Mi sveglio con quel calore, ormai famigliare, di Leo. Circondata dalle sue braccia mi concedo ancora un po' per osservarlo meglio. Il suo petto, anche se non ha addominali da paura, è un dolce riparo come come lo sono le sue braccia. Sposto il mio sguardo sulle sue morbide labbra, quelle labbra che ho finalmente baciato, tornado ad essere una ragazza normale. Mille brividi ed emozioni mi tornano in mente ripensando a ieri sera.. ma anche se ripenso a ciò che ero diventata.. Mi stringo sempre più a lui, facendo aderire il mio corpo completamente al suo. Lentamente poggio le mie labbra sulle lasciandogli un bacio a stampo. Lo osservo ancora un po' prima di uscire per tornare dalla mamma.
Percorro il corridoio a passi lenti, quasi come un fantasma e appena arrivo nella stanza 512 entro e chiudo velocemente la porta alle mie spalle. Vedo la mamma stesa su quel maledetto letto, con i vari tubi e tubicini infilati da tutte le parti, quelle stupide macchine che non fanno altro che non dare nessun tipo di segnale, quasi a dirmi che è finita, che devo abbandonare ogni speranza. Ma non gliela do certo vinta! Mi avvicino a lei, prendo la sua esile mano nella mia e la guardo cercando di ricordare com'era fatta prima, in ogni suo minimo dettaglio. Ricordo il suo splendido sorriso e quegli occhi, di quel colore simile al mio, così pieni di vita, anche dopo tutto quello che è successo con papà, che ora sono più che spenti. Non riesco a vederla così. Esco di corsa da quella stanza, da quell'ospedale.
Corro a più non posso, corro finché non ho più aria nei polmoni, finché non cado per terra senza forze..MAT
Ho appena finito il mio turno di lavoro così esco fuori e fumo,come sempre, la mia solita sigaretta. Per strada è tutto tranquillo, o quai. Il mio sguardo si sofferma su una sagoma di ragazza che sta correndo velocemente, troppo velocemente. La vedo cadere a terra cosi butto la sigaretta, anche se sono solo a metà, e mi precipito da lei.
La aiuto ad alzarsi e, mettendomi un suo braccio dietro al collo la conduco fino alla panchina più vicina e la faccio sedere. Solo adesso, guardandola dritto negli occhi, mi accorgo che è Annie..
"Hey, ma cosa ti ha preso? Potevi essere investita sai??" Ringhio, anche se so che dovrei stare calmo.
"Non avrebbero fatto una lira di danno sai?" La guardo e noto che ha gli occhi rossi dal pianto.. Mi chiedo cosa le sia successo..
"Senti.. so che non è il momento, ma vorrei sapere il motivo per cui correvi in quel modo, e poi questi occhi rossi per colpa delle lacrime.." le dico, mettendole una ciocca di capelli dietro un orecchio e facendola avvicinare a me così da poterla stringere e scaldarla allo stesso tempo. Noto che si sta calmando e intanto mi dice che sua madre è in ospedale a combattere tra la vita e la morte, e che lei non ce la fa più a sopportare tutto questo. La stringo ancora più forte a me e le do un bacio sulla fronte.
Restiamo ancora un po' così fino a che non mi dice che vuole andare. D'istinto mi alzo e vado con lei.
Mentre camminiamo la osservo, vedo le sue gambe muoversi con estrema eleganza, la forma perfetta del suo seno e, sul suo bellissimo viso, quelle labbra carnose che morderei, anche adesso.
Quando arriviamo noto che è di nuovo tesa così l'abbraccio. Un abbraccio che spero guarisca le sue ferite. Mi ringrazia e mi dice che vuole entrare da sola così l'accontento. Mente cammina all'interno della struttura mi soffermo a guardare il suo fondoschiena mentre ondeggia fino a sparire nell'ascensore..
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Gli imprevisti del cuore - {#wattys2018}
RomansaAnnie è solo una ragazzina di poco più diciotto anni. Nella sua vita ha già viaggiato molto a causa della grave malattia di sua madre. Durante i viaggi, però, entrambe perdono un'importante figura di riferimento, un padre e un marito. Per fortuna An...