Libera, solo per una sera.

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........- Mi fermò 《Dai non ti arrabbiare mocciosetta!》 mi accarezzò la guancia 《Stavo scherzando piccola...》

《Caleb che cosa vuoi da me? Davvero. Io sono stanca, spiegami cosa vuoi.》 gli dissi sospirando, ero stanca di lui e di questa situazione.

《Non voglio niente.》 si girò.

《Ma vai a quel paese!》 andai verso di lui e gli tirai un schiaffo! Usai tutte le forze che avevo e lo guardai delusa 《Non mi parlare più, non mi guardare e smettila di baciarmi! Non sono il tuo "giocchetto" che prendi,usi quando vuoi e poi lo butti quando. Mi sono stufata ok? E ora vattene da questa camera, non ti voglio vedere.》 indicandai la porta, mi stava guardando ma non ribattette nemmeno.

Se ne andò sbattendo la porta! Meglio così. Non ce la facevo più! In questi giorni lui era riuscito a farmi andare fuori di testa come nessuno aveva mai fatto, per colpa sua stavo iniziando a fare la stronza e anche a usare certe parole... Mi stava confondendo come mai nessuno. Mi misi il pigiama e poi mi stesi sul letto a pensare... E ora che avebo detto tutte quelle cose a Caleb, mi sentivo più felice? O meglio, se non l'avrei fatto? Forse mi piaccevano le sue labbra sulle mie, forse mi piacevano i suoi abbracci e anche dormire con lui, forse mi piaceva addirittura litigare con per poi far di nuovo pace. Ma la vera domanda era: di com'ero sicura esattamente? Ero talmente confusa che non capivo più ciò che dicevo! Non capivo quello che sentivo e soprattutto quello che voglio. Prima facevo le cose e poi me ne pentivo, perché spiegatemi? Perché?!

Mentre riflettevo sulla mia vita udii suonare il campanello. Massì, avrebbe aperto Caleb la porta. Insistette, ancora ancora e ancora, così mi dovetti chiedere: era diventano sordo o coaa? O il mio schiaffo aveva danneggiato il suo udito così tanto? Boh, eh vabbè sarebbe toccato a me.

Mi alzai dal comodissimo letto andai ad aprire quella maledetta porta, vorreste tirare a indovinare chi fosse?
《Che ci fai qui?》 chiesi a Michelle, squadrandolo da capo ai piedi. Aveva addosso un top bianco una gonna rossa, cioè più uno straccio che una gonna, ma va beh! Dei tacchi non se ne poteva parlare, solo al guardarli mi venivano le vertigini!

《Mi ha chiamata Caleb, spostati!》 mi ordinò.

All'improvviso sentii come una "fitta" al cuore, le lacrime minacciarono di scendere ma non ci feci caso. Le trattenni. Non avrei piangerò mai davanti alle sue puttane! 《Prego.》 dissi a denti stretti indicandole la strada.

Lei entrò, come se fosse stata casa sua! Arrivò Caleb 《Amoree!》 urlò lei praticamente buttandoglisi addosso!

Si baciarono passionamente, lei gli staltó in braccio e lui la prese per le gambe, continuado a baciarsi. Cleb mi guardava mentre si stava liminonando quella, ma da me ricevette solo uno sguardo schifato. Me ne tornai nel mio solito "rifugio", la mia camera. Mi buttai di peso sul letto e infilai le cuffie nelle orecchie come tendevo a fare sempre. Mentre la canzone 'i hate you i love you' andava, le lacrime non finirono di scendere. Cos'avevo fatto per meritarmi tutto questo?!

Ora avresti aspettato Caleb, ti avrei fatto vedere chi ero davvero! Mi alzai dal letto e con i loro gemiti di sottofondo presi un abitino bianco, con delle macchie colorate su di esso, arrivava fino a metà coscia e aveva una scollatura a cuore. Davanti era corto e dietro un po' più lungo. Insomma, era abbastanza decente! Il mio intimo bianco della Calvin Klein e dopo aver prese tutto andai a farmi la doccia mettendo la musica a tutto volume! Giusto per non sentire quei due schifosi... Cominciai a canticchiare 'this is what you came for' mentre mi lavavo, terminai, mi asciugai e poi infilai l'intimo. Pensai poi ai capelli, dopodiché, misi il vestito preso. Feci una linea sottile di eyeliner e mi misi un pochino di mascara per dare un po' di volume alle ciglia. Andando in camera raccattai i tacchi color crema ed uscii dalla casa senza far troppo rumore.

Ero al corrente che rischiassi, ma alla fine non potevo non uscire tutta la vita di casa! Iniziai a camminare per il bosco lamentandomi con me stessa per aver messo i maledetti tacchi! Camminai, fino a quando non intravidi la strada vicino la pizzeria alla quale eravamo andati. Di fiando c'era una discoteca. Perché non divertirsi? Però io non ero mai andata in una discoteca... Come avrei fatto? Vabbè, esisteva sempre una prima volta! Mi avvicinai al locale e il buttafuori mi chiese la carta d'identità, gliela porsi e mi fece entrare tranquillamente. Ok, era andata bene per adesso. Appena entrata sentii una puzza di fumo mischiata all'alcool che mi invase le narici tanto da farmi venire la nausea.

Mentre mi dirigevo verso la pista da ballo qualcuno mi venne addosso e quasi quasi persi l'equilibrio! Però non caddi. 《Uh perdonami.》 si scusò lui.

Quella voce... Io la conoscevo già. Appena lo guardai meglio mi resi conto che fosse Justin! 《Justin》《Kylie》dissimo all'unisono.

《Che ci fai qui?》 chiese.

《Sinceramente? Manco io lo so.》 risposi ridendo.

Lui mi guardò per un secondo confuso e poi accompagnò la mia risata 《Come mai senza il tuo accompagnatore?》 era curioso?

《Sono scappata da lui.》 rispoai io 《Non capire male... Sono scappata perché lui si stava divertendo con un'altra.》 dissi in fine abbassando la testa.

《Ti ha tradita?》

《Chi Caleb? Ahahah no, noi due non siamo insieme. Non farci caso a quello che ha detto sta mattina, è solo il mio bodyguard...》

《Ah capisco, vabbè andiamo a ballare?》 mi porse la mano, io accettai e ci dirigiemmo in mezzo alla pista.

Cominciai a muovermi a ritmo della musica e mi sentii davvero bene, mi stavi divertendo. Era fantastico! Non sapevo che fosse così la discoteca, omettendo il fatto che ci fossero persone fatte, ubriache, e ragazze mezze nude che gli si strusciano addoso... Ma la musica era fantastica e anche Justin, ma non come Caleb. Oh, bstaaaaa! Dovevo levarmelo dalla testa.

《Justin sono stanca.》 lo avvertii. Eh, era impossibile ballare tanto coi tacchi che avevo messo, a chi volevo dimostrare cosa? Ma boh.

《Va bene dai ti accompagno a casa.》 disse lui sorridendo, aveva un sorriso magnifico.

《No grazie posso andare anche da sola.》

《Kylie è troppo tardi, io da sola non ti lascio a quest'ora.》

《Ok va bene...》 mi prese per mano e mi guidò fuori dal rumoroso locale, appena uscimmo ritirai la mano e lui mi guardò quasi male. Gli feci un mezzo sorriso e cominciai a camminare verso la casa, con lui a dietro.

No. Avevo preso le chiavi? Ma una serata più "perfetta" di così? 《Grazie per avermi accompagnata.》 dissi arrivando vicino alla porta.

《Non c'è di che bellezza, tieni il mio numero. Quando vuoi uscire chiamami pure!》 mi fece sapere, poi se ne andò dandomi un bacio sulla guancia.

Suonai la campanella, Caleb aprì........-
Continua..
Foto*Justin

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