36. Tired.

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New Romantics, Taylor Swift.

Out of the woods, Taylor Swift.

Harry's point of view.

Ero sdraiato sul letto della mia camera d'albergo e guardavo le luci della Tour Eiffel brillare ad intermittenza. Sinceramente odiavo quando alle classiche luci dorate, sostituivano quelle bianche che si accendevano e spegnavano senza un ordine ben preciso. A parte questo ero innamorato della vista.

Cath amava le camere d'albergo con delle viste mozzafiato. Avrebbe speso tutti i suoi soldi in viaggi.

Il rumore della porta che si apriva mi distrasse dai miei pensieri.
Cath stava uscendo dal bagno con addosso solamente un completino intimo che lasciava ben poco spazio all'immaginazione.

Sentii subito un'erezione crescere, mentre la guardavo con occhi pieni di desiderio e ammirazione.
Era bellissima e dannatamente sexy.
Non potevo credere di essere stato così fortunato ad averla incontrata.

Cath venne verso di me con passo lento, sapendo quanto mi stesse torturando.
Ero immobile. Non sapevo che fare.

Volevo prenderla e farla mia, ma avevo paura di sbagliare, dato che non avevamo ancora sistemato del tutto le cose.

Arrivò vicino a me e si mise a cavalcioni sul mio corpo. Si sedette sul mio bacino e iniziò a baciarmi.

Lasciai perdere ogni sorta di autocontrollo.
Le mie mani iniziarono ad accarezzarle il dorso per poi scendere fino al suo fondoschiena.

Si mise a muoversi lentamente su di me,  esercitando una lieve pressione sul mio corpo. Mi stava facendo impazzire.
La volevo e la desideravo da così tanto tempo.

Volevo porre fine ad ogni distanza fisica e sentirmi in connessione con lei, ma avevo comunque paura che pensasse che me ne approfittassi.

Le sue labbra continuavano a torturarmi e la sua lingua giocava con la mia.
Il mio corpo si tese, nel tentativo di trattenermi. Non riuscivo più a resistere.

La scostai leggermente e con delicatezza.
Cath mi guardò confusa.

-"Non posso farlo."-

-"Che cosa? Stai scherzando, Harry."-

Sembrava essere davvero incazzata.
Ogni volta che tentavo di fare la cosa giusta, rovinavo le cose. Possibile che fosse sempre così?

Non avrei permesso che questo momento si rovinasse così. Per quanto volessi fare l'amore con lei, dovevo assolutamente sapere che Cath era mia ora e sempre.

-"Non posso farlo, Cath. Non posso farlo senza sapere che sei con me. Mi sento male all'idea che stiamo per fare l'amore senza neanche aver risolto i nostri problemi."-

Catherine si staccò da me, cercando di scendere dal mio corpo.
Afferrai i suoi fianchi, cercando di trattenerla, ma il suo sguardo mi pietrificò.

-"Dovevi proprio ricordarmelo, eh? Dovevi proprio ricordarmi tutto ciò che mi hai fatto? Mi fai sentire stupida. Non avrei mai dovuto chiederti di venire."-

Cath scese dal letto e si alzò in piedi. Raccolse la mia maglia da terra e la infilò sul suo corpo.
Era bella, ma palesemente stanca.

Si diresse verso la finestra e uscì sul balcone, ancora seminuda.
Non ero preoccupato che qualcuno la vedesse, perché la nostra stanza era in uno degli ultimi piani.
Ero ansioso che prendesse freddo e che non si sentisse bene.

Mi alzai immediatamente e andai verso di lei.

-"Non ti avvicinare, Harry."-

-"Ti voglio solo rispettare, lo sai. Non ti farei mai del male, non intenzionalmente almeno. Ho sbagliato così tanto, ma da questo momento voglio solo stare con te, perché ti amo Catherine Anderson e quando torneremo a Londra verrai a vivere con me. Non dovrai tornare in Scozia e io non dovrò più lavorare per mio padre. Anche se ci dovessero essere problemi, questa volta non scapperò."-

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