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Pareti bianche, la stessa porta metallica che si apre solo se ci sei davanti, stessi corridoi vuoti.. ma stavolta è diverso, si sentono delle grida, non sono sola..
Quando esco dalla camera vedo Mat che sorregge una ragazza, osservandola bene riconosco che sono io.. grido..




Mi sveglio.

Sto sudando a freddo, ancora lo stesso sogno, sempre lo stesso manicomio ma non ne capisco il perché..

Scendo di sotto e mi reco in cucina. Il grande orologio a pendolo segna le 03:00 di mattina. Istintivamente scrivo a Leo, sperando che sia sveglio.

Dopo poco tempo sento il cellulare vibrare nelle mie mani e vedo il suo messaggio:
"Hey piccola.. che succede?"
Rispondo raccontandogli tutto, anche del primo sogno.. così restiamo a chattare fino a che mi tranquillizzo.

Ormai sono sveglia così decido di preparare la colazione alla mamma e di portagliela in camera. Quando entro vedo che è già sveglia così parliamo per un bel po' di tempo finché non devo andarmi a preparare per la scuola.

Scelgo dei jeans stretti, maglioncino bianco e nero e superstar nere.

Le ore di scuola sembrano passare molto lentamente. Chiacchiero con il nuovo compagno di banco (eh sì, perché Even mi evita completamente..) e non seguo le lezioni. Quando suona la campanella dell'ultima ora sfreccio fuori scuola e corro a casa.

"Mamma, oggi come sempre le chemio..?" Annuisce, consumiamo un pranzo veloce e dopo aver lavato i piatti e pulito la cucina prendo le cartelle mediche di mia madre e andiamo.

Solita sedia, soliti tubicini infilati nelle vene, solita flebo contenente chissà cosa. Vedo mia madre che soffre, cerco di farmi forza per stare con lei.
Le prendo la mano e intanto, sofferente, vomita la solita poltiglia nel cestino che sta lì vicino. Non ce la faccio a vederla così, esco, vado via da lì.

Mi reco nello studio del medico curante di mia madre. Busso e mi risponde una voce che mi dice che posso entrare.
Dopo essermi chiusa la porta alle spalle ed essermi accomodata su una delle poltrone, chiedo com'è la situazione.. "Vede signorina, sua madre ha un tumore.. però è già avanzato e le chemioterapie, per quel che possono fare, non salvano tutti.. e per sua madre.. ecco.. non le resta molto tempo, mi spiace.."  Sento il mondo crollarmi addosso nel momento preciso in cui il dottore, nel dire le ultime parole usa un tono di voce tranquillo.
Anche qui, terminata la conversazione, scappo e mi reco da Leo, l'unico che mi capisce.

Per fortuna lo trovo già lì che mi aspetta, come sempre.
Gli vado vicino e mi butto tra le sua braccia sfogandomi in un pianto isterico. Lui mi coccola, mi accarezza i capelli e intanto mi sussurra parole dolci. Cerca di calmarmi, e in un certo senso ci riesce.
Gli racconto tutto.
Alla fine riesce anche a farmi spuntare un sorriso, ma purtroppo non posso rimanere devo andare da mamma, così lo saluto con un bacio sulla guancia.

Quando arrivo al bar vedo che  già mi aspetta così vado da lei e andiamo a casa.

Mangiamo una cena veloce e dopodiché ci rechiamo ognuna nella proprie camere.

Gli imprevisti del cuore - {#wattys2018}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora