Capitolo 14

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La settimana passò in fretta.
Marco non mi rivolgeva la parola se non per casi eccezionali dove era costretto.
Oggi è venerdì e vado a dormire da Agata e domani non c'è scuola quindi andiamo a comprare il vestito per la festa di Marco.
Sono appena entrata in classe e c'era Marco che stava scrivendo qualcosa.
"Hey buongiorno" dissi
Alzò la testa e forzò un sorriso.
"Giorno" e ricominciò a scrivere.
"Che stai facendo?" chiesi curiosamente.
"Ehm.. Niente" coprì il foglietto.
"Posso Chiederti una cosa?"
"Anche due" sorrise
"Non so come chiedertelo..."
"Ho capito e, stai tranquilla, è tutto apposto" mi fece l'occhiolino e si alzò.
"Dove vai?" chiesi
"Ora buca" sorrise
"Ah e.. Grazie" sorrisi timidamente.
Se ne andò.
Appoggiai i gomiti sul banco e la testa tra le mani e sospirai rumorosamente.
"Hey che succede?" chiese una voce familiare.
"Hey Sara" sorrisi "tranquilla sto bene"
"Vieni domani alla festa?" chiese sedendosi al posto di Marco.
"Certo"
"Magari andiamo insieme?"
"Mi dispiace vado con Agata perché stasera dormo da lei, ma se vuoi puoi venirti a preparare con noi a casa sua"  proposi
"Non voglio essere invadente"
"Ma no tranquilla a noi fa tanto piacere" sorrisi e lei ricambiò.

Uscimmo da scuola e tornai a casa solo per prendere un cambio e poggiare la borsa.
"Tia mi accompagni da Agata?" chiesi entrando in cucina.
"Mi dispiace non posso"
"E perché? Non hai mai niente da fare ed ora che ti chiedo un favore non puoi?" dissi facendo la finta offesa.
"Perché non chiedi a Marco o Manuel? Dato che hanno le moto" disse sogghignando.
"Hai scassato le palle" e gli feci il dito medio.
Presi la borsa ed uscii di casa.
Suonai il campanello del portone di casa Leonardi e qualcuno aprì il cancello ed io entrai.
Marco aprì la porta e aveva solo i boxer.

Cazzo.

Cazzo.

Cazzo.

Cazzo.

"Che ci fai qui?" chiese
"Ehm.. T-ti volevo chiedere s-se potevi accompagnarmi da Agata... Insomma o tu o Manuel" balbettai arrossendo.
"Certo entra, mi vesto e andiamo" disse ridendo.
"Perché ridi?" chiesi entrando e sedendomi sul divano mentre lui andava in camera sua.
"Stavi sbavando" rise ancora.
"Hey!" gli tirai un cuscino "non è vero!" feci la finta offesa.
"Dai non te la prendere non è colpa tua se sono figo" mi fece l'occhiolino.
In effetti...
"Andiamo forza" disse aprendo la porta ed uscendo, lo seguii.
La moto era parcheggiata nel garage e mi disse di aspettarlo fuori e così feci. Mentre aspettavo arrivò un ragazzo dall'aria conosciuta che entrava nel giardino di casa mia. Mi salutò.
"Hey Sere" disse.
"Hey.. Tu sei..?"
"Christian" rise.
Giustooo il biondo e occhi azzurri!
Come ho fatto a dimenticarlo!
"Oh giusto Christian ciao" sorrisi.
"Esci con mio fratello?" chiesi
"Già" rispose
Arrivò Marco.
"Andiamo?" mi chiese guardando Christian.
"Si.. Ciao Chri ci si vede in giro" lo salutai e salii dietro Marco.

Arrivammo da Agata e scesi.
"Grazie mille del passaggio, a domani sera" gli diedi un bacio sulla guancia e feci per andarmene ma mi bloccò il polso.
"Aspetta.. Devo.. Darti una cosa" aprì il porta oggetti dove c'era una busta.
"Cos'è?" chiesi
"Apri" si morse il labbro inferiore.
Feci come mi aveva detto e...
"Marco..."
"Shh mettilo domani è un mio regalo"
"Ma.."
"Niente ma, a domani" mi fece l'occhiolino.
"E se non volessi metterlo?" risi.
"In quel caso anche nuda andrebbe bene"
Arrossii violentemente.
"MARCO"
"okay okay a domani" rise e se ne andò.
Rimasi lì impalata a fissare la busta con dentro il vestito che avevo visto con lui quel giorno al centro commerciale. Quello che non avevo comprato, ora ce l'avevo nelle mie mani e avevo l'occasione di metterlo.
Avevo le lacrime agli occhi dalla gioia.
Amavo i regali e non me ne sarei mai aspettato uno proprio da Marco Leonardi.
Entrai in casa di Agata dato che era aperto.
"Agataaaa" gridai.
"Eccomi" scese velocemente dalle scale.
"Devo dirti qualche cosa..."
"Di che si tratta?" chiese
"Marco" sospirai.
"Uh.. Credo sarà una lunga serata" sorrise maliziosamente.
"Eh già" risi.

His smile my paradise ||Marco LeonardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora