capitolo V

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Anche stavolta non mi preoccupai di cercare Thomas.
Rivolsi a Jackson e all'altro gruppo di idioti uno sguardo di disprezzo,per poi correre in direzione di casa.
Dopo quindici lenti minuti di camminata,aprii la porta con le mani sudate e,buttando lo zaino a terra quasi come fosse un sacco di patate,salii le scale in fretta e furia.
Stavolta,però,non mi catapultai né in bagno né in camera mia.
Percorsi uno stretto e polveroso corridoio e infine,mi fermai,alzando la testa in alto,ad osservare la botola sopra di me,per poi tirar giù la scala retrattile e salire...
La maggior parte delle persone non si sarebbe mai avvicinata ad un luogo inquietante come quello e le poche coraggiose avrebbero avuto,anche loro,un leggero esito prima di entrare.
Io invece Amavo la soffitta:
Amavo sentire il particolare odore di chiuso e antico che si percepiva una volta solcata l'entrata;
Amavo il silenzio che piombava da un momento all'altro...come se comprendesse che,quando ti rifugiavi da lei,era perché non volevi parlare con nessuno e volevi stare sola,isolata dal mondo.
Amavo tutto di lei,era semplicemente...fatta per me.Non avevo raccontato mai a nessuno di quel posto...neanche a Thomas.
Lo avevo trovato per caso a otto anni quando,mia madre ancora triste per la fuga di mio padre,mi disse di andare in camera a fare i compiti.Di certo non le diedi retta.
Lì,potevo essere veramente accettata per quella che ero...E chissà,forse un giorno sarei partita e mi sarei ritirata,per sempre,li dove nessuno riusciva a trovarmi.
Ma ora avevo una promessa da mantenere!
Gattonai fino a un materasso vecchio e bucato,un tempo appartenuto alla mia bisnonna,e cominciai a pensare a un piano efficace.
I miei occhi si fermarono su una vecchia scatola dove sbucavano dei pennelli e degli specchietti da trucco,con vicino delle scarpe con tacco Beige,ormai ricoperti da ragnatele e palle di lanuggine.
Una folle e sciocca idea mi balenò in testa.
E se..?!...
No,non potevo neanche pensare una cosa del genere.
'Sei ingenua,sei debole!'
'Una Santarellina che sta sempre in classe a ripassare'...
Infondo però...mi ero promessa di far vedere di che pasta era fatta Natasha Ross,quindi era inevitabile almeno provarci.
Presi i tacchi e la scatola,portandoli in camera mia.
Poi,lanciando un calcio al mio armadio,pieno di 'stracci privi di gusto',o almeno così avrebbe detto Rebecca,andai in camera di mia madre e,invece,aprii il suo.
Dentro si rilevarono capi firmati di ogni genere:
Prada,Beshka,Coco Chanel e molto altro..
Rubai un completo e lo posai sul letto.
Ero pronta per domani!

La mattina dopo mi svegliai e feci una doccia fredda,con l'intento di levare ogni piccolo dettaglio della vecchia me.
Mi vestii e misi i miei "tranpolini".
Cercai,invano,di camminarci;la mia goffaggine,però, prendeva il sopravvento e io sbattei la Faccia sul tappeto viola della mia camera...
E dopo aver borbottato un 'devo perforza?'
Ci riprovai più e più volte.
Sempre la medesima fine:Io a terra,oramai piena di lividi che si intravedevano nella mia pelle bianco latte,che cercavo di rialzarmi.
Guardai l'ora sul display del cellulare.Erano le 7:45.
'Oh no farò tardi!'
Mi rimisi in piedi,aggiustando il completo,e mi incamminai verso il bagno,naturalmente appoggiata alla ringhiera o a qualsiasi altra cosa che avrebbe potuto evitare una mia medesima caduta.
Aprii la truss e iniziai a dipingere il mio viso...
Una volta finito mi guardai allo specchio.
Oramai era troppo tardi per arrendersi.
Anche se ancora poco convinta della mia scelta, presi la borsa nuova di pelle nera di mia madre e mi diressi a scuola,dimenticando di fare colazione.
Probabilmente appena sarei tornata a casa ne avrei sentite di tutti i colori per aver 'rubato' la sua nuova novità...ma per ora dovevo solo pensare alla mia nuova vita e alla nuova me!
Passai per una scorciatoia non volendo incontrare Lui.
Arrivai magicamente a scuola senza mai essermi trovata sdraiata nel caldo cemento della strada.
Andai verso l'armadietto e notai che tutti mi stavano guardando,perfino Rebecca e Jackson.
Wow!Certo che la tua vita poteva cambiare in meglio semplicemente con qualcosa di decente addosso,qualche volta.
Dopo aver preso i libri di Chimica e Letteratura,chiusi lo sportellino e mi girai, ritrovandomi faccia a faccia con...Thomas!!!
Dopo aver sobbalzato per l'ennesima volta gli chiesi spazientita:
-Cosa c'è Tommy?-
-Ehi ciao,anche io sto bene grazie!-Rispose in modo sarcastico.
Stavo per ribattere quando lui,che mi aveva squadrata per tutto il tempo,Con una scioccata espressione in volto mi chiese:
-Ma che...?!-
-Cosa?Mi si è sporcata la maglietta?-Chiesi impaurita,iniziando a cercare qualunque cosa avesse potuto rovinarla.
-N-no no,piuttosto,che hai combinato?!-Mi chiese,sempre con la solita faccia da 'Oddio un fantasma mi ha appena salutato'.
-Ah si.Ti piace?È il mio nuovo Look.-
Tommy Non riuscì a proferire parola.
-Allora?!-Chiesi di nuovo
-Beh,si cioè no...volevo dire...-
-Senti Thomas,sai che ti voglio bene e che aspetterei in eterno per una tua risposta,ma ora devo andare in classe - risposi frustrata,
incamminandomi,di nuovo,verso la mia classe.
La mano di Tommy,atterrata sulla mia spalla,mi fermò e mi costrinse a girarmi ancora.
Per quanto volevo evitarlo,non ci riuscivo!era come se fosse la mia eroina preferita.
Era la mia droga.Ma dovevo liberarmi dalla sua morsa...perché si sa tutte le droghe ti ammazzano prima o poi.
E lui mi avrebbe ammazzato nel modo più doloroso possibile.
-Scusa,volevo dire che...Beh...si stai bene ma...-
-Sii??-
-Ma insomma,non ti sei mai vestita così.-
Chiese per poi rimettersi a pensare a chissà cosa.
-Lo so.-Risposi fredda per poi cercare di andarmene,ma quando mi voltai inciampai.
Chiusi gli occhi,pronta a sentire la mia mascella rompersi contro le fredde piastrelle del corridoio,invece non percepii niente.
Riaprii gli occhi e mi ritrovai tra le possenti braccia di Thomas.
Mi aveva preso...
Non me l'aspettavo.
-ehm...ti ho preso-disse lui timidamente,
sorridendomi.
-Ah...si,scusa.I tacchi.-
Fu l'unica risposta che riuscii a dire.
Me ne andai con un costante pensiero nella testa:
'Non mi ha lasciata cadere'...

Una ribelle in uniforme Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora