"Hey.. ti devo parlare.. dove possiamo incontrarci?"
Sto fissando, ancora, quel messaggio ma le mie dita non ne vogliono sapere di scrivere una risposta..
Dopo circa un'ora decido di rispondere, dicendole di incontrarci al solito bar.
Indosso dei jeans strappati e una maglietta un po' corta sopra, lascio i capelli sciolti e metto solo un po' di matita sugli occhi. Mentre scendo al piano di sotto prendo la borsa e visto che la mamma è in salotto, le urlo che esco e che torno per ora si cena.
Appena arrivo al bar noto che Even è già seduta ad un tavolo un po' isolato dagli altri e questo mi turba. "Hey.." mi saluta. Mi accorgo subito della sua freddezza, del suo modo di spostare i capelli dietro le orecchie nervosamente e anche di come tiene stretto il bicchiere, contenente sicuramente un alcolico, tra le mani fino a far diventare le nocche bianche.
"Hey.." rispondo "come va..?" Non so perché le ho rivolto questa domanda, logico che c'è qualcosa che non va, ma è una domanda che faccio sempre, soprattutto quando non so come iniziare un discorso.. "Mm.. secondo te?" mi risponde cercando di essere scherzosa, "Senti arriviamo direttamente al sodo, sennò che senso ha?" Ha ragione, non mi sono girata mezza New York per arrivare qui per senza niente! "Allora che c'è di così tanto importante?" "C'è qualcosa tra te e quel Leo?" Mi guarda dritta negli occhi mentre formula la frase e intanto resto di stucco..
Come ha fatto a sapere di Leo se non gliene ho mai parlato?
"N-no.. ma adesso a mia volta sono io a farti un'altra domanda: come hai fatto a sapere di Leo se non te ne ho mai parlato..?" Mi guarda e intantsorseggia il suo drink "Ho un po' di conoscenze in quell'ospedale" mi risponde facendo un sorrisetto beffardo. Non mi piace la piega che sta prendendo questa conversazione ma voglio andare fino in fondo, "Però adesso rispondi alla mia domanda, c'è qualcosa tra te e quel Leo?" "No, tra noi c'è solo una semplice amicizia niente più". Nel frattempo decido di ordinare qualcosa da bere perché sto cominciando ad avere la gola secca e anche perché così ho qualcosa da maneggiare che non sia il mio adorato IPhone. Continuiamo a parlare, stavolta del più e del meno anche se torniamo sempre al solito argomento.
Dopo un po' che siamo rimaste in silenzio, Even si alza, mi viene vicino e sotto gli occhi di tutti mi lascia un bacio sulle labbra seguito da queste parole "Meglio se la finiamo qui, e grazie per essere venuta" per dopo uscire dal bar.Mi ci vuole un po' di tempo per riprendermi e nel frattempo sto passeggiando per le strade intrigante della grande mela. Ho voglia di parlare con Axel, o con Leo ma dopo le domande che mi ha fatto Even preferisco evitare.
Neanche a farlo apposta sento il trillo del telefono nella borsa, lo prendo e noto che sul display compare un messaggio da parte di Leo ma non lo leggo. Spengo il cellulare e continuo la passeggiata osservando le vetrine dei negozi sperando di tranquillizzarmi un po'. Passando di fronte alla più grande libreria di New York decido di entrare anche perché quello è l'unico mondo in grado di farmi dimenticare, per un po', delle mie preoccupazioni.
Appena entro resto senza fiato vedendo quanti libri sono esposti sugli scaffali. Mi soffermo a leggere alcune trame immedesimandomi, come sempre, nei personaggi. Mente sfoglio le pagine dei tanti libri vengo "rapita" dal profumo della carta, e mi viene in mente una frase letta chissà dove ma che mi è rimasta impressa nella memoria..
•Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare•
Dopo un tempo che mi parve interminabile, mi si avvicina la commessa di questo bellissimo negozio dicendomi che era quasi ora di chiudere, così tutta imbarazzata saluto e esco.
Una volta a casa saluto la mamma, ceniamo insieme e dopo aver terminato salgo di corsa in camera mia.
Non ho ancora riacceso il telefono e non ho intenzione di farlo così decido di leggere un po'..
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Gli imprevisti del cuore - {#wattys2018}
RomanceAnnie è solo una ragazzina di poco più diciotto anni. Nella sua vita ha già viaggiato molto a causa della grave malattia di sua madre. Durante i viaggi, però, entrambe perdono un'importante figura di riferimento, un padre e un marito. Per fortuna An...