Capitolo 8

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Dopo aver ridato la maglia a Marco mi incamminai verso casa con le cuffiette nelle orecchie e la musica accesa.
Una pietra mi cascò in testa.. Mi guardai intorno e sentii un fischio dietro di me, mi girai di scatto.
"Stronzo" borbottai
"Hey principessa dove stai andando?" chiese divertito.
"Forse a casa?" risposi ovvia.
"Dove abiti?"
"Cazzi miei" e ricominciai a camminare.
"Vuoi sapere dove abito io?" chiese
"No" risposi secca "ora mi lasci in pace?"
"No" rispose, mi girai a guardarlo. Aveva quel suo sorriso strafottente stampato in viso.
Sbuffai e ritornai a camminare.
Mi affiancò.
"Come mai mi odi tanto?" chiese dolcemente.
Ma prima fa lo stronzo e poi fa il dolce?
"Sei antipatico" risposi
"Non è vero" disse con un ghigno
"Modesto il ragazzo" risposi divertita
"Sempre" rise.
Mi squillò il telefono e risposi.
"Pronto?"
"Sere io dopo vado a casa di Manuel e Marco vieni anche tu?" disse tutto d'un fiato
"Ciao Agata si sto bene grazie dell'interessamento" risposi ironica
"Prego e comunque dai ti prego vienii" mi supplicò.
"Non se ne parla" risposi
"E dai perché? A te Marco piace!" urlò. Speravo per lei che Marco non avesse sentito oppure l'avrei uccisa... Ma a quanto pare aveva sentito perché stava ridendo.
"AGATA NO punto" la rimproverai e chiusi la chiamata.
Ero imbarazzata e non poco.
"E quindi ti piaccio eh" disse ridendo Marco.
"No non mi piaci, Agata inventa tante cazzate, ora ciao" affrettai il passo ma mi si piazzò davanti.
"Non ce nulla di male ad ammettere che ti piaccio" disse accarezzandomi la guancia.
"Marco finiscila non mi piaci, ora vattene" lo sorpassai.
Sentivo che mi sta seguendo e mi girai.
"Cosa del 'vattene' non hai capito?!"
"Devo andare dove vai tu per tornare a casa" disse e poi fece un sorriso.
"Manca solo che abiti di fronte casa mia" sbuffai.
Continuai a camminare e arrivata davanti casa mia aprii il cancello e lo richiusi dietro di me.
"Brutta notizia principessa" sentii alle mie spalle.
"Che vuoi ancora?!" risposi
"Io abito lì" indicò la casa affianco.
"Stai scherzando vero?" risposi non credendo alle sue parole.
"No sono serio, vieni ti faccio vedere" lo seguii fino al citofono "leggi" disse.
Non ci credevo. C'era scritto "Francesco Leonardi"
Lo guardai e lo vidi sorridere. "Perché sorridi?" chiesi irritata.
"Posso romperti i coglioni 24 ore su 24" scoppiò a ridere e io feci una risata sarcastica.
"Non ti azzardare o ti taglio le palle, sempre se le hai" risposi tornando verso casa mia.
"Ce le ho, se non ci credi ti faccio vedere"
"Non ci tengo"
"Ammettilo che vuoi vederlo" urlò per farsi sentire.
"Hai rotto" feci il dito medio per Poi chiudere il portone.
Non lo sopporto già più.
"C'È QUALCUNO?" urlai.
"Sono in salotto" rispose mio fratello.
Salii in camera mia per poggiare tutte le mie cose e controllare il telefono, poi scesi e raggiunsi mio fratello che era seduto sul divano guardando la televisione.
"Hey Tia" lo salutai dandogli un bacio sulla guancia e sedendomi accanto a lui.
"Hey sorellina" mi salutò.
"Brutta notizia" dissi sospirando.
"Che succede?" chiese confuso
"Marco abita nella casa qui di fianco" sbuffai
"Seria?" chiese divertito
"Si.."
Suonò il campanello.
"Aspetti qualcuno?" chiese mio fratello. Scossi la testa e andò ad aprire.
"Chi è?" urlai
E subito apparve la figura di Marco che entrava in salotto.
"Ma che cazzo vuoi ancora?!" sbottai.
"Agata ti vuole urgentemente" disse
"Io non vengo a casa tua" risposi
"Dai muoviti che non mordo mica" esclamò ridendo
"Non può venire lei da me?" chiesi confusa
"No ha da fare con Manuel, alza il culo e vieni" rispose con un ghigno
"Vabbe 2 minuti e vengo, ora puoi andartene" andai in bagno mi sciacquai e scesi di sotto.
"Tia io vado da Marco torno subito" avvisai mio fratello.
"Marco è salito, non era con te?" chiese confuso
"Ehm... Gli ho detto di andarsene... Ora mi sente" sbuffai salendo le scale e andando in camera mia.
Lo trovai intento a guardare le foto appese al muro.
"Che cazzo ci fai in camera mia?!" quasi urlai.
"Volevo vedere com'era" rispose calmo.
"Bene ora che l'hai vista andiamo!" uscii dalla stanza e mi seguì.
Entrammo in casa sua.
"Dov'è Agata?" chiesi guardandomi intorno
"Non c'è" alzò le spalle
"Che significa che non c'è?! Mi avevi detto che le servivo!" cominciai a irritarmi.
"Ho mentito" sorrise
"Coglione" feci per uscire ma bloccò la porta con il piede.
"Fammi uscire" lo guardai negli occhi.
Aveva degli occhi verdi meravigliosi.
"Prima dammi un bacio" sorrise.
"Te lo sogni" risposi
"Dai so che vuoi darmelo" disse sempre sorridendo.
"Ti sbagli, non ti bacerei neanche se fossi l'ultimo uomo sulla terra e ora fammi uscire"
"No" rispose ed io sbuffai.
"Che cazzo vuoi Marco?! Lasciami stare non mi interessi e mi stai dando su i nervi, se tieni alle tue palle fammi uscire" lo minacciai.
"Uh che paura" si avvicinò
"Ma sei tipo un pedofilo o qualcos'altro non lo capisco... Ah si ho capito sei solo un coglione"
"Lo so" si avvicinò ancora sorridendo.
"Non ti avvicinare pezzo di merda" indietreggiai.
"Rilassati" disse
Qualcuno abbassò la maniglia della porta ma per  colpa di Marco non si aprì.
"Marco apri!" urlò. Dalla voce sembrava Manuel.
Marco aprì e io mi allontanai da lui.
"Hey Sere che ci fai qui?" chiese confuso Manuel.
"Ehm niente stavo per andarmene ciao" uscii da quella casa e lanciai un'occhiataccia a Marco che si mise a ridere.
Tornai a casa e mi buttai a peso morto sul letto.
"Pezzo di merda" sussurrai ripensando a Marco "grazie Manuel" pensai per poi addormentarmi.

His smile my paradise ||Marco LeonardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora