28. A.m.

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Drunk, Ed Sheeran.

I'm not Superman, Scrubs' soundtrack.

Entrai nell'enorme suite, strabuzzando gli occhi.
Non potevo credere a ciò che stavo vedendo. Sembrava tutto così surreale.

-"Hai davvero prenotato questa suite? Sei pazzo, Harry."-

Osservavo l'ambiente, grande quanto il mio intero appartamento.

Ero totalmente innamorata delle pareti chiare e della moquette blu. L'arredamento era moderno ed essenziale e il lusso regnava nella stanza.
I miei occhi, però, erano stregati dalla parete di vetro infondo alla suite.

-"Ti piace?"- mi chiese, osservando la mia reazione.

-"Stai scherzando, vero? La amo."-

Mi avvicinai alle vetrate, ancora a bocca aperta. Appoggiai le mie dita sul vetro freddo, osservando Londra nel cuore della notte.

I grattacieli della City spiccavano tra gli edifici antichi. Le luci di Saint Paul e del Tower Bridge brillavano nell'oscurità.
Riuscivo a vedere addirittura il parlamento e Westminster.
I miei occhi stavano probabilmente riflettendo tutti i bagliori notturni della città.

-"È bello vederti così felice."-

Mi voltai verso Harry e mi avvicinai al suo corpo.

Sorrise, imbarazzato, mentre lo baciavo teneramente. Il sapore delle sue labbra calde mi ricordava quanto la nostra non-relazione fosse reale.

La sua mano si incastrò perfettamente nei miei capelli sfatti, mentre l'altra premeva il mio corpo contro il suo.

-"Cath, aspetta c'è un'altra cosa."-

Lo guardai confusa, mentre frugava nelle tasche dello smoking e della camicia. Perché era così imbarazzato e misterioso?

La sua fronte era aggrottata e i suoi occhi pensierosi. Lo vidi illuminarsi quando le sue dita si scontrarono con quello che stava cercando.

Si passò una mano tra i capelli, prima di tirare fuori un astuccio rigido dalla tasca interna della giacca.

-"È per te."-

Aprii la scatola, tremando visibilmente dall'emozione.

Avrei ucciso Harry per aver speso così tanto per me. Una notte in uno degli hotel più costosi di Londra e ora anche questo regalo.

Non mi piaceva quando una persona spendeva soldi per me. Dicevo sempre di essere una donna indipendente, in grado di comprarmi da sola ogni cosa.

Guardando la collana di puro argento che tenevo tra le mani, stavo per cambiare idea.

-"Posso?"- mi chiese, sorridendo.

Mi girai, dandogli le spalle.
Lui sistemò quella bellissima collana d'argento sul mio collo, sfiorandomi la pelle con le dita.

Toccai il ciondolo a forma di macchina fotografica. Poteva sembrare banale, ma Harry aveva probabilmente ragionato molto su cosa regalarmi.
Il ciondolo a forma di macchina fotografica ricordava il nostro primo incontro e la passione che ci accomunava.

Lo guardai con aria sognante e lo baciai velocemente, appoggiando le mani sul suo torace massiccio.
Gemetti quando premette il mio corpo contro il suo. Il mio cuore accelerò il suo battito, mentre mi lasciavo completamente attraversare dall'adrenalina.

Lo spinsi sul fin troppo grande letto matrimoniale.
Harry sospirò, guardandomi con i suoi bellissimi occhi verdi, ora lussuriosi.

Non riuscivo a spiegarmi il motivo per cui mi desiderasse. Come potevamo essere legati solamente dall'attrazione fisica? Ci doveva essere di più. Doveva esserci un qualcosa in più che l'avesse spinto a spendere così tanti soldi, per me.

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