CAPITOLO 38

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Venerdì

Lucy

Quell’estate era stata la migliore in assoluto, di sicuro. Quei tre mesi passati in giro per l’Inghilterra e anche in Irlanda, dai nonni di Niall, insieme airagazzi era stata un’esperienza unica e io i erodivertita un sacco.

Quando siamo tornati a Londra avevo sentito la mancanza  del furgoncino nero prestatoci dal padre di Harry,  con il suo profumo inebriante sparso ovunque.

Eravamo tornati da tre giorni e mancava una settimana e me ne sarei andata. Quella mattina volevo che non passasse mai. Niall non era nel letto, però. Quando mi alzai lo vidi seduto sulla sedia della scrivania che mi fissava con aria pensante e triste. Mi prese la mano e in silenzio mi invitò a scendere le scale.

Arrivammo incucina e vidi tutti i ragazzi  seduti intorno al tavolo, li guardai uno ad unoin silenzio.

Sembrava che volessero parlarmi, ma nessuno apriva bocca.

- Ti dobbiamo parlare – parlò Harry, infine. Era serio,  troppo serio.

- Andiamo di là – continuò Zayn.

Mi tremavano le mani e avevo la bocca dello stomaco chiusa. Le loro facce serie mi facevano venire brividi su tutta la schiena.

In salotto Niall si sedette sulla poltrona e mi fece accomodare sulle sue gambe lasciandomi un bacio sulla guancia e sorridendo appena, come se volesse consolarmi. Ma, da cosa?

-Abbiamo trovato la tua lettera dall’Università e ovviamente l’abbiamo letta – Liam iniziò il discorso con calma, troppa.

Mi bloccai, avevo paura del continuo.

- Ve lo avrei detto, giuro. Stavo pensando a come far- non riuscì a finire la frase perchè Louis mi interruppe.

- Non ti preoccupare – sorrise – Siamo felicissimi per te – continuò e tutti i volti dei ragazzi si illuminarono di un sorriso.

- Vi odio – dissi incrociando le braccia al petto e nascondendo la faccia nell’incavo del collo di Niall.

- Perchè? – chiese Harry perplesso.

- Perchè eravate tutti seri e mi avete fatta preoccupare. -  dissi facendo la finta offesa anche se un pò lo ero per davvero.

- Oh dai – si lamentò il riccio.

D’un tratto me li ritrovai tutti addosso che mi facevano il solletico.

-Può bastare ragazzi – disse Niall. – Ora dobbiamo anche noi farti un annuncio. –

Tutti i ragazzi si fermarono e assunsero un’espressione triste

-Ecco Lucy, io vado in America. Mi trasferisco lì e andrò a fare una, non so quale, Università.  – Niall aveva detto tutto senza nessuna pausa o interruzione da parte degli altri.

Ero sconvolta perchè era un colpo basso dirlo tutto in una volta.

È vero che tanto io sarei andata via e quindi chissà quando ci saremo rivisti, ma non pensavo che anche lui se ne sarebbero andato. Le lacrime iniziarono a scendermi silenziosamente mentre mi nascondevo nell’abbraccio di Niall.

Ora di sicuro volevo andarmene così avrei fatto prima a dimenticare, ma volevo anche che non fosse successo nulla come se quel che aveva detto Niall me lo fossi immaginata. Ero felice per lui, certo, ma sembrava troppo diretto il modo in cui parlava. Sembrava che non gli importasse molto di me, o meglio dire di noi.

Continuai a piangere mentre sentivo la grande mano di Harry e quella di Niall accarezzarmi la schiena. Non sapevo il motivo per cui piangevo, ma almeno così non avrei pianto in viaggio per Manchester, la settimana successiva.

Alla fine, dopo un quarto d’ora, riuscì a tirarmi su anche se solo per tornare in camera e continuare a piangere silenziosamente. Mi faceva male la testa e dopo non so quante ore passate a piangere sul cuscino mi addormentai. Avevo pensato a tutti i momenti passatiinsiseme ai ragazzi, quelli  belli, quelli tristi, quelli dolci, quelli intimi, quelli divertenti, ma anche quelli tristi: a tutto il tempo trascorso a Londra, in pratica. E mi ero resa conto che sarebbe stato meglio partire quella sera stessa. Avrei lasciato una lettera,  bastava.

Quando mi svegliai ero abbracciata a Harry, il mio migliore amico, mi sarebbe mancato troppo. Dormiva anche lui, così ero rimasta a guardarlo e avevo deciso che a lui dovevo dirlo.

-Harry? – sussurrai – Harry? – contiuai scuotendolo un pò.

Aprì gli occhi lentamente e poi sorrise notandomi.

- Dimmi Lu – disse assonnato.

- Senti Harry, io devo andarmene questa sera e volevo dirlo solo a te. Scriverò una lettera per tutti. Spero che capiranno. Prometti di non dirlo a nessuno? – sussurrai con  la paura che ci potesse sentire qualcun altro.

- Solo se mi fai  venire con te. Dai non voglio stare qui con loro. Dirò che sono tornato a Holmes Chapel, ma ti prego fammi venire con te. Troverò un lavoro e ti aiuterò a pagare l’appartamento, tanto io non voglio continuare gli studi. – i suoi occhi imploranti mi fecero cadere nella trappola e alla fine dovetti dire di si.

Scesi dal letto  e preparai la valigia che portai di sotto con facilità visto che gli  altri erano usciti chissà  dove. Erano le 6 p.m. quindi avrei avuto tempo per scrivere la lettera.

I ragazzi tornarono per le 8 mentre io stavo finendo di cucinare la cena.

Ci eravamo seduti a mangiare i miei spaghetti con il tonno, non fiatava nessuno.

-Ragazzi, scusate per prima e scusate se non vi ho detto niente del trasferimento. – avevo detto ad un certo punto mentre pensavo alla lettera.

Da quando avevo parlato io tutti avevamo iniziato a chiaccherare del più e del meno come se io non dovessi partire, come se non fosse mai successo nulla.

Quella sera io ed Harry partimmo verso le11p.m. Avevamo preso il treno e mentre eravamo in viaggio ci eravamo messi ad ascoltare la musica e a fare gli stupidi,dimenticandoci del passato e pensando al futuro.

Prima di partire avevo lasciato l'ultimo bacio a Niall, come la prima volta, sulle labbra mentre dormiva.

He Stole My Heart (Ex -Love?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora