Capitolo 7

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Sono passate solo 2 settimane dal primo giorno e già sono stanca e voglio le vacanze estive.
Marco è sempre il solito cretino.
In compenso io e Sara abbiamo legato tantissimo ultimamente e quando abbiamo pochi compiti usciamo sempre insieme ad Agata.
Oggi è domenica e ho deciso di farmi un giro e prendere una boccata d'aria.
Mentre passavo davanti ad un parco mi suona il telefono.
"Pronto?"
"Hey principessa"
"Hey" sospirai
"Dove sei?" chiese
"Ti interessa?" risposi scocciata
"Si"
Sbuffai.
"Sono davanti al parco ora vado ciao"
"Ok arrivo" rispose prima di attaccare.
Un ragazzo più rompicoglioni di lui non c'è.
Ma perché tutti a me capitano!!
Decisi di aspettarlo e mi misi a sedere su una panchina.
Cazzeggiai per 10 minuti con il telefono ma ancora nessuna traccia di Marco.
Forse avrà cambiato idea.. Lo spero.
Subito dopo un qualcosa di liquido mi bagnò i capelli e anche la camicetta che indossavo. Mi girai e trovai Marco.
"COGLIONE MA CHE CAZZO TI PASSA IN QUELLA TESTA" urlai in cazzata nera.
Si stava piegando in due dalle risate.
Divenne per un attimo serio "ti ho fatta bagnare" disse con fare malizioso avvicinandosi e ricominciando a ridere
"MARCO NON SEI DIVERTENTE... VAFFANCULO" mi allontanai da lui ma subito dopo qualcuno mi tirò per il braccio.
"Lasciami stare" urlai
"Scusami" lasciò la presa e mi accorsi che non era Marco.
"No Manuel oddio.. Scusami tu credevo fossi Marco" risposi sorridendogli imbarazzata
"Niente tranquilla, comunque è un coglione... Vieni andiamo a casa di mia nonna così puoi asciugarti abita proprio qui di fronte" sorrise
"Okay grazie" lo seguii entrando in casa sua.
"Il bagno è in fondo a sinistra, ora cerco una maglia pulita da darti"
"O-okay" balbettai e mi infilai in bagno.
Il trucco era colato e i capelli zuppi d'acqua. Mi sciacquai il viso togliendo ogni traccia di mascara e eyeliner poi presi il phon e asciugai i capelli.
Qualcuno bussò alla porta.
"Arrivo Manuel"
Aprii la porta ma fui delusa nel Ritrovarmi Marco di fronte.
"Manuel mi ha detto di darti questa" mi tirò addosso una maglia.
"Grazie della gentilezza" e gli sbattei la porta in faccia.
Mi cambiai in fretta, mi legai i capelli in una coda e uscii dal bagno. Tornai in salotto e trovai Marco sdraiato sul divano.
"Vedo che la mia maglia ti sta bene" sorrise divertito.
"La tua maglia?" chiesi
"Si"
"Ok domani te la riporto ora devo andare, Manuel dov'è?"
"In cucina" e mi fece l'occhiolino
"Smettila" dissi sbuffando
"Di fare cosa?" chiese confuso
"Di farmi l'occhiolino mi dai su i nervi" ruotai gli occhi e mi rifece l'occhiolino
"Quanto cazzo ti odio" borbottai andando in cucina
"Manu grazie per l'aiuto" dissi avvicinandomi "non sembrate per niente fratelli"
"Di niente" sorrise "Agata come sta?" chiese diventando leggermente rosso.
"Bene bene, come mai ti interessa?" risposi scherzando
"Uhm niente così" si grattò la nuca imbarazzato.
"Ti piace?" sorrisi maliziosa
"No no ..era solo per sapere"
"Manu lo vedo da come la guardi che ti piace, e anche tanto, secondo me dovresti farti avanti"
Sospirò
"Si vede così tanto?" chiese
"No non tanto" gli diedi una pacca sulla spalla e rise.
"Ora devo andare, ci vediamo domani" lo salutai e mentre chiudevo il portone qualcuno lo bloccò e lo riaprì
"Hey principessa non mi saluti?" chiese sorridendo
"No" risposi e me ne andai
Ero ancora arrabbiata con lui.
"E dai Sere" mi pregò
Gli feci il dito medio e lo sentii ridere.
"Lo prendo come un ciao" rise ancora. Non mi voltai e mi allontanai.
Avrò la mia vendetta prima o poi per quello che mi ha fatto.
Il giorno dopo solita routine mattutina. Arrivai a scuola e Marco era già seduto al suo banco.
"Hey bella" mi salutò
Lo fulminai con gli occhi e si mise a ridere.
"Ancora arrabbiata?" chiese facendo il labruccio.
Non lo calcolai e lui si rispose da solo "si ancora arrabbiata" ridendo.
Cominciò la lezione di latino.
Odio latino. Il tempo sembra non passare mai.
Guardai l'orologio e sbuffai appena mi accorsi che erano passati solo 15 minuti.
"Sei una sbuffona" sussurrò Marco al mio orecchio.
Non risposi.
"Non puoi continuare a non parlarmi per sempre" rise
Non risposi ancora.
"E va bene mi hai costretto"
Lo guardai e inizio a farmi il solletico sui fianchi.
"Fermati Marcooo" sussurrai ridendo.
Per fortuna la prof non ci aveva visti dato che eravamo agli ultimi banchi.
"Mi hai parlato" sorrise fiero del suo lavoro
"Stronzo" risposi guardandolo male
"Lo so" rise ancora
Dio. Il suo sorriso. È la fine del mondo.
Scossi la testa allontanando quel pensiero e mi concentrai di nuovo sulla lezione.
Dopo un po con la coda dell'occhio mi accorsi che Marco stava scrivendo qualcosa su un foglio. Me lo passò e lessi ciò che aveva scritto.
"Devi ancora ridarmi la maglia principessa;)"
Risposi subito
"Non te la ridò:)"
Mi guardò male e mi diede un calcio.
"Cretino" borbottai "dopo te la dò"
Scrisse ancora sul foglio
"Me la dai?" lo guardai male capendo ciò che intendeva e si mise a ridere.
"Fanculo"

His smile my paradise ||Marco LeonardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora