"Non lascerò mai che le due persone più importanti della mia vita rischino tutto senza avermi al loro fianco."
-IsaPov's Charlotte
Sento Josh afferrarmi per i fianchi e mi fa alzare. Le mani mi sudano e sento le lacrime arrivare agli occhi ma le ricaccio subito dentro.
Osservo tutte le persone nella stanza e sono abbastanza sconvolti. Lacrime silenziose bagnano il volto di Luisa e Jace le accarezza la testa lasciando sfuggire dai suoi occhi una lacrima. Melody abbraccia Alex ed i suoi singhiozzi sono fortissimi.
Josh si alza dalla sedia ed esce senza dire una parola.
Sono bloccata sul posto e non so che fare. Guardo un'altra volta Luisa e le mie gambe prendono vita propria. Devo raggiungere Josh, non posso lasciarlo da solo in un momento del genere. Rylie era il fratello maggiore di Josh e ne ho sentito parlare molto, la maggior parte delle cose me le ha dette Luisa e mi si annoda lo stomaco al solo pensiero di tutto il dolore che hanno passato per la sua morte.
Luisa e Josh sono quel genere di persone per le quali mi prenderei tutto il loro dolore pur di non farlo soffrire più nella loro vita.
Corro per i corridoi dell'ospedale e perdo quasi tutte le speranze finché non esco e lo trovo che cerca di accendersi una sigaretta.
Mi blocco vicino alla porta d'entra e lo guardo.
Mascella serrata, occhi chiusi, postura dritta e pugni stretti.
Tira la sigaretta a terra e si accascia sulla panchina accanto a lui. Si copre il volto con le mani ed io mi avvicino cautamente a lui.
Mi abbasso davanti a lui e gli afferro le mani togliendole dal suo volto.
Ha le guance ed il naso leggermente arrossati e gli occhi pieni di lacrime. Porto le mie mani sul suo volto e con i pollici gli asciugo gli occhi.
"È vivo." dice con un filo di voce. Ha la voce spezzata dal pianto ed è come se mi avessero conficcato un pugnale nello stomaco.
Sto zitta e lo lascio sfogare.
"Io non ci credo. Lui è vivo e questo non è un sogno, vero?" mi guarda negli occhi ed io scuoto la testa.
Quello che Amanda ha detto nella sala dell'ospedale è stato abbastanza chiaro anche a me che non faccio parte del gruppo.
"La pagheranno, carissima. Sono anni che trovo mia mamma a piangere di notte. Mio papà che delle volte neanche mangia dal nervoso. Bonnie ha perso il suo migliore amico, suo fratello. Alex non è stato più lo stesso ragazzo spensierato che è sempre stato. Poi c'è Luisa, la più forte di tutti all'apparenza, ha iniziato a distruggersi da sola, a bere troppo presto, fumare e lasciarsi andare come se la sua vita non avesse più un valore." l'amarezza che viene dalle sue parole è chiarissima e silenziosamente piango anch'io.
Josh è sempre stato forte ed ha cercato di rialzarsi dopo la morte di Rylie. Luisa me l'ha sempre descritto come il suo supereroe, il suo punto di riferimento, suo fratello in poche parole.
Ma a quanto pare, lui ha protetto gli altri curando le loro ferite ma lasciando aperte le sue.
"E tu?" gli domando. Lo guardo fisso e lui rialza lo sguardo verso di me e mi rivolge uno sguardo confuso.
"Io?" domanda.
"Si, tu invece che ti è successo?" Ho conosciuto Josh dopo la morte di Rylie e voglio sapere cosa è cambiato nella sua persona.
"Io sono scappato. I primi giorni non volevo nemmeno crederci, ero in uno stato di trance e non davo retta a nessuno. Ho passato diversi giorni senza neanche ricordare come mi chiamassi e con la voglia di raggiungerlo. Rylie era tutta la mia vita ed era la persona che prendevo come modello.
Una sera mi ha chiamato Luisa e sono ritornato senza esitazioni, per tutto il viaggio di ritorno ho pensato che non avrei mai potuto abbandonarla e che non l'avrebbe sopportato. Così con quel briciolo di forza che mi era rimasta ho indossato il mio miglior sorriso ed ho cercato di affrontare la situazione."
Le gambe mi tremano e sento il cuore battere ad un ritmo incessante nella mia gabbia toracica.
Josh adesso potrebbe non essere qui con me, con noi e tutto questo per dei bastardi che hanno preso suo fratello.
"Sei la persona più forte che io conosca Josh. Non pensavo che avessi passato tutto questo e che ti sei preso la responsabilità di molte persone nella tua vita. Ora però Rylie è vivo ed io voglio vedere sul tuo viso il tuo vero sorriso, quello sincero e spensierato." un'ultima lacrima scende e Josh la asciuga come ho fatto prima io con lui.
"Tu e Luisa siete le uniche persone che riescono a farmi sorridere davvero. Ogni sorriso che ti ho rivolto è sempre stato il mio vero sorriso." se le circostanze fossero diverse lo bacerei, ma non penso che sia il caso.
Mi alzo dalla mia posizione alquanto scomoda e mo afferro per le mani facendolo alzare.
"Troveremo Rylie e gliela faremo pagare." dico decisa.
Lui mi guarda negli occhi e poi scuote la testa.
"Piccola, tu non combatterai la mia battaglia." mi dice afferrandomi per la vita. La differenza d'altezza mi rende un po' difficile riuscire a guardarlo bene negli occhi stando così vicini così mi allontano un po' e lo guardo con un cipiglio sulla fronte.
"Non ti lascerò combattere da solo." Affermo risoluta. Se pensa davvero che dopo tutto quello che mi ha appena raccontato e quanto sia stato male, quanto stia male per tutta questa situazione io lo lasci da solo si sbaglia di grosso.
"Tu non capisci, non stiamo parlando di persone qualunque. Siamo le gang più temute del Paese e questa cosa farà scatenare tutti, si spargerà del sangue, devi starne fuori." mentirei se dicessi che la cosa non mi spaventa, ma non voglio lasciarlo solo. La sola ipotesi che lui o qualsiasi altra persona del gruppo possa rimetterci la pelle mi terrorizza.
"Non riuscirai ad allontanarmi, Josh." se pensa che sia così facile, dovrà impegnarsi di più.
"Tu tornerai a New York domani stesso, non voglio repliche." la sua voce è fredda e roca. Sembra quasi che voglia spaventarmi e di riflesso vuole farmi allontanare da lui.
"Potrai anche impedirmi di starti accanto, ma io non abbandono Luisa." sento il sangue ribollirmi nelle vene e me ne vado via. Non lo sento chiamarmi, ne mi viene dietro.
Cammino per non so quante ore. Non conosco molto bene Los Angeles e sono quasi sicura di essermi persa, ma non ho la forza di chiamare nessuno.
Ho pianto per tutto il tragitto e mi sento a pezzi.
La luce ormai è andata via da più di un'ora ed il buio inonda la città.
Josh cerca un'altra volta di essere forte per tutte e di non lasciarsi scalfire da niente, ma lo so io, come lo sanno tutti che anche lui sta male. Trovare Rylie penso che non sarà facile, ma Luisa mi ha raccontato del Giro e sono una gang abbastanza potente, ce la possono fare.
Mi guardo attorno risvegliandomi dai miei pensieri e mi accorgo di essere entrata in un vicolo cieco. Mi volto per tornare in strada ma davanti a me si piazzano tre ragazzi grandi almeno il triplo di me.
"La piccola ed innocente Charlotte, giusto?" mi domanda quello al centro, il più grosso tra l'altro.
Come fanno a sapere il mio nome?
Annuisco impercettibilmente e sento il sangue defluirmi alle guance quando sento uno dei ragazzi fare un commento poco consono sul mio fondoschiena.
"Vi serve qualcosa?" domando quasi in un sussurro.
"Vieni tesoro, ora andiamo a farci un bel giretto." risponde sempre quello al centro. Mi pietrifico dalla paura e scuoto la testa. I due ragazzi ad i lati mi afferrano per le braccia ed io inizio ad urlare.
Il ragazzo al centro mi tira un pugno sulla bocca e sento immediatamente il sapore metallico.
"Taci." mi urla contro e si avvia alla fine del vicolo, mentre gli altri due lo seguono con me in braccio.
Aiuto.
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Love doesn't exist
Fanfiction1° libro // Dallas Brothers PRIMA DI LEGGERE QUESTA SERIE SI CONSIGLIA DI LEGGERE "DUE ANIME PERFETTE" E "DUE ANIME IMPERFETTE" FANFICTION DI CAMERON DALLAS. Libro scritto in collaborazione con Luisa Brokshi. Luisa Dallas, figlia di Amanda e Camer...