Capitolo 18

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Mi svegliai con un leggero mal di testa.
La luce mi accecava e non riuscivo ad aprire gli occhi.
Mi misi seduta sul letto e stropicciai gli occhi aprendoli.
In un secondo i ricordi della serata trascorsa mi attraversarono la mente.
Marco. Io e Marco.
Manuel e Agata.
Dove sono?
Mi guardai intorno e mi accorsi che non era la mia camera e che indossavo ancora il vestito della sera prima.
Mi alzai e andai davanti allo specchio. Avevo il trucco colato, un po per il pianto ed un po per aver dormito credo.
Ma questa è... La camera di Marco?
Che ci faccio in camera di Marco?
Cerco di ricordare ma niente.
Uscii e andai in cucina dove trovai Agata e Marco.
"Ti sei svegliata finalmente" disse Agata alzandosi e abbracciandomi.
"Hai un'aspirina? Mi fa male la testa" chiesi a Marco ignorando Agata.
"Certo" rispose alzandosi e prendendola.
"Che è successo ieri sera?" domandai.
"Ci siamo solo un po ubriacate alla fine ma niente di che" rispose Agata.
"Poi eravate stanche e quindi siete rimaste qui" concluse Marco.
Ma quindi.. Io ero nel letto di Marco, ma Marco?
"Tu hai dormito nel mio letto, io sul divano e Agata con Manuel" rispose quasi come se mi avesse letto nel pensiero. Guardai Agata maliziosamente e scosse la testa.
"Ti è piaciuta la festa?" chiesi a Marco sedendomi.
"Molto" rispose.
"Vi lascio da soli" disse Agata facendomi l'occhiolino e uscendo dalla stanza.
Marco si avvicinò a me e mi baciò dolcemente e dato che ero bassa -e da seduta ancora di più- mi alzai e approfondii il bacio.
"Allora non ho sognato" scherzai.
"Non direi" rise.
"Mi dispiace devo andare" dissi dandogli un ultimo bacio.
"Vabbe abiti qui di fianco se vuoi ci vediamo oggi pomeriggio" propose.
"Vediamo.. Devo fare i compiti scusa" risposi.
"Fa niente a domani" mi diede un bacio a stampo ed uscii.
Tornai a casa più felice che mai.
"Cos'è tutta questa felicità?" chiese Mattia.
"Ehm.. Niente" mentii
"Non puoi mentirmi ti conosco bene ormai"
"Mi sono fidanzata" dissi tranquilla.
"Con Marco vero?" chiese.
"Ma.. Tu.. Come fai a saperlo?" domandai confusa.
"Si vedeva lontano un chilometro che ti piaceva" fece spallucce e gli tirai un pugno sulla spalla.
"Scemo"
"Sono contento per voi" mi diede un bacio sulla fronte e andò via lasciandomi ai miei pensieri.

La domenica passò lentamente e noiosamente.
Ho passato il pomeriggio a studiare e la sera mi ha chiamato Marco e abbiamo parlato più di un ora.
Dovevo andare da Agata per salutare Cameron ma non ho fatto in tempo quindi ci andrò domani.

Suona la sveglia e stranamente mi sveglio di buon umore. Mi preparo con un leggins nero e una felpa grigia con le mie adorate adidas nere. Uscii di casa e trovai Marco appoggiato al muro con il telefono che ascoltava la musica. Non mi aveva ancora vista.
Mi avvicinai lentamente.
"Guarda che ti sento" disse ad un tratto rovinando il mio piano.
"Uff mi hai rovinato il divertimento" risposi incrociando le braccia.
Sorrise e si avvicinò.
"Buongiorno" e mi baciò.
"Me lo fai un sorrisino?"
"No"
"Okay" ed iniziò a farmi il solletico.
"Okay okay buongiorno" risposi ridendo.
"Amo quando ridi" disse baciandomi e prendendo la mia mano.
Ci incamminammo mano nella mano.
"Vuoi uscire oggi?" mi chiese.
"Oggi vado da Agata a salutare Cameron se vuoi venire anche tu.." chiesi.
"Chi è?"
"Suo fratello"
"Okay ci sarò così magari dopo ci facciamo un giro" mi fece l'occhiolino.

Entrammo in classe e tutti ci guardavano.
"Che hanno da guardare?" sussurrai all'orecchio di Marco.
"Non lo so" rispose.
Cominciò la lezione di matematica.

Dopo 5 lunghissime ore quell'incubo finì.

Arrivammo a casa di Agata, lei ci avrebbe raggiunto più tardi perché doveva passare in biblioteca, quindi ci aprì Cameron.
"Scemoo" lo abbracciai.
"Hey scema" rise e ricambiò l'abbraccio.
"Cam lui è Marco, Marco Cam" li presentai.
"Piacere" disse Marco stringendo la mano di Cam.
"Ieri non sono riuscita a passare avevo troppi compiti" mi giustificai
"Ma tranquilla.. Che Vi offro?"
"Un bicchiere d'acqua va bene"
"Anche per me" si aggiunse Marco.
Ci portò due bicchieri d'acqua e ci sedemmo Io affianco a Marco sul divano e Cam su una poltrona di fronte.
"State insieme?" chiese.
Annuii sorridendo a Marco.
"Tu invece?" chiesi.
"Forever alone" sorrise "allora.. Marco, sembri più grande di Sere quanti anni hai?"
"16 compiuti sabato" rispose.
"Vi portate un anno giusto?"
"Due" risposi io "non ricordi quanti anni ho?" domandai ridendo.
"Ah giusto" rispose ridendo.
"Tu invece quanti anni hai?" chiese Marco riferito a Cam.
"19, sono al primo anno di università"
"Indirizzo?"
"Medicina"
"Abbiamo un buon medico di fronte" scherzai
"Non esagerare" rispose ridendo.
"Mattia come sta?" mi chiese.
"Sta bene, molto bene direi"
"Magari uno di questi giorni passo a trovarvi"
"Ti aspettiamo" sorrisi.
In quel momento la porta si aprì rivelando Agata con 3 libri in mano.
"Hey" salutai.
"Hey ragazzi" rispose
"Bene ora Marco Vi salutiamo, andiamo a casa" sorrisi a Marco che aveva una faccia sorpresa.
"Dai rimanete un altro po" propose Agata.
"No grazie andiamo così passate un pomeriggio tra fratelli"
Li salutammo ed uscimmo.
"Simpatico Cameron" disse Marco guardando avanti.
Lo guardai attentamente.
"Marco" risi.
"Perché ridi?"
"Perché lo so che non ti piace e che eri a disagio ti si leggeva in faccia" risi ancora.
"E va bene mi hai scoperto" rise anche lui.
"Tranquillo con me non devi fingere" e lo baciai.
"Grazie" sorrise.
"Dove vuoi andare?" chiesi.
"Sorpresa" sorrise e mi prese la mano.

Weilaaa
Tutto bene?
Vi sta piacendo la storia?
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His smile my paradise ||Marco LeonardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora