Cap. 28

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- Punto di vista di Lola -

Maria entrò da quella porta che pensavo rimanesse sigillata. Voleva impedirmi di compiere un gesto in presa alla disperazione. Ma lei non sembrava capire.

- Il giorno precedente:

<< Lo so, ho combinato un casino Kenna! >> esclamai tra i singhiozzi.
<< Ok, si, è vero ma a chi non capita di sbagliare? >>
<< Kenna, ho bisogno di aiuto.>>.
Dopo aver spiegato tutta la faccenda a Kenna lei intervenì:
<< Conosco una ragazza. I suoi genitori non approvavano la sua storia con un uomo di rango inferiore. Rimase incinta però ormai sono passati mesi e la pancia non cresce. In dei paesini isolati vivono delle donne che come 'lavoro' hanno quello di rimuovere un feto indesiderato.>>
<< Kenna, dove si trova questo posto? >>
<< Voi non capite Lola. Sapete quanto è pericoloso togliere un bambino? Siete disposta a rischiare la vostra vita? >>
<< Kenna, la mia vita sarebbe finita se questo bambino nascesse. Voi riuscite a capire questo? Credi che un qualunque gentiluomo possa prendermi in sposa con un figlio non loro? O sapendo che non sono più pura? Che futuro credete che possa avere io? >>
<< Lola... >>
<< Kenna, io vi supplico. Ve ne prego! >>
<< D'accordo Lola ma io vi ho avvertita. >>
<< Grazie. Non dite niente a nessuno Kenna. >>
<< Ve lo prometto ma voi fate attenzione amica mia. >>.

Poco prima dell'alba, presi il mio cavallo e mi diressi verso il paesino sperduto. Se era pericoloso? Si. Se avessi paura? Ovviamente, chi non ne avrebbe ma ho più paura di quello che mi riserverebbe il futuro se tenessi questo bambino. Cosa potrebbe pensare la gente? La mia famiglia? Il nome della mia famiglia è molto rispettato in Scozia e non posso permettere che venga rovinato a causa mia.
Non appena vidi quella casa lí in mezzo al nulla, mentirei se dicessi che una parte di me si rifiuta ad entrare. Presi il coraggio che mai in vita mia ebbi e bussai. Aprì una donna che faceva paura senza bisogno di sapere il lavoro che faceva.
<< Mi hanno detto di venire qui per la rimozione di un bambino.>>.
Senza dire una parola, mi fece accomodare. C'era solo una stanza (escludendo il bagno) che comprendeva camera da letto e cucina insieme. Un letto in mezzo la stanza con di fronte un tavolo con tanti e strani aggeggi metallici sopra.
<< Accomodatevi pure sopra il letto. >> mi disse la donna. Annuì con un sorriso falso e esegui ciò detto. Successivamente continuò chiedendomi se ne ero sicura.
<< Assolutamente. >> ma la donna non fece nemmeno in tempo a replicare che venne interrotta da una donna entrata senza nemmeno il consenso della proprietaria.
<< Maria!? >> esclamai confusa.
< Lola fermatevi! >>
<< Non abbiamo ancora cominciato. Vi lascio un po' da sole. Bisogna essere sicuri al 100% per copiare questo gesto.>>
conferma la donna presente nella stanza.
<< Lola! Ma che succede? Non mi parlate più. Cosa vi sta succedendo? Tutti questi aggeggi... cosa sono Lola? Parlatemi. >>
<< Maria non capite? Tutto questo è per la rimozione di un feto. >>
<< Oh Lola, sono dispiaciuta. So che questo potrebbe rovinare la vostra immagine o il vostro futuro ma non è questo il metodo. >> e lei ancora continuava a non capire.
<< No Maria, voi non capite. Se solo voi sapeste la verità! >>. Vidi la mia regina guardarmi stranita allontanandosi da me. Gli occhi cominciano a lucicargli, riesco a vederli chiaramente. Mi stupisce il fatto che poggia la sua mano alla mia:
<< Lola si può aggiustare tutto. Prova a parlarne con il padre prima, magari potrebbe prendersi cura del suo bambino e anche sposare la madre. >> e mi accorsi che Maria ancora non capì. Forse non voleva capire.
<< No Maria. >>
<< Non vuole? Ne avete almeno parlato? >>
<< No Maria, no! Io ho avuto solo una storia. Solo una notte di pura debolezza. - adesso ero io che perdevo le lacrime dai miei occhi - Non era mia intenzione, nè tanto meno sua ma io avevo bisogno di affetto mentre lui aveva bisogno di dimenticare la donna che gli spezzò il cuore. Poi abbiamo deciso di fingere come se nulla fosse accaduto quella notte perché saremmo tornati al castello. Maria io... >> anche Maria cominciò a piangere e tolse la sua mano dalla mia:
<< Lola, ditemi che il bambino non è di mio marito! >> il suo sguardo era cupo e rammaricato. Beh, come darle torto? La sua dama aspettava un figlio da suo marito.
<< Mi dispiace Maria. Non sapete quanto sono addolorata. >> non feci in tempo ad accorgermi cosa stesse succedendo che sentii la mia guancia sinistra bruciarmi come non mai. La causa fu la forza che ci mise Maria nel schiaffeggiarla. Mi guardò con disgusto << Addolorata tu? >> e se ne andò. La seguii.
<< Maria, fermatevi vi prego! >> ma lei era sopra il suo cavallo diretta molto probabilmente da Francesco. Non potevo permetterlo, non volevo che qualcun'altro lo scoprisse. Cominciai a mia volta a cavalcare più veloce che potei cercando di tagliare la strada alla mia regina.
<< Maria vi prego, non dite nulla.>>
<< A mio marito intendete? Non voglio mentirgli ma di certo non voglio nemmeno dirgli che la sua amante di una notte aspetta un figlio suo. Volete che vi perdoni? O forse che vi congedi dal vostro incarico? O forse che io nutra rancore nei vostri confronti? Nulla di ciò Lola. Voi non siete più una mia dama e vi consiglio di trovarvi un pretendente al più presto, non vorrete che si veda la pancia? >>
<< Maria io sono davvero dispiaciuta. >>
<< Bene perché io non lo sono. Per quanto mi riguarda, Lola, voi non siete più niente per me. Non siete più una mia dama. Non siete più una mia amica e non siete più la benvenuta a Corte.>>
<< Maria, lo so che vi sentite ferita e tradita ma... >>
<< ... o adesso sapete come mi sento? Non avete pensato a me quella notte però! >>
<< Maria... io pensavo che non lo avrei più rivisto. Voi avreste sposato Bash. >>
<< Ma voi avreste rivisto me Lola! >>
<< Per quel che vale, mi dispiace.>>
<< Per quel che vale, non m'importa. Non avrete il mio rancore ma non avrete nemmeno il mio perdono. Mai Lola. Adesso se non vi dispiace, mio marito ni sta aspettando. Appena finita l'incoronazione sono venuta da voi impaurita di ciò che vi stesse accadendo. Non avrei mai voluto venire. >> e poi la vidi svanire tra la nebbia. Non pensavo che avrei mai potuto ferire così profondamente la mia regina. La mia amica. A dire il vero, non pensavo a niente quella sera. Dannato sii quella notte.

Francis & Mary - A Better End? -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora