Capitolo IV°- Il ritorno-Parte prima

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"Che ore sono Juan?".

"Le sette e diciassette.".

"Non può essere, devi avere l'orologio rotto o le batterie fuori uso.

Erano le sette quando siamo entrati nell'ospedale, stamattina.".

Juan osservò gli orologi, in tutta casa.

Quello da parete sopra la porta della cucina.

Il pendolo, in camera da pranzo.

La sveglia digitale, in camera da letto.

Tutto era fermo alle sette e diciassette.

Spostai, meravigliataa manica del mio cappotto, e vidi che anche il mio orologio da polso segnava le sette e diciassette.

"Come è possibile, Angie?"

Mi chiese, mostrando i palmi delle mani, rivolti verso l' alto.

"Saranno trascorse almeno due, tre ore...

Da quando siamo entrati, nell' edificio, questa mattina, sul presto.".

Lo interruppi:

"Questo non so se mi piace...".

Lui continuò, scuotendo la testa.

"Eppure le lancette dei secondi stanno andando avanti.

Ma quelle dei minuti no.

Ed il pendolo sta oscillando, lentamente, è vero, ma non si

è mai fermato.

È come se una forza oscura rallentasse tutto.

Credo che c'entri qualcosa con quello che è successo in ospedale.

Tu ne sai nulla ?

Qualche percezione strana, in proposito?".

Aspettò una mia risposta, sgranando gli occhi ed alzando le sopracciglia.

"No, io sapevo solo come dovevamo uscire da quella casa di cura.

Sapevo che avremmo dovuto farlo in quel preciso momento, ma non conoscevo i particolari...".

Nel frattempo, guardai, distrattamente, il pendolo che continuava a dondolare.

Ma aveva accelerato il suo moto oscillatorio.

Mi stupii, guardando l'ora.

In quel preciso attimo, segnava le dieci e quattordici.

Lo indicai con un dito a Juan, che, per tutta risposta, cercando di sdrammatizzare, esclamò:

"Ecco, tutto è tornato nella norma.

È molto più plausibile che siano le dieci e quattordici.

Te lo dicevo.

Dovevano, per forza, essere passate alcune ore da stamattina.

Già.". E, passando in rassegna tutta le camere, affermò:

"Ora tutti gli orologi segnano le dieci e quattordici.".

Quindi, piegando le braccia, in alto, con i pugni serrati, sentenziò con enfasi:

"Adoro questi momenti.

Era ora!

Tutto è tornato alla normalità.

Anche tua madre.

Guarda.

Ha ripreso il suo aspetto abituale...

Più in carne.

Si, direi, decisamente.".



Antiqua - Insania 3°libro della saga di "Antiqua"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora