Il lato Positivo

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Il profumo di caffè e il calore della tazza all'interno delle mani fanno rilassare Lauren, la quale si trova nel salotto di casa sua con un accappatoio addosso, seduta sul divano bordeaux che piace tanto anche a Camila, sta leggendo un libro.

Fuori nevica ancora, sembra che la tormenta sia finita nell'istante in cui ha messo piede dentro casa dopo essere andata a trovare Camila, i fiocchi di neve si poggiano leggeri sulla finestra accanto a lei ricordandole con una punta di amarezza che Natale è vicino.

-Non sarebbe bello avere un miracolo di Natale quest'anno?- pensa Lauren tra se e se sorseggiando la tazza di caffè tra le sue mani.

Lo sguardo perso nel buio della notte.

Sorso dopo sorso e pensiero dopo pensiero Lauren porta la tazza sul tavolino e si stende sul divano cercando di riposare quando il telefono inizia a squillare senza sosta.

Lauren si alza e guarda lo schermo sgranando gli occhi prima di sbloccarlo e rispondere.

Trattiene il respiro portando il telefono all'orecchio, vorrebbe parlare ma rimane in silenzio

"Laur..." sussurra una voce sottile e senza forze dall'altra parte del telefono.

"Oh mio Dio, Camila? Camila sei tu?" esclama Lauren portando una mano davanti alla bocca non credendo a quello che sta succedendo.

"Si Laur, sono io. Ma non so dove mi trovo.." esclama la donna confusa e disorientata "Ho trovato il mio telefono sul comodino e sono in una stanza buia, non posso alzarmi e credo che ci sia del sangue sulla mia testa." Conclude Camila prima di chiudere la chiamata.

"Camila? CAMILA?!? Oddio..." Lauren lascia cadere il telefono sul divano e corre verso le scale per potersi mettere qualcosa addosso e guidare in ospedale, ma correndo attraverso il corridoio e avvicinandosi all'ingresso scivola, cadendo sul primo gradino delle scale. "Cosa diam..." la donna si volta cercando di capire cosa avesse procurato quella caduta e sgrana gli occhi capendo che quello sul pavimento è sangue.

Abbassa lo sguardo sulle sue mani; altro sangue.

Cerca di rialzarsi per capire da dove provenisse quel liquido rosso sul suo pavimento, ma una mano la blocca da dietro il collo.

"Vai da qualche parte dolcezza?" chiede una voce maschile prima di essere spinta nella pozza di sangue e lasciata lì per qualche secondo, realizza che si trova su qualcosa di morbido. Qualcosa come un corpo sotto di lei. Alza lo sguardo e scostando i capelli dal viso vede Camila sotto di lei, occhi aperti e il telefono in mano con il nome Lauren sullo schermo in chiamate effettuate.

"Camila! Camila no!" urla la mora chiudendo il viso della donna nelle sue mani. "Camila devi rimanere cosciente, ti salverò okay? Ti salverò questa volta!" esclama Lauren portando il telefono nella sua mano e chiamando il 911. Ma non fa in tempo a portare il telefono all'orecchio che Camila chiude gli occhi e lascia cadere la mano con la quale stava stringendo il braccio della mora.

"NO NO NO NO, non puoi lasciarmi un'altra volta! Camila svegliati! Non puoi abbandonarmi così!" Urla Lauren scuotendo la donna e portandola tra le sue braccia inizia ad accarezzarle i capelli. "Non posso perderti ancora." Esclama la mora con occhi gonfi dal pianto sentendo il telefono squillare sempre più forte.

Lauren si sveglia all'improvviso, sudata, urlando il nome di Camila.

Questo sogno la sta perseguitando da quando Camila è in ospedale. Sempre lo stesso sogno, ma ogni volta diventa sempre più veloce ed intenso e puntualmente non fa in tempo a salvare Camila che muore tra le sue braccia.

La Casa sul Lago (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora