6

104 34 9
                                    

Il giorno seguente mi sveglio di buon umore ma non dura per molto perché appena scendo in cucina vedo mamma con uno dei suoi soliti mal di testa. Sul tavolo noto la cartella medica. Le chiedo spiegazioni e lei aggira il discorso dicendomi che voleva semplicemente farsi delle visite di controllo ma sapevo che la situazione era ben più complessa. Decido di accompagnarla in ospedale anche se un po' mi dispiace non andare a scuola quel giorno.

Appena arrivate ci dicono che il dottore che si occupa di mia madre (eh sì, una parte degli spostamenti dipendevano anche da questo) è occupato al momento. Ci sediamo, così, in sala d'attesa. Poco dopo mi reco al bar per prendere un caffè.

"Signora la sua situazione è peggiorata dall'ultimo controllo fatto, il tumore si sta espandendo un po' troppo velocemente e penso che a questo punto dovremmo aumentare le cure.." Quelle parole scossero non solo mia madre ma anche me. Ero arrabbiata perché dopo tutto questo tempo vengo a scoprire del tumore dal medico curante di mia madre. Decido di uscire e così mi ritrovo a passeggiare nel cortile dell'ospedale con mille pensieri che mi assalgono la mente. Senza volerlo le lacrime cominciano a scorrere lungo il viso, ho paura che anche mamma possa abbandonarmi come ha fatto papà.

Ricordo perfettamente quel periodo, lo sguardo vuoto negli occhi di mia madre e della nostra vicinanza, dell'incontro con Axel e di tutte quelle belle storie..

vengo riportata alla realtà dalla voce di un medico "signorina, sua mamma la sta aspettando" Mi muovo a passi lenti aspirando tutta l'aria possibile, sono ancora frustrata ma non posso abbandonarla in un momento come questo..

Quando torniamo a casa le chiedo delle spiegazioni e del perché non mi ha mai parlato della sua malattia, lei mi prende le mani e se le avvicina al volto. Questa volta mi parla con calma, e le sue parole cerco di assimilarle un poco alla volta. Mi racconta di quando stava con papà e di come era felice del suo matrimonio e di quando restò incinta di me, mi parla anche dei mille viaggi fatti in giro per il mondo finché non arriva al discorso tanto atteso, ne parla tranquillamente quasi non la toccasse avere un tumore che la sta mangiando piano piano. Quando ha finito di parlare mi chiede di come sta andando la scuola e di come mi trovo qui.. vorrei tanto dirgli di Even ma ho paura che non la prenderà bene.. così fingo di essere stanca e salgo in camera mia.

Arrivata in camera mi butto sul letto e controllo il telefono notando che c'è un messaggio dalla mia amica. Restiamo a massaggiare per un po' finché non mi addormento..

Gli imprevisti del cuore - {#wattys2018}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora