Speranze

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Sono passati tre mesi. Tre mesi da quando Camila è in quella stanza di ospedale con occhi chiusi e immobile che non da segni di vita, eccetto per il suono del suo cuore sul monitor di una macchina.

I genitori di Camila hanno deciso di trasferirsi per tempo indeterminato a casa della figlia con Emma la quale, essendo una bambina e avendo guardato tutti i cartoni della Disney, crede che solo il bacio del principe la possa salvare. Dinah e Normani vanno a trovare ogni settimana Camila in ospedale, e ogni volta che ci vanno Dinah prepara diversi cupcakes da portare alla donna, sperando che con il profumo di qualcosa di familiare si possa svegliare.

Emma va a trovare la madre a giorni alterni dopo scuola, a volte con i nonni ed altre volte con Lauren.

Lauren è tornata a lavoro dopo due settimane dall'incidente. Dover vedere ogni giorno Camila su quel letto e sapere di non poter fare nulla, la distrugge dall'interno. La mora va ogni giorno a trovare la donna in ospedale, con o senza Emma, chiede ai dottori come sta e se ci sono miglioramenti, ma la risposta è sempre la stessa "La sua situazione è stabile, quindi per ora possiamo solo sperare che non peggiori."

E' come se qualcuno avesse aperto una voragine in lei e niente e nessuno potesse richiuderla, se non sentire ancora una volta la voce di Camila rimbombare nelle sue orecchie. Quello sarebbe il suono più bello di tutti adesso.

Lauren viene distolta dalla scia dei suoi pensieri quando una mano le sfiora il braccio. Quelle dita minuscole e delicate possono essere solo di una persona in miniatura.

Emma la sta fissando mentre tutti gli altri bambini sono seduti in cortile che giocano. Il suo sguardo è fermo negli occhi di Lauren la quale non riesce a mantenere il contatto e guarda quello che la bambina ha in mano.

"E' il tuo pranzo?" chiede Lauren sorridendo alla bambina con una busta in mano.

"No Miss Lauren, veramente è il tuo!" esclama la bambina poggiando la busta sulla panchina dove la donna è seduta "Nonna ha insistito tanto per portarti questo pranzo, ha cucinato tutto il giorno ieri!!!" urla Emma portando una mano sulla fronte. "E' una pazza mia nonna, cucina sempre adesso e abbiamo casa piena di cibo. Non so più dove fare i compiti perché il tavolo della cucina è pieno di pentole!" sorride la bambina sedendosi accanto all'insegnate.

"Oh Emma, grazie mille! Sinu è sempre molto gentile, dille che la ringrazio tanto e che amo tutto ciò che cucina. Ad esempio il cous cous della settimana scorsa era qualcosa di magnifico!" esclama la mora sorridendo e guardando Emma negli occhi, ma la bambina è assorta nei suoi pensieri.

Lauren porta una mano sulla sua testolina prima di parlare "C'è qualcosa che non va Emma?" le chiede in tono dolce accarezzandole le lunghe trecce sulla schiena.

"Andrai a trovare mamma oggi?" le chiede la bambina ricambiando lo sguardo e giocando con la zip del suo impermeabile.

Lauren le prende una mano e con tutta onestà le risponde "Si, come ogni giorno in questi ultimi tre mesi".

"Vuoi bene alla mia mamma?" chiede Emma senza distogliere lo sguardo dalla maestra.

Lauren sorride e arrossisce un po' prima di fare cenno si con la testa "Voglio molto bene alla tua mamma e sono sicura che presto si sveglierà e verrà a trovarci qui a scuola per farci una sorpresa!" conclude Lauren alzandosi dalla panchina prendendo la busta con il suo pranzo.

"Bene, perché mamma vuole tanto bene anche a te e non voglio che soffra più. So che papà è stato cattivo con mamma e..." Lauren si inginocchia davanti la bambina per abbracciarla.

La Casa sul Lago (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora