Hit the lights-Capitolo 12

89 7 35
                                    

Hit the lights

Mi lascio convincere da Lorenzo,tanto non ho niente di peggio da perdere.

Questa giornata andrebbe dimenticata.

-Dove andiamo?- gli chiedo.

-Lascia fare a me- guida sicuro di sé.

-Okay- mi metto comoda sul sedile.

Non sono superstiziosa,ma se fosse il vestito?

No,impossibile...credo.

Forse è meglio se me lo tolgo,ma non qui in macchina con lui accanto.

Guardo fuori dal finestrino e ammiro la grande città di Milano.

Mi piacerebbe tanto girare il mondo,vedere altri paesi,scoprire altre culture.

La macchina di Lorenzo rallenta fino a fermasi completamente.

Siamo vicini un centro commerciale e mi guarda.

-Andiamo- annuncia.

-Va bene- non voglio fare domande.

Sta volta no,lascio che tutto vada come deve andare.

Sono stanca di rovinare ogni cosa con le mie paranoie.

Scendiamo dall'auto e lo seguo verso qualche negozio di abbigliamento.

-Che hai in mente?- accidenti alla mia curiosità.

-E' meglio cambiare quel vestito- dice aprendomi la porta di un negozio.

-Fortuna che ti piaceva- gli ricordo.

-E' così ma porta sfortuna- ridacchia.

Entro nel negozio e lui mi prende la mano.

-Io non credo a queste cose- gli dico.

-Dettagli. Andiamo- mi trascina tra le varie corsie.

-Veramente questo è il reparto maschile- noto solo abiti da uomo.

-Ops,scusami. Abitudine- torniamo indietro.

Non so perché il suo piano sia quello di farmi cambiare abito,ma magari è proprio come dice lui.

Sarà tipo maledetto,qualche malocchio.

Arrivati nel reparto femminile inizia a prendere capi dalle grucce e a porgermeli.

-Devo solo cambiare un vestito,non l'intero armadio- non voglio sembrare una stronza ma non mi va di prendere troppe cose.

-E' per vedere con quale stai meglio. Fidati di me- quelle parole me le ripete spesso.

-Mi fido,sì- con tutti i capi in mano mi incammino ad un camerino vuoto.

Provo diversi vestiti e devo dire che Lorenzo ha un buon gusto nel vestire.

Trovo un paio di shorts rossi e una maglietta a righe verticali nere e marrone tendente all'oro con le maniche che cadono sulle braccia.

Devo dire che questo abbinamento mi piace molto.

Apro la tenda del camerino e Lorenzo mi guarda.

-Girati- mi dice.

Mi giro su me stessa velocemente e torno a fissarlo.

-Stai benissimo! Lo compro- gli scappa l'ultima parola.

Porta le mani sulla bocca e se la tappa.

-No. Lorenzo non farlo- gli supplico.

-Cambiati e prendo delle scarpe- ma prima che possa allontanarsi lo fermo.

-Quelle le ho nello zaino- entro nel camerino e mi cambio.

Vado alla cassa seguita da Lorenzo.

Appena è il mio turno Lorenzo mi allontana dicendo di aver scordato il cellulare dai camerini.

-Trovato?- mi chiede posando un braccio sulle mie spalle.

-Veramente no- poi noto la borsa del negozio.

-Ah che sbadato. Lo avevo in tasca- estrae il telefono.

-Lorenzo non dovevi pagarli- mi lamento.

-Vedilo come un regalo- mi bacia la fronte ed usciamo dal negozio.

Ci incamminiamo verso un bagno pubblico e vado a cambiarmi.

Tolto il vestito nero inizio a strapparlo per poi buttarlo nel cestino.

-Quelle scarpe stanno male con quell'outfit- mi rimprovera.

-Ho le altre in auto- mi incammino verso la macchina.

Una volta saliti prendo un paio di calzetti e metto delle scarpe da ginnastica bianche.

-Molto meglio- Lorenzo mi guarda.

-Grazie e ora?- cerco di cambiare argomento.

-Giusto. Ora vedrai. Metti questa- mi passa una benda nera.

Lo guardo con fare interrogativo ma poi la metto lo stesso sugli occhi.

Mi sto fidando di lui e sta andando tutto così bene.

Voglio dimenticare i momenti brutti di oggi e ricordare solo della presenza di Lorenzo.

Sento la macchina muoversi e io cerco di rilassarmi.

Non so dove stiamo andando,non so quanto dista da qui,non so quale sia la sorpresa ma sono curiosa.

Intanto sta calando la sera e ho un po' di fame,giusto per non farsi mancare nulla.

Dopo diversi minuti,che sembrano ore,arriviamo.

-Posso togliere la benda?- domando.

-Non ancora- sento la portiera chiudersi.

Cerco con la mano la leva per aprire la mia portiera e provo a scendere nonostante la benda sugli occhi.

-Aspetta- mi prende le mani e mi aiuta.

-Grazie- gli rispondo.

Non ne sono certa ma credo abbia sorriso,il suo sorriso è qualcosa di fantastico.

Quando mi toglie la benda mi trovo in un parco molto grande con un bel laghetto al centro.

In cielo appaiono i fuochi d'artificio così colorati e così maestosi.

-Come sapevi dei fuochi?- gli domando.

-Oggi finiva una festa in città e concludono con i fuochi- mi tiene stretta tra le sue braccia.


Auguro a tutti un buon anno e spero di ritrovarvi l'anno prossimo a leggere questa storia.

Grazie!

Revival||Lorenzo Ostuni.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora