Gli imprevisti del cuore - {#wattys2018}

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Nero, nero e soltanto nero.

La mia mente vaga nei miei ricordi più bui, in quelli più dolorosi ma anche in quei momenti di gioia passati accanto a lei, mia madre.

Qualcosa o qualcuno mi tocca ma lo allontano da me sapendo che adesso vorrà sapere il perché del mio crudele gesto. Cerco di attenuare il dolore alla testa così provo ad alzarmi ma le gambe mi cedono e stavolta vado a terra sul pavimento, freddo come ghiaccio.

Ancora nero. Ancora buio.

Quando riprendo un minimo di sensi e osservo la stanza in cui mi trovo reprimo un urlo. Mi trovo nella stanza che temo di più, quella che compare sempre nei miei incubi. Solo che adesso ha un nome: U.O. REPARTO DI ISOLAMENTO. Mille domande mi assalgono la mente.. perché mi trovo lì? E mia madre che fine ha fatto?? E Leo? E Matt? 

Sento delle voci che arrivano verso di me così faccio del mio meglio per stare calma.

Alcuni dottori entrano, vestiti di bianco e con quelle mascherine che mettono i brividi. Per non parlare del carrello che spostano da un reparto all'altro con strumenti a dir poco mortali. Mi vengono vicino e mi esaminano come se fossi un alieno. Mi alzano il braccio, mi fanno girare la testa, mi osservano i piedi.. alla fine è il medico con la mascherina tipo muratore a rivolgermi la parola.
"Ciao.. come si sente?" Vorresti dire a parte il fatto che mi state facendo sentire un alieno e che non ricordo più cosa ho fatto nelle precedenti ore? Allora bene direi. Lo guardo ancora un po' prima di rispondere e alla fine balbetto un "bene" poco convincente per me ma che loro bevono tranquillamente.

Dopo aver finito di ispezionarmi per benino mi lasciano sola in quella terribile stanza. Non c'è alcun suono e sento solo il battito del mio cuore rimbombarmi nelle orecchie e nel petto... Penso di non aver mai avuto così tanta paura nella mia piccola esistenza.