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"E questo non sarà mai un addio,perché quello che ci lega e molto più forte di quello che ci divide."
-Isa

Pov's Jace
Io non ce la faccio davvero più. Sono settimane che sono lontano dalla mia famiglia, dai miei amici e soprattutto da Luisa.
Talita mi stressa davvero, non riesco a mettermi in contatto con nessuno, perché appena prendo il telefono vuole che le faccia vedere con chi sto parlando.
È diventata davvero possessiva e non si fida. Io non la amo e sono sicuro che non mi innamorerò mai di una ragazza così.
Luisa mi manca così tanto, ma devo tenere duro e non metterla in pericolo. Lei sicuramente ora mi odia, ma io ho bisogno di parlarle.
Oggi Talita deve andare dall'estetista, ed io ne approfitterò per cercare Luisa.
Ieri sono stato qualche minuto al telefono con Alex e mi ha detto che oggi sarebbe andata a prendere Charlotte, la sua migliore amica a distanza, in aeroporto con Josh. Non so cosa faranno dopo ed Alex non mi risponde al telefono.
"Tesoruccio!" la voce squillante di Talita mi arriva dritta nelle orecchie ed alzo istintivamente gli occhi al cielo senza farmi vedere.
"Ehi" mi volto e le sorrido falsamente.
"I miei mi hanno detto che stanno facendo di tutto per Sophie, saremo dei genitori favolosi!" mi abbraccia di slancio ed io sento la testa girarmi.
Io e Talita genitori? Voglio vomitare.
"Che bello, non vedo l'ora!" mento. Talita mi ha rivelato che i genitori di Sophie saremo io e lei e non i signori Ramiro.
Ma non ci riusciranno ad adottarla, Sophie è mia figlia e di Luisa, non le farei mai una cosa del genere.
Tutto il tempo che passo in questa casa, lo passo a cercare delle prove per incriminare i Ramiro, però non ho ancora trovato nulla.
Rimarrò dentro questa casa tutto il tempo necessario, anche se mi sento in trappola.
"Tesoruccio, io vado" Talita mi da un bacio sulle labbra ed esce dalla porta.
Dalla finestra vedo la sua macchina che si allontana e mi precipito fuori.
Prendo la mia macchina e facendo il più veloce possibile.
La fortuna sembra non essere dalla mia parte dato che ogni semaforo che incontro è rosso.
"Non ci posso credere!" urlo sbattendo le mani sul volante.
Quando il semaforo diventa verde sfreccio alla velocità della luce.
Quando arrivo davanti casa di Luisa parcheggio la macchina e mi precipito alla porta.
Mi viene ad aprire la domestica e senza salutarla entro in casa.
Salgo le scale e non c'è traccia di nessun componente della famiglia, cazzo.
Mi fermo davanti alla porta degli ospiti e sento ridacchiare.
"Smettila, ti prego!" una risata cristallina mi arriva alle orecchie ed apro di scatto la porta.
"Jace!" Josh mi urla contro e si sbriga a coprire la ragazza che è con lui.
"Scusatemi." mi gratto la nuca ed chiudo la porta.
Dopo pochi secondi la porta si riapre e ne esce Charlotte. Non sono neanche riuscito a riconoscerla talmente era coperta del corpo di Josh.
"Ciao Jace." dice in tono duro.
Charlotte è una ragazza davvero dolce, ma quando si arrabbia fa paura.
"Ehi Char" faccio per abbracciarla ma lei mi scansa.
"Cosa ci fai qui?" mi domanda squadrandomi.
"Sto cercando Luisa." ti prego dimmi dove si trova.
"Perché?"
"Le devo parlare, è importante."
"Non è in casa."
"Lo avevo capito. Tu sai dov'è?" la supplico con gli occhi.
Lei mi guarda e sbuffa. "Mi ha detto che sarebbe uscita con Alex e che nel caso non le avesse risposto sarebbe andata in spiaggia."
La prendo in braccio e le bacio la fronte.
"Grazie mille Char!"
"Mettila giù, Jace." Josh spunta dietro di lei e mi fa segno di metterla giù. Gli faccio un ghigno diverto e poso Charlotte che è diventata leggermente rossa.
"A me Isa ha detto che sarebbe andata in collegio" dice confuso Josh.
"Lo so." Charlotte lo guarda sorridendo. Lui sembra capire le sue parole e l'abbraccia da dietro.
"Va bene piccioncini, io vado da Luisa." Mentre scendo le scale sento delle minacce di morte da parte di Josh, ma faccio finta di nulla ed esco.
Appena entro in macchina mi arriva un messaggio e mi affretto a leggerlo.

Da Josh:
Se torna a casa in lacrime, tu tornerai a casa senza il tuo amichetto.

Vorrei ridere, ma so che è estremamente serio.
Senza rispondere lancio il telefono sul sedile e guido fino alla spiaggia.
Il sole ormai sta calando e quando la vedo è come una visione per me. Il mio stomaco si stringe e l'unica cosa che vorrei fare è andare lì, prenderla tra le braccia e fare l'amore con lei.
Però devo resistere, non posso far saltare il piano che ho.
L'aiuto di Luisa sarebbe l'ideale, ma non posso metterla in questo casino. Preferisco che lei mi odi, passerebbe più in fretta.
Vado a passo svelto verso di lei e le afferro il polso.
"Dobbiamo parlare, ora." dico in tono fermo.
Luisa mi guarda sorpresa, poi sul suo volto cala il gelo.
Afferra il telo che ha steso sulla sabbia e mi supera senza dire una parola. Inizia a camminare ed io la seguo.
"Luisa, fermati!" le tuono. Di solito quando alzo la voce la gente si spaventa, ma con lei non funziona, non ha mai funzionato.
Quando arriviamo al parcheggio, lei continua ad ignorarmi e si dirige verso la sua macchina.
Apre lo sportellone dietro e posa dentro la borsa e lo richiude facendo finta che io non esista.
"Bimba, ti prego ascoltami." le blocco nuovamente il polso ma lei non si volta e resta con il viso girato dall'altra parte.
"Lasciarti lì da sola non è stato facile per me. Lo so che ora mi odi ed è giusto così, io ora sto con Talita e anche se tu hai detto che non mi ami, so che ti fa male. Bimba, io sono venuto qui per dirti addio, per dirti che ti penso sempre." lei continua a tenere il volto girato e con le dita le prendo il mento tra le mani e la volto.
Ha gli occhi lucidi e senza pensarci due volte la spingo verso di me e l'abbraccio.

Love doesn't exist Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora