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"Decisero che per loro era meglio dividersi, prendere due strade diverse, ma si erano dimenticati che qualcosa di più forte li legava: il loro amore per Sophie."
-Isa

Pov's Jace

Dalle sue labbra esce il mio nome ed io mi paralizzo. Sapevo che sarebbe venuta a cercarmi e sapevo anche che mi avrebbe trovato.
È ora di finirla con questa situazione.
"Vattene via." il mio tono è freddo e deciso. Devo allontanarla da me, non deve più avvicinarsi a me.
"No. Sono stata una stupida egoista, non ho pensato a te ed al male che ti stavo facendo." Le sue parole mi trapassano il cuore e mi viene da vomitare. La ferirò, ma è giusto così.
"Non devi scusarti. Ero fatto, non sono davvero innamorato di te." mento. Non ero fatto, assolutamente.
La vedo sussultare leggermente e con la mano si mette in ordine una ciocca bionda.
I suoi occhi mi guardano con delusione e sembra abbastanza ferita. Lei non mi ama, perché dovrebbe essere ferita?
"Oh." questo è l'unico suono che esce dalle sue labbra.
"Luisa, io ora ho da fare. Torna a casa." Mi volto per andarmene ma la sua mano mi blocca il polso.
"Dobbiamo parlare. Lo so che mi odi." È proprio questo il problema, io non potrei mai odiarla.
La speranza che c'è nei suoi occhi viene spazzata via dalle mie parole: " Ti ho detto che non posso ora, vattene a casa." ringhio a denti stretti. Non voglio farle del male, ma sto soffrendo come un cane e voglio solo andare via. Mi libero dalla sua stretta e vado via. Mi volto senza vedere la sua reazione, senza vedere se è andata via. Non voglio voltarmi, non voglio vederla mai più.
Lei sarà sempre la mia anima gemella, non amerò mai nessuno come amo lei. Ora però noi dobbiamo separarci, dobbiamo prendere strade diverse.
Sarà impossibile non vederla più, le nostre famiglie sono unite praticamente da sempre, abbiamo gli stessi amici, frequentiamo gli stessi posti ed abbiamo una figlia insieme. Saremo sempre uniti da qualcosa.
Salgo in macchina e mi passo una mano sulla faccia. Farò una cosa che la ferirà, ma un giorno mi ringrazierà.

***
Torno a casa dopo essere stato da Talita e senza dire nulla salgo le scale e vado nella mia stanza.
Prendo la mia valigia ed inizio a riempirla con tutte le mie cose.
"Cosa stai facendo?" La voce di Alex riempie la stanza e mi fa sussultare.
"Parto, torno a Los Angeles." gli rispondo senza alzare lo sguardo sul suo viso. Alex è il mio migliore amico e mi conosce meglio di chiunque altro, lui ha sempre saputo del mio interesse smisurato verso Luisa.
"Non puoi abbandonarla." Il tono acido con il quale mi parla mi fa venire i brividi.
"Sarà meglio per entrambi."
"Guardami in faccia, Jace." ringhia. Alzo di scatto la testa e lo guardo fisso negli occhi.
Il suo volto è una maschera di rabbia e mi sento quasi in colpa nei suoi confronti.
"Lasciami in pace, Alex!" chiudo la valigia e mi dirigo fuori dalla stanza.
"Se la lascerai sola non ti perdonerà mai più." le sue parole sono come lame nel mio petto e mi sento morire.
"Devo tornare a Los Angeles con Talita. Ho deciso che voglio lei." il suo volto cambia espressione e la sorpresa si fa spazio in esso. Un cipiglio si forma sulla sua fronte e mi guarda circospetto.
"Che stai combinando, Jace?"
Sto per dire la verità ad Alex quando il mio sguardo va fuori dalla porta e noto a malapena la figura di Luisa che sta origliando tutta la conversazione.
"Tornerò a Los Angeles con Talita e finalmente sarò felice. Mi è sempre piaciuta e vederla qui con Sophie mi ha fatto capire molte cose." faccio spallucce e non credo neanche io alle mie parole. Supero Alex con una spallata è attraversata la soglia della porta un pugno mi arriva dritto sul volto. Bel lavoro, bimba.
"Mi fai solo schifo!" le ultime parole che sento dire da Luisa prima che vada via.

***
È da tre giorni che sono tornato a Los Angeles e Talita non ha fatto altro che starmi attaccata per tutto il tempo, mi sento soffocare.
Mi chiede addirittura di accompagnarla in bagno!
Mi manca moltissimo Luisa. Non la sento da quando abbiamo litigato fuori dalla sua stanza, mi sembra passata una vita. Alex mi scrive tutti i giorni e mi dice che Luisa sta bene e che stanno cercando di fare di tutto per Sophie, ma con la mia partenza le cose si sono complicate e quindi nel fine settimana torneranno.
Mi sto comportando davvero malissimo con tutti, ma sto facendo di tutto per rendere queste persone felici. Sto rinunciando alla mia anima gemella, ma ne vale la pena.
"Tesoruccio!" la voce assonnata di Talita mi risveglia dai miei pensieri. È già sveglia, che palle!
"Ehi, buongiorno." le faccio un finto sorriso e lei mi bacia. Non mi sono mai sentito così disgustato nel baciare una ragazza prima d'ora.
Talita in questi anni è cambiata moltissimo ed è davvero sexy, ma non è decisamente il mio tipo. È subdola, manipolatrice ed egocentrica. Stare con lei mi fa sentire vuoto, però questo è solo l'inizio e devo stare attento a non farmi scoprire.
"Andiamo a fare la doccia." mi prende per il braccio e mi trascina in bagno.

Pov's Luisa.
Non ci posso credere, mi ha abbandonata qui.
È andato via con Talita, ama lei.
Devo smetterla di autocommiserarmi, io e Jace siamo sempre stati migliori amici, nulla di più. Ora non siamo neanche più amici, ma ha abbandonato sia me che Sophie e questo non potrò mai perdonarglielo.
La preside ci ha detto che se prima avevamo delle scarse possibilità, ora non ne abbiamo neanche mezza. Lo odio!
Dice di volermi bene, che farebbe qualsiasi cosa per me, però non ci ha pensato due volte prima di andarsene con Talita e lasciarmi da sola in questo caos.
Ha abbandonato sua figlia...
"Isa" la voce di Josh mi avvolge e mi sento al sicuro.
"Josh" lo guardo e scoppiamo a ridere.
"Dobbiamo partire domani. Ti aiuto a preparare i bagagli?" In questi giorni, come sempre, non mi ha lasciata neanche un momento da sola e mi ha aiutata in qualsiasi cosa.
"Non ti preoccupare. Ci penserò io più tardi." Gli faccio un sorriso forzato e lui sembra accorgersene.
"Va bene. Quando arriveremo a Los Angeles che hai intenzione di fare?" Josh mi guarda circospetto, aspettando una mia risposta.
Beh, le opzioni sono tante: potrei picchiarlo, potrei picchiarlo con un bastone, potrei picchiarlo a mani nude, potrei torturarlo. Tantissime idee mi passano per la mente.
"Lo lascerò stare, non voglio avere nulla a che fare con una persona che abbandona la sua famiglia per una troia." le mie parole escono atone e apatiche, in poche parole: vuote.

Love doesn't exist Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora