Capitolo XII

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Uscii dallo spogliatoio e mi diressi verso la palestra della scuola,sbattendo,la maggior parte delle volte,contro qualcuno.
Scesi le scale e aprii la porta,bloccandomi quando vidi che,anch'essa,era diventata un'ingorgo di persone.
L'assordante suono acuto del fischietto dell'allenatrice attirò la mia attenzione:
-Buona sera ragazze,vedo che ci sono nuove alunne oltre quelle dell'anno scorso.Questo mi rende immensamente felice.Bene,sarà un'anno lungo e da voi voglio il massimo dell'impegno,sia agli allenamenti che agli incontri.Ora forza,andate a riscaldarvi!-disse,infine,battendo le mani.
Restai ferma al mio posto,girando la testa verso una delle finestre della stanza,che davano la visuale sul campo di football,dove si stavano tenendo gli allenamenti di cheerleading e dove i giocatori si stavano passando la palla.
Li osservai fino a quando non mi venne in mente un'idea.
Corsi fuori dalla porta,verso i corridoi,prima strapieni.Andai verso la cartella dell'attività e...firmai.
Ritornai in palestra e mi misi in fila,con  le altre.
Cosa aveva Rebecca di così speciale per fare la cheerleader?
Infondo,anche io avevo le capacità basilari per poter svolgere quell'attività .
-Ashlyn Walker...-
Si,glielo dimostrerò.
Dimostrerò che anche io valgo qualcosa.E dove,se non nel campo in cui è la migliore?
-Britney Evans...-
E se poi non c'è la faccio?Infondo,sono famosa per il mio DNA da secchiona,non per il ruolo da bionda ossigenata nata per fare la cheerleader.
-Natasha Ross...-
Non sarà poi così difficile...
-Natasha Ross?-
Thomas,dove sei quando ho bisogno di te?
-Natasha Ross!-
Alzai lo sguardo verso la persona che mi aveva chiamata.
Era l'allenatrice.
-Si?-chiesi stranita,sbuffando.
-Richiedo rispetto,per favore.Ora,vada ad allenarsi se non vuole una punizione- si accigliò la professoressa.
Mi alzai e corsi verso la palla.

30 minuti dopo...
-Bene ragazze,continuate così.Fuori,sopra la cattedra,vi è un'elenco con i giorni e gli orari degli allenamenti.Alla prossima volta!-Esclamò L'allenatrice,emettendo di nuovo quell'orribile suono con il suo fischietto.
Uscii,completamente sudata,e mi diressi verso il campo.Avevo solo 15 minuti per avere la possibilità di dimostrare a miss trasparenza le mie potenzialità.
Fisicamente stremata,mi dondolai sugli spalti.
-Bene ragazze,un'ultima volta e vi lascio andare.-Sentii esclamare dall'insegnante.
-Aspetti-dissi senza fiato,appoggiandomi con le mani alle ginocchia.
-Signorina Ross,che ci fa lei qui?-mi chiese.
-Già,che ci fai tu qui?-scimmiottò il trio della popolarità.
-Sono venuta per chiederle di poter entrar a far parte della...squadra!?-chiesi,incerta sull'ultima parola.
-Sei un pò in ritardo,non credi?-mi fece presente Crystal,acida come sempre.
Rebecca la fermò con un cenno della mano,facendo scoppiare la bolla che aveva creato con la gomma poco prima.
-Beh,signorina,mancano solo dieci minuti.Non so se..-
-Mi faccia almeno tentare-supplicai.
-Va bene,ma la prova durerà di meno di quanto sia durata per le altre,ne è consapevole?-chiese la prof,incrociando le braccia al petto.
-Non mi importa-dissi,ferma.
Dopo avermi fatto provare qualche passo,e dopo aver visto come lavoravamo in squadra,la prof mi guardò senza proferire parola.
-Allora?-chiesi,speranzosa.
-Congratulazioni,ha superato la prova.-
Disse lei,impassibile.
-Ora andate a casa-borbottò,andandosene.
Un sorriso a trentadue denti mi si formò in volto,prima di trasformarsi in una perfetta linea dritta quando sentii esclamare da Crystal e Clara un "che cosa?" piuttosto acuto.
Mi girai verso di loro,e,come aveva fatto prima,Rebecca le mise a tacere con un semplice gesto della mano,per poi venire verso di me con un sorriso,probabilmente falso.
-Congratulazioni,pivella-mi disse,per poi far sventolare i suoi ricci capelli rossi e andarsene,seguita dalle altre.
Non sapevo se prenderlo come un complimento o come un suo medesimo insulto.
Figurati Natasha.
Lei che si complimenta con te?
Mh,credo proprio di no.
Presi la borsa,la misi a tracolla e andai a casa,stremata.
Feci per salire i pochi gradini che mi distanziavano dalla serratura della porta d'entrata,fino a quando non vidi che lì,ad aspettarmi,c'era Thomas,seduto su di essi.
Quando mi vide si alzò e mi venne incontro.Fui io la prima a parlare:
-Ciao,pensavo dovessimo incontrarci domani...-dissi con voce fievole.
-Non sono venuto qui per questo-mi precedette.
-Entriamo in casa?-mi chiese,rendendo libero il passaggio.
-Oh,ehm si-
Mi misi a cercare la chiave nella borsa.
Come sempre,scelta sbagliata.
Al posto della chiave presi il bigliettino datomi da Dallas.
Tempismo perfetto.
-Un'altro bigliettino?-chiese lui,con la stessa pacata tonalità di voce.
-Non..non è come pensi.È solo un numero di telefono-dissi,ricacciandolo in borsa velocemente.
-Di...?-mi chiese lui,curioso più che mai.
-Dallas-dissi,non facendo attenzione alle conseguenze.
-Naturalmente...-borbottò lui.
Misi la chiave nella serratura ed entrai,seguita da Thomas.
-Che mi volevi dire?-chiesi,sedendomi sul divano.
-Senti...Nat,per il bigliettino di Jackson...-
-Non ne voglio parlare-lo fermai.
-Tu non capisci.Jackson lo fa solo per provocarti.Se solo mi dicessi cosa significa...-aggiunse.
-Se è questo che dovevi dirmi,puoi anche andartene.-esclamai,seccata.
-Natasha..-mi si avvicinò.
Lo stoppai ancora:
-No Thomas,discorso chiuso.Non voglio complicare di più le cose di quanto non siano già- alzai la voce anch'io.
-Lasciami almeno parlare!-mi urlò lui,per poi continuare:
-Voglio solo..-fermai il discorso,esclamando:
-Thomas,non puoi capire-
-Solo perché tu non me lo vuoi far capire!-urlò ancora.
-BASTA!-strillai.
Andai a passi felpati verso la porta,per poi aprirla e chiudere gli occhi.
-vattene...-sussurrai.
Avanzò verso di me,fermandosi a guardarmi e gesticolando un po',come se volesse dire qualcosa,per poi ripensarci e andarsene.
Mi chiusi la porta alle spalle e passai le mani ripetutamente sul viso.
Una calda lacrima mi rigò il volto.
Andai in camera e mi rinchiusi dentro.
Il mio sguardò arrivò fino al cellulare,appoggiato sul comodino.
Presi il bigliettino dalla borsa e cominciai a comporre il numero.
Restai in attesa fino a quando non percepii la sua voce:
-Ciao Dallas,sono Natasha.Ti va di uscire?-


Spazio di Autrice•
Ed ecco un altro capitolo.
Intanto volevo ringraziare tutte le lettrici,sia le silenziose che quelle che si fanno sentire e che mi fanno immensamente felice,commentando.
La situazione si sta complicando,non solo per Natasha ma anche per Thomas e di certo la presenza del nostro Dallas non facilita le cose.
Volevo chiedervi:
Chi shippate insieme?
Natasha e Thomas o Dallas e Natasha?
Buona serata e al prossimo capitolo.

Una ribelle in uniforme Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora