Rise- Capitolo 18

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Rise

Guardo Lorenzo che è vicino al pannello con i tasti dell'ascensore.

Devo usare bene le mie mosse e liberarmi da qui dentro.

-Perché dovrei restare?- mi avvicino lentamente a lui.

Il suo corpo indietreggia e resta intrappolato con le spalle contro un angolo.

-Perché non voglio che tu vada via per un mese- tiene i suoi occhi sui miei.

-Io non cambio idea. Ormai ho dato la mia parola- sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra.

Mi basta mandarlo in tilt e il mio piano funziona.

Passo una mano sui suoi capelli,lo vedo rilassarsi e chiudere gli occhi.

Mi sporgo un po' e faccio ripartire l'ascensore.

Mentre i piani scendono mi allontano da lui e sembra deluso.

-Ti prego. Non partire. Io non voglio passare un mese senza vederti- si avvicina a me.

Le porte dell'ascensore finalmente si aprono.

-Tanto hai Annalaura ora- esco dall'ascensore e mi incammino verso l'uscita.

-No. Aspetta- Lorenzo mi raggiunge e mi prende la mano.

Mi era mancato quel contatto.

Mi sentivo così vuota senza la sua mano intrecciata alla mia.

-Ormai ho firmato,non mi posso tirare indietro- gli dico mantenendo la calma.

-Perché eri venuta a cercarmi?- mi domanda.

-Se tu volevi che restassi,non sarei partita. Ma stavi abbracciando Annalaura e non avevo più un motivo per restare qui- abbasso la testa.

-L'abbraccio con Annalaura era solo una cosa amichevole. Per tutto il tempo non ho fatto altro che pensare a te e non so nemmeno che cosa ho capito dell'intervista fatta. Ovunque mi guardavo sembravi apparire tu e non riuscivo a pensare ad altro. Poi quando ti ho visto uscire dal fast food,mi ha detto lei di raggiungerti. E' una ragazza fantastica- mi accarezza la mano.

Quindi ho rovinato tutto accettando di partire?

Perfetto,sono un caso disperato.

-Scusa se ho reagito così. Non so che mi sia preso. Io e te siamo migliori amici. Ed è normale se uno si innamora di un'altra ragazza. E' la vita- ammetto anche a me stessa.

-Ma può anche capitare che tra migliori amici ci si innamora- e torna a portare i suoi occhi castani verso i miei.

-E' difficile- distolgo lo sguardo e vado diretta verso casa mia.

-Erica. Aspetta. Voglio parlarti. Soli io e te- mi dice.

-Dove vuoi andare?- chiedo in automatico.

-Al nostro parco- mi sorride.

Annuisco e lo seguo fino a quel bellissimo parco molto colorato ed è deserto.

Non ci sono persone che fanno rumore,sembra prevalere il silenzio.

Ci sediamo sotto un albero di ciliegio,all'ombra e mi sento un po' nervosa.

Peggio del mio colloquio per Cosmopolitan.

-Perché siamo qui?- gli domando.

-E' un nostro posto e con te è speciale- risponde semplicemente.

-Ma sei stato qui con Annalaura- sottolineo.

-Non è stato lo stesso,credimi- mi sorride.

Ok provo a credergli.

-Comunque devo andare lo stesso a Roma- e quasi me ne pento.

-E se venissi pure io?- più che una domanda sembra un'affermazione.

-No dai. Non ti chiedo di stare un mese lontano da casa- anche se vorrei tanto che fosse così.

-Io non riesco a stare un giorno senza di te,figuriamoci un mese- prosegue Lorenzo.

-Davvero?- mi sento più curiosa che mai.

-Esatto. Ci pensavo poco fa quando ero qui ma non con te. Stavo male perché non eri tu. Verrò con te a Roma,te lo prometto- mi guarda.

-Grazie mille- mi sporgo e lo abbraccio forte.

Quelle sue braccia intorno alla mia schiena mi erano mancate davvero tanto.

Mi fa subito sentire al sicuro e protetta.

-Aspetta- si guarda attorno e stacca una margherita da terra.

Lascia un po' di gambo del fiore e lo mette tra i miei capelli.

-Era così che mi immaginavo di passare la giornata- mi tiene la mano.

Non credevo fosse un ragazzo così romantico,dolce e fantastico.

Fortunata chi se lo sposa.

-A che pensi?- mi guarda.

-Bhe a chi ti sposerà in futuro. Sarà una donna fortunata- gli dico semplicemente.

-Oh grazie- sembra leggermente in imbarazzo.

-Hai mangiato alla fine?- domando.

-Veramente no- si morde il labbro inferiore.

-Andiamo insieme allora- mi alzo dall'erba e mi scrollo la terra dai pantaloni.

-Perfetto- mi allunga la mano e lo aiuto ad alzarsi.

Prima che possa prendere a camminare e ad allontanarmi,mi tira a se.

Siamo a pochi centimetri di distanza,come qualche mese fa,in camera mia.

Lì ci aveva diviso Daniel e ora non lo so.

Forse nessuno ci fermerà o forse sto solo pensando a cose irreali.

Lentamente si avvicina al mio viso e d'istinto chiudo gli occhi.

Le sue dolci labbra si posano sulle mie,accompagnando questo piccolo bacio.

Sto cercando di realizzare ciò che è appena successo.

Mi sembra di colmare un vuoto,come se avessi da tanto tempo questa necessita di sentire le sue labbra sulle mie.

Guardandoci negli occhi ci sorridiamo.

Mi sento rinata.

-Mi piaci davvero tanto Erica- mi sussurra Lorenzo.

La verità è che piace anche a me.


Revival||Lorenzo Ostuni.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora