occhi nocciola.I suoi grandi occhi nocciola.
Vero,anche lui era in punizione,come me.
Mi stava uccidendo con lo sguardo.
Che gli avevo fatto di male?
Ok,non eravamo più migliori amici,ma un minimo di socialità fra noi due doveva pur esserci.
Alzai gli occhi al cielo e provai a pensare ad altro.
Emisi un suono gutturale.
Era così difficile pensare ad altro?
Per esempio... mio padre!
Se non trovavo prove della sua esistenza a casa le avrei cercate su internet.
Lì avrei sicuramente scoperto qualcosa.
Mi sforzai di ricordare ogni minimo dettaglio del sogno:
Il padre con la bambina;
Le mie frasi dette da quella bambina;
L'incontro con Thomas a scuola;
Il bacio nell'aula di chimica...
Il bacio.
Il bacio più realistico mai visto.
E a darmelo era stato Thomas!
Alla fine tutto portava a lui.
Ogni singola cosa.
Cosa centrava con mio padre,però?
Possibile che fossero solo sogni disconnessi?
Picchiettai due dita nelle mie tempie,provando a ricordare.
Aveva detto qualcosa riguardo ad una farmacia...
La suoneria fastidiosa di un cellulare mi risvegliò.
Era il telefono del professore.
Se non fossi stata troppo occupata a risolvere un 'caso' avrei certamente riso di quella situazione ironica e Thomas avrebbe risposto con una delle sue solite battute come:"Non si tiene il cellulare acceso in classe" o "Se fosse stato uno studente lo avrei sicuramente sospeso.In primis per il suo abbigliamento.Poi c'è anche il fatto del cellulare..." ma ovviamente questo non sarebbe accaduto.
Oramai priva di concentrazione,decisi di origliare la telefonata:
-No,il mio turno è quasi finito-...
-Si,si.Posso passare in farmacia-...
-Non faccio in tempo.Lo prenderò alla farmacia qui vicino-...
-Come?No,non so se alla care's pharmacy si comprano.-...
-Si,controllerò.Ora devo andare,ciao-...
Come aveva detto?
Presi velocemente una penna e scrissi il nome della farmacia.
Lo avevo già sentito e,anche se non lo ricordavo perfettamente,sapevo avesse un nesso con la situazione.
Il professore si alzò,prendendo la cartella e noi facemmo lo stesso.
-Oh,pensavate che l'ora fosse finita.No,no.Io me ne vado,voi restate qui.Buona punizione- e uscì dalla stanza.
Odio.
Profondo odio per uno stupido professore.
Strinsi la mascella e spezzai la matita.
Thomas mi guardò,per poi spostare nuovamente lo sguardo due secondi dopo,sbuffando.
Così,però,avrei fatto le mie ricerche senza che qualcuno mi intralciasse.
Non c'erano solo lati negativi in questa situazione.
Mi alzai e uscii dalla classe,per poi dirigermi in quella di informatica.
Presi un portatile e ritornai.
-Che fai?-
Non risposi.Avevo ben altro da fare che parlare con lui.Sapevo già che saremmo finiti per litigare.
Aprii il portatile e lo accesi.
-Non puoi prendere i portatili della scuola-mi informò.
Non lo guardai nemmeno e aprii la finestra con su scritto 'internet'.
Ma arrivata a quel punto mi bloccai.
Cosa avrei scritto?
Prove dell'esistenza di Jhon,dipendente della 'care's pharmacy'?
Non credo che così avrei ottenuto qualche risultato.
Avrei scoperto dove si trovava questa famosa farmacia,però.
-Sei incorreggibile-borbottò.
Stavolta fui io a sbuffare:
-Pensavo che non ci saremmo dovuti parlare-lo informai,continuando a guardare lo schermo.
-Infatti è così-
-Ma tu mi stai parlando-gli risposi di rimando.
-No-
-Si-
-Tu mi stai parlando-controbatté.
-Hai cominciato tu-
-Ma tu hai continuato-
-Si,perché tu non la smettevi di parlare.Avrei un lavoro da fare e,con tu che continui a dirmi parole senza senso all'orecchio,non ce la farò mai.-
-Siamo in punizione,ok?Non avresti dovuto neanche prendere il portatile-mi rimproverò.
-A te non dovrebbe importare-
-Io ho a cuore le persone.A differenza qualcun'altro..-
-Con questo cosa vorresti dire?-
-Oh,proprio niente-finse.
-Bugiardo-
-Sbaglio o non dovevamo parlarci?-chiese,guardandomi,evitando il discorso.
Mi incantai ma ritornai subito in me stessa.
Non era lo sguardo dolce che mi rivolgeva prima di tutto questo.
-Infatti è così-risposi,ritornando a guardare il pc,come se nulla fosse successo.
-Ma tu mi stai parlando...-
A che gioco stavamo giocando?
-Ora non più-
Tossì fintamente e disse:
-Stai continuando a parlare..-
-Sta zitto!-Lo ammonii.
-Hai cominciato tu-incrociò le braccia al petto.sembrava un bambino piccolo che cercava di prendere l'ultimo pezzo di torta dalle mani del fratello.
-Ma tu hai continuato-lo imitai.
Ero così impegnata a fare quella 'finta' litigata con lui,che non mi accorsi dei diversi siti trovati sotto la ricerca:'care's pharmacy'.
Cliccai su quello che pensavo fosse il più affidabile,e mi ritrovai centinaia di altre informazioni,alcune necessarie altre no.
Una frase ben precisa,però,attirò la mia attenzione:❝Care's farmacy.
La migliore farmacia di tutto il Kansas.
Posizione:
39th strada.
Farmaci di ogni tipo per qualsiasi evenienza,personale qualificato e disponibile.❞Posizione trovata.Ora mancava solo sapere se mio padre avesse lavorato davvero lì.
-Che stai facendo?-
-La tua curiosità sta mettendo a dura prova la mia pazienza-lo ammonii.
-Antipatica-
-Bambinone-
-Ritardataria-
-Super viziato-
-Brontolona-
Sul serio?
-Occhi grandi-
-Sorriso perfetto-
-Corpo atletico-
-Bellissima...-
-Bellissimo...-
Sgranammo gli occhi e balbettammo qualcosa di incomprensibile.
-Sapientona-
-Curiosone-
Avremmo continuato all'infinito se solo una bidella non avesse aperto la porta e non ci avesse urlato di uscire fuori.
Che problemi aveva?
Cancellai la cronologia e me ne andai.
Prossima destinazione:
39th strada.
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Una ribelle in uniforme
Teen FictionNatasha:ragazza timida,bella ed intelligente ma goffa nei movimenti, rimasta sola con la madre e il suo migliore amico,Thomas,triste per la mancanza del padre,andato via di casa quando lei era piccola,scomparso dalla sua vita senza un motivo apparen...