Cap. 41

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Dopo ore che i piedi galleggiavano sopra tavole di legno, la Scozia fa atterrare su un suolo stabile coloro che erano in viaggio. Non c'era bisogno di troppe parole per descrivere la gioia che invase il cuore di Maria. Aria fresca come quella di quando era molto piccola, i suoi piedi a contatto con la sabbia e un leggero vento che le si scontrata con il viso. Casa. Nessun posto è migliore della propria casa, non importa con quanto amore o rispetto ti accolgono, niente sarà mai come casa tua. Nonostante la Scozia fosse la nazione, il paese natale della regina, questa non le sembrava più casa sua. Era tutto perfettamente come se lo ricordava ( seppure giovane per memorizzare )  ma non era più appartenente a lei. Sentiva questo distacco fra il paese e lei. Forse il problema non era la Scozia o il volersi allotanare dalla Francia, forse il problema era proprio lei... Non si sentiva più al sicuro da nessuna parte, nessun posto era più da considerare casa per lei. Sperava che al suo rientro nel castello scozzese tutto il vuoto venisse colmato, magari grazie a Maria di Guisa, o magari grazie a suo fratellastro Giacomo. La sua testa era piena di pensieri fuggenti, prima un pensiero e subito dopo un altro.
Le guardie salirono a cavallo, nessuna carrozza aspettava la regina questa volta e la reggente scozzese non sapeva nulla riguardo l'arrivo di sua figlia. Mentre Leith si dirigeva verso il suo cavallo, Maria lo ferma dal braccio con discrezione:
<< Mi dispiace avervi messo in quella posizione di imbarazzo Leith. >>
<< Non preoccupatevi altezza. Sono stato bene ieri sera. >>
<< Si, anche io. >> sorride la regina per poi mollare la sua presa. Niente di tutto questo passa inosservato al principe Luigi. La sua mente è contorta e va a pensare cose strane anche senza nessun senso logico o alcuna prova.
Una volta tutti "comodi" a cavallo, la destinazione divenne sempre più vicina.

La situazione in Francia, invece, continuava ad essere tesa. Sempre più ribellioni e Francesco cominciava a sentirsi non molto bene anche esteriormente sembrava lo stesso re di sempre, era interiormente che era come se stesse morendo. Cominciava ad essere debole e a mangiare poco, il suo viso più pallido del solito eppure nessuno se ne accorgeva. Nessuno, escludendo Caterina. La madre riempe di visite il figlio ogni volta che lui si trova nelle sue stanze.
<< Francesco, mi distrugge il cuore vedervi così. Sono molto dispiaciuto per quello che è capitato a Maria ma la mia priorità siete voi figlio mio. - accarezza il viso del suo amato figlio - Il mio bambino. >> Tutto questo da lei pronunciato, ma con voce spezzata e malinconica.
<< Madre, non sto morendo. Sono solo stanco. Ho bisogno di riposare. È inverno ed è normale qualche ricaduta. >>
<< Va bene, riposate. Domani vi preparerò io stessa un infuso che vi rialzerà immediatamente in piedi. >>
<< Buona notte madre. >> sorride il figlio alla madre.
" Sto bene. Sto davvero bene? Affatto. La mia testa è pesante, i miei occhi sempre brucianti e le ginocchia si spezzano. Avere una donna al proprio fianco, una donna che si ama più della propria vita, dovrebbe essere una benedizione. Maria è la mia. La mia vita non ha senso senza di lei. No, non ha senso perché lei è la mia vita. Non posso vivere senza avere una vita no? L'ho delusa profondamente. Dannato il giorno in cui mi sono fatto guidare dalla collera e dalla rabbia. La mia donna, la mia Maria aveva bisogno di me quella notte ma io non c'ero. Non ho potuto togliere quelle mani ruvide dalla sua pelle liscia e delicata. Ero andato a fare il Cavaliere di Lola lasciando mia moglie nelle mani di quella bestie. Il cuore di ogni uomo dovrebbe essere colmo di emozioni in questo periodo della vita... diamine, sono sposato, ho un figlio ( anche se illegittimo ), ho il potere, ho la corona... ho tutto e nonostante questo il mio cuore è vuoto. Vuoto. Come un pezzo di carta bianca dove provi a scrivere o a disegnato qualcosa sopra ma non sai da cosa partire. Vuoto, come la bianca neve che cade nel mezzo dell'inverno, come il ghiaccio pallido che copre i due poli del nostro mondo. Vuoto come il lato oscuro e misterioso al di fuori del nostro universo. Vuoto non come la solitudine ma come la mancanza della parte più importante di te. Andandosene via, Maria, si è presa il mio cuore lasciando questo vuoto dentro di me. È straziante e doloroso. Farei di tutto pur di riaverla ancora affianco a me. Donerei la mia anima al diavolo pur di riavererla perché questi pochi istanti senza di lei sono l'inferno ma Maria... non mi ama più. Questo è ciò che lei ha detto. L'ultima cosa che le ho sentito pronunciare prima di vederla svanire fra la fredda e cupa nebbia. Che cos'è la Francia senza la Scozia? Che cos'è un re senza una regina? Che cos'è Francesco senza Maria? Niente. Senza di lei sono assolutamente niente. Avrei voluto non aver ereditato il brutto carattere di mio padre, quello di farmi dominare dalle brutte emozioni. Avrei voluto non essere figlio di mio padre, in quel caso sarei stato un uomo normale e non avrei trovato il modo di allontanare la mia regina. Tutti quei anni senza di lei a Corte sono stati dei giorni sereni e normali, li consideravo anche raggianti... poi una luce è arrivata a ha reso il tutto più bello e luminoso... brillante! Neanche l'oscurità è riuscita a spegnerla, l'ha ferita ma l'ha soltanto resa più forte. Purtroppo è stata in grado di portarla via alla Francia. Quella luce, lasciando la Francia, ha reso il castello un posto buio e triste. Prego solo che quella luce ritorni da me perché, altrimenti, sarà la mia fine. Sono folle? "

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Il video è una cosa in più, è triste e in questo capitolo ci sta secondo me. Non siete obbligati a vederlo 🙈

Francis & Mary - A Better End? -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora