Segreti..

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-......Caleb cadde a terra e svenne!

Non era morto. Si toccò la testa sanguinante e mi gridò 《Troia che non sei altro..." mi si avvicinò ed io scappa》 dalla stanza, seguita da quello lì!

《Aiuto!》 urlai mentre cercavo di correre più veloce 《Vi prego!》 gridai ancora, fuori uscirono tante guardie e mi vennero in aiuto.

Si udì un colpo e lo vedi cadere proprio su di me! Cominciò a sanguinare, cercai di levarlo da me ma era troppo pesante, la testa cominciava a girarmi e credetti quasi di morire. Dalla stanza notai che uscì Caleb che si toccava la testa, appena vide l'accaduto si affrettò e mi tolse quella bestia di dosso. Ero scioccata, vido le persone parlarmi e agitarsi ma io non stavo capendo nulla di quello che mi stavano dicendo. Caleb mi prese in braccio a mo' di sposa e mi portò con se' fuori dall'edificio.

La testa mi si fece pesante... Non mi ricordai più niente, tutto buio.

Mi risvegliai a casa nel mio letto, tutti erano agitati ma io non capivo ancora niente. Cos'era successo? Solo poco dopo cominciai a ricordare...  Mi alzai dal letto e andai da loro.

《Kylie come stai?》 chiesero tutti in coro.

《Bene...》 risposi, sedendomi sul divano. Appena entrai tutti tacquero per non far traperale nulla, eh no belli! Ora avreste parlato! 《Voglio sapere in questo preciso momento perché mi vogliono ammazzare e perché mi hanno perseguitata. Non voglio un "non lo so" oppure un "non sono affari tuoi".》 dissi arrabbiata, sapevo già quale sarebbe stata la loro risposta.

《Kylie è meglio che tu non lo sappia, fidati.》 mi disse mia madre.

《O me lo dite voi o lo chiederò direttamente a loro, non mi importa se mi faranno qualcosa voglio solo sapere la verità!》 in quel momento mio fratello entrò in casa e ci guardò sbalordito.

《Cos'è successo?》 chiese lui non capendo una bega di quello di cui stavamo parlando.

《Niente fratellone, solo che stavo per essere ammazzata ma i nostri cari genitori non mi vogliono neanche spiegare il perché. Ora capisci che sta succedendo? È? Sai  cosa, non capisco neanche io.
Da un giorno all'altro mi dicono che avrò un bodyguard e appena lui compare nella mia vita cominciano a seguirmi e poi o mi vogliono uccidere  o violentarmi!》 spiegai lanciando frecciatine ai miei, mi guardano senza dire niente e mio fratello fece la stessa cosa... 《Perfetto lo chiederò a loro.》 corsi via da lì. 《Lo so che siete quì a guardare ogni passo che faccio!》 gridai 《Eccomi qui, mi cedo a voi.》 aggiunsi poi, poco mi sarebbe importato di quello che mi sarebbe successo, ero stanca di tutto e di tutti.

Da dietro l'albero arrivò una macchina, ma non riuscii ad andare verso di essa che venni presa in braccio e portata via da lì!

《Ma sei scema?》 mi urlò Caleb 《Ti potrebbero uccidere! Sei ubriaca, drogata o hai dei problemi al cervello?》

《Lasciami in pace Caleb, sono stanca.》 risposi. sospirando 《Smettila!》 dissi dandogli delle gomitate per farmi lasciare giù, ma senza successo. Quello lì era più duro di una roccia. Sbuffai 《Caleb!》 gli gridai appena, ed entrammo in camera mia.

《Tranquillizzati che ti metto giù.《 disse lui 《Kylie, ma oggi il tuo cervello è andato in vacanza per caso ?》 mi disse lanciandomi uno sguardo omicida. Forse aveva ragione, non avevo pensato abbastanza prima di uscire ed andare dai quelli.

《Lasciami in pace.》 mi buttai all'indietro sul letto.

Presi cime tempestose e cominciai a leggere ignorando quel pezzo di gnocco che avevo davanti a me, stronzo che non era altro! Doveva proteggermi e invece cos'aveva fatto? Era andato a divertirsi con una o uno. A pensare che Caleb sia stato omosessuale mi scappò una risata!

《Si può sapere perché ridi? Non penso che il fatto che ti vogliano uccidere ti faccia divertire così tanto.》 mi fece presente lui, nervoso.

《Nah,  pensavo al fatto che tu sia gay.》 risposi io cominciando a ridere.

《Ma che stai dicendo?》 chiese alzando gli occhi al cielo 《Ti sembro gay?》

《Si.》 risposi ancora, ridendo.

《Ne sei sicura?》

《Sicurissima Caleb.》 risposi, cominciò ad avvicinarsi e si mise su di me togliendomi il libro dalle mani.

Posò le labbra sul mio collo e cominciò a muoverle, succhiando. Ma che cavolo pensava di fare se mi conosceva da solo un giorno? Cretina com'ero non mi opposi e rimasi lì immobile.

Cominciai a sentire degli strani brividi lungo la schiena, lo spinai via  e lo guardai male incavolata! 《Si può sapere cosa stai facendo? Manco mi conosci!》 urlai come una pazza!

《Volevo dimostrarti che non sono omosessuale.》 disse lui facendomi una faccia innocente.

《Puoi andartene a casa.》 dissi indicandogli la porta 《O in quella specie di hotel per i guardiani.》

《New York Secret Agency.》

Sbuffai appena lo disse 《Vabbè, quello.》 dissi a mia volta.
 
《Non ci torno perché devo stare con te.》 disse risoluto.

《Come se te ne fregasse qualcosa...》 commentai.

《No hai ragione. Non m'interessa niente di te, però questo è il  mio lavoro e non voglio perderlo.》 mi fece sapere indifferente, ed ecco che era tornato il solito Caleb. Stronzo e antipatico!

《Sì sì, si vede come fai bene il tuo lavoro... Per colpa tua quel tizio mi poteva stuprare o ancora peggio ammazzare  mentre tu eri a divertirti!》

《Ok hai ragione scusami, ho fatto una cazzata lasciandoti sola ma prometto che non ti lascerò più.》

Sentimmo bussare e feci entrare mio padre 《Che c'è?》 chiesi scocciata.

《Sono venuto per raccontarti tutta la verità.》.....-
Continua....

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