Promesse

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Improvvisamente il silenzio cala nella stanza.

Camila guarda Lauren con occhi sgranati e non credendo alle sue parole scuote la testa a destra e a sinistra. La stanza pian piano si è svuotata lasciando le due donne a parlare da sole senza interruzioni e senza che la piccola Emma sentisse tutto ciò che il padre ha fatto alla povera ragazza.

"Mi stai dicendo che sono in questo letto di ospedale da tre mesi?!?" urla Camila incredula portando le mani sulla coperta per stringerla nei suoi pugni "Quel bastardo....quel bastardo la pagherà cara!" esclama Camila facendo scendere un paio di lacrime che subito asciuga con la manica della maglietta. "Come sta Emma? Intendo mentalmente. Ha chiesto del padre? Ha chiesto di me tutto il tempo? Mi dispiace che tu ti sia dovuta occupare di tutto questo da sola Lauren." Sussurra la donna guardando la mora negli occhi e subito sente una mano calda chiudere la sua sulle coperte.

"Camila non ti azzardare a scusarti. Risponderò a tutte le tue domande ma in ordine e ti prego non agitarti, non ti fa bene. Ora ci sono io qui e andrà tutto bene." Sussurra Lauren facendo un respiro profondo iniziando a parlare "Allora, prima di tutto Austin è stato arrestato il giorno stesso dell'incidente. Ricordi cosa è successo?" chiede Lauren scrutando gli occhi confusi e terrorizzati di Camila "Ti ha spinto dalle scale e ti ha colpita con un vaso in testa. Sei svenuta, ho cercato di rianimarti ma nello stesso istante è entrata la polizia e i paramedici ti hanno portato in ospedale." Esclama Lauren tutto ad un fiato cercando di captare la reazione della donna di fronte a lei. "Emma ha chiesto solo una volta di Austin ma ha capito da sola che c'era qualcosa che non andava, così si è lasciata scivolare tutto addosso e ha iniziato a chiedere di te e del perché questo 'albergo' fosse pieno di uomini in bianco." esclama Lauren guardando Camila.

"Quel bastardo mi ha quasi ammazzata, non ricordo più nulla. E i miei capelli..perché si sono dimezzati?" chiede Camila toccandosi con la mano libera i capelli e portandoli dietro l'orecchio "Cosa mi è accaduto dopo?"

"Beh, diciamo che lo stato di incoscienza è stato causato da un'emorragia celebrale che hanno dovuto operare immediatamente.."un respiro mozzato scuote la mora "Eri urgente Camila, eri da codice rosso e non mi hanno dato la possibilità di vederti per due intere settimane perché dovevi stabilizzarti dall'intervento. E' stato frustante vedere i medici passare senza nessuna notizia, i tuoi genitori potevano vederti ogni giorno, parlarti e stare al tuo fianco, io no. Non mi sono mai sentita più inutile in tutta la mia vita..." si interrompe e una lacrima gli sfugge dagli occhi.

"Ti ho sentita..." sussurra Camila abbassando lo sguardo.

"Lo so che mi hai sentita, sono qui di fronte a te..." esclama Lauren non capendo a cosa si riferisse.

"No Laur, intendo ieri, ieri quando mi hai chiesto di tornare da voi, di svegliarmi perché Emma ha bisogno di me, perché tu hai bisogno di me." Sussurra la mora " Ho sentito il profumo del fiore di lavanda salire su per il naso e riempire i miei polmoni. Questo è il primo ricordo che ho avuto. La tua voce e il profumo di lavanda nel mio naso, ma non sono riuscita ad aprire gli occhi o muovermi per un po' di tempo. Ho sentito il medico parlare di qualcosa riguardante le medicine e la tua voce sempre più distante..." esclama Camila alzando la testa scoprendo i suoi occhi gonfi e le lacrime in viso "...credevo mi stessi lasciando."

Lauren sposta entrambe le sue mani sul viso di Camila per asciugarle le lacrime e le sorride per farla sentire meglio "Come potrei lasciarti? Ti ho promesso che ti avrei aiutata ma non ci sono riuscita, ti ho promesso che ti avrei protetta ma non ho fatto nemmeno quello. Il minimo che posso fare è stare accanto a te adesso ed aiutarti dopo tutto quello che è accaduto."

"Quindi lo stai facendo per...senso di colpa?" esclama Camila guardando Lauren negli occhi e storcendo la bocca.

"No Camila non è que..." una vocina urlante e allegra distoglie Lauren da ciò che sta dicendo e subito sposta le sue mani sulle sue gambe quando vede Emma entrare nella stanza presa per mano con Alejandro e Sinu.

La Casa sul Lago (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora