L'orologio della hall dell'ospedale segna le 6.45 del mattino, Lauren si deve essere addormentata sulla sedia perché l'ultimo ricordo che ha in mente è Camila su una barella, trascinata d'urgenza all'interno della sala operatoria.
Ma torniamo un attimo indietro.
Le cose sono peggiorate dopo che Austin ha frantumato il vaso sulla testa della moglie.
Ha cercato di rianimarla, ma vedendo che Camila non rispondeva a nessuno dei suoi stimoli ha cercato di farla riprendere scuotendola con forza tra le sue braccia, ma nulla.
Lauren scendendo le scale per andare incontro all'uomo e cercare di liberare Camila dalle sue braccia, ha visto la polizia spalancare la porta ed entrare con pistole pronte a dare fuoco, ma vedendo quella scena hanno chiamato d'urgenza un'ambulanza e prima che potesse scappare hanno arrestato Austin che ora è in carcere per tentato omicidio.
Lauren era ancora sulle scale, tremante che cercava di dare un senso all'enorme pozza di sangue che si trovava sul suo tappeto, all'entrata di casa sua. Ovviamente era sotto shock.
Il poliziotto si è avvicinato a lei cercando di chiederle cosa fosse successo, ma l'unica cosa che Lauren riusciva a vedere era Camila, distesa sul pavimento con occhi chiusi e la testa cosparsa di sangue.
Ora Lauren è in ospedale, seduta con le gambe al petto che cerca di nascondere le lacrime che le scendono sul viso sussurrando il nome di Camila tra le labbra; alzando lo sguardo vede un poliziotto da lontano che la indica e si avvicina per chiederle come sta.
Ma la mora non riesce a pronunciare più di poche parole.
"Non sono riuscita..." sussurra Lauren al poliziotto.
"Non è riuscita a fare cosa Miss Jauregui?" chiede l'agente turbato.
"...non sono riuscita a salvarla! Le avevo promesso che sarebbe andato tutto bene, che l'avrei protetta ed ora è in una maledetta sala operatoria con dottori che cercano di salvarle la vita!" urla Lauren guardando il poliziotto negli occhi,
"Non doveva andare così!" esclama portando le mani tra i capelli e poggiando la fronte sulle sue ginocchia.
"Miss Jauregui lo sa che non avrebbe comunque potuto fare nulla vero? L'uomo è stato davvero chiaro, avrebbe ucciso anche lei se ne avesse avuto il tempo. E' stata coraggiosa a chiamare subito la polizia. Ha fatto la cosa giu..."
"Non dica che ho fatto la cosa giusta, perché non sono per niente fiera di me stessa!!" esclama la donna asciugando con la manica della giacca le lacrime che incostantemente scendono dal suo viso da quando l'hanno portata in ospedale, "...avrei dovuto capirlo prima che quel depravato aveva brutte intenzioni verso Camila."
"Miss Jauregui non può prendersi colpa, lei non ne sapeva nulla a riguardo, come poteva?" Esclama l'uomo mettendo una mano sulla spalla della mora cercando di consolarla.
Dopo un attimo di silenzio e uno sguardo attento e triste verso l'agente Lauren sussurra " E invece si. Sapevo tutto e non ho fatto nulla."
"Aspetti un attimo, sapeva cosa?! C'è qualcosa che ci può dire Miss Jauregui?" chiede alla donna facendo cenno ad un altro agente di avvicinarsi con un taccuino in mano.
"Si. So tutto. So delle svariate volte che Camila è stata picchiata da Austin, perché veniva a scuola ricoperta di lividi." si fa scappare un sorriso, "...ma diceva che era caduta dalle scale o era inciampata da qualche parte perché, beh si è sbadata..." sorride ancora ricordando il primo giorno di scuola e ricordando lo sguardo di Camila quando ha scoperto che lei era l'insegnate di Emma, "...lo ha sempre detto e purtroppo ho capito troppo tardi che quelle bugie nascondevano un enorme segreto." Esclama Lauren guardando gli uomini negli occhi.
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La Casa sul Lago (Camren)
FanficDal Capitolo 4: "Ora va, divertiti principessa e non combinare guai!" urla prima di vedere la bambina scomparire in mezzo ai giochi e agli altri bambini. "Che mamma premurosa" esclama una donna con un paio di pantaloni di pelle e una magliettina di...