Coraggio

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Camila è in tensione, muove la sua tazza di caffè da una mano all'altra e non riesce a non stare ferma con i piedi; sta fissando il pavimento da più di dieci minuti e Lauren è in attesa di ciò che la donna le deve dire.

Si può ovviamente constatare dal 'piede ballerino' che anche lei è tesa, questo perché non ha idea di quello che Camila ha intenzione di dirle.

Camila poggia la tazza davanti a se, le sudano le mani e sente gli occhi della mora addosso, la quale sta osservando ogni suo minimo movimento.

"Okay Camila, adesso mi stai facendo preoccupare...cosa è successo di tanto grave che non riesci nemmeno a parl..."

"Austin. Lui...lui mi ha picchiata." Dice Camila alzando lo sguardo e sputando quelle parole come fossero veleno ed incrocia gli occhi neri di Lauren che la guardano senza fare una mossa. La mora è pietrificata sul posto e poggia la tazza sul grande ripiano di marmo prima di abbassare la testa facendo scivolare i suoi lunghi capelli neri sul petto.

"Lo sapevo...." Sussurra tristemente, "...sapevo che c'era qualcosa che non andava quella mattina, con 40 gradi all'ombra e tu con una sciarpa al collo!" esclama alzando lo sguardo e guardando Camila negli occhi. "Perché non me lo hai detto prima Camila?!" urla alzandosi dallo sgabello e girandoci intorno per poi poggiare le mani su di esso e abbassare di nuovo lo sguardo.

"Perché quella non è stata la prima volta che lo ha fatto...." Esclama Camila in un sussurro quasi impercettibile, ma non per Lauren, la quale ha rialzato la testa ed è in posizione eretta che cerca con lo sguardo altri lividi sul corpo di Camila.

"Non...non ultimamente..." esclama Camila e con una piccola pausa continua, "...Ricordi la prima settimana di scuola di Emma?" esclama poggiando la tazza sul lavabo della cucina avvicinandosi di poco al tavolo dove si trova Lauren.

"Assolutamente sì, l'immagine di te coperta di lividi è vivida nella mia testa.." sputa Lauren tutto d'un fiato, "...e l'idea che tu mi abbia mentito spudoratamente, mi fa impazzire!!" esclama la mora cercando di rimanere calma prima di continuare, "..Camila ti rendi conto che è abuso domestico vero?!? Sei andata dalla polizia?? Anzi aspetta la chiamo io!" esclama iniziando a cercare il telefono nella borsa.

Camila corre dalla donna e prontamente le blocca il braccio e prima che possa fare altro lo tira fuori cercando di trattenere le lacrime.

Lauren guarda Camila per un attimo prima di urlare "Cosa diavolo stai facendo? Vuoi continuare questa vita Camila? Vuoi tornare a casa la sera ed avere paura della tua stessa dimora? Di andare a letto, e dio solo sa cosa potrebbe farti quel depravato! Dobbiamo chiamare la polizia immediatamente!" esclama la mora prima di prendere le braccia di Camila e guardarla negli occhi, "Starai bene okay? Non ti farà più nulla." Dice Lauren prima di lasciarle le braccia e riprendere a cercare il telefono nella borsa.

Ma ancora una volta le mani di Camila la bloccano. "Camila giuro su Dio che se mi blocchi un'altra..." la mora alza lo sguardo dalla borsa sentendo Camila singhiozzare.

Si sposta dallo sgabello e prontamente sposta le mani di Camila dalle sue braccia per poterla accogliere in un abbraccio.

Lauren avvolge le braccia attorno la schiena della donna e le accarezza i capelli dicendole che andrà tutto bene. Camila porta le mani attorno alla vita di Lauren, lasciando che le lacrime scendano a contatto con la sua spalla. Dopo pochi secondi Camila ricambia l'abbraccio e stringe le braccia attorno la schiena della mora stringendo i pugni e chiudendo gli occhi sopraffatta dal calore di un altro corpo che non conosce a contatto con il suo.

"Non posso farlo Lauren...." Sussurra la donna sulla spalla della mora singhiozzando "...non posso farlo o mi porterà via Emma. Lui è una delle persone più influenti e potenti di New York, credi che gli ci voglia molto per chiedere la custodia della mia bambina ed ottenerla?" esclama Camila quasi urlando.

"Camila..." sussurra Lauren stringendo ancora di più la presa sulla piccola donna davanti a lei che sta tremando e singhiozzando disperatamente "...non permetterò mai che questo accada!" esclama la mora prima di staccare la presa su di lei e poggiare una mano sotto al suo mento ed alzarlo per poterla guardare negli occhi.

I loro occhi sono a pochi centimetri di distanza e Camila non riesce a capire perché è tesa e frustrata.

Lauren la guarda per secoli prima di accarezzarle i capelli e lasciarle un delicato bacio sulla guancia. "Ora non sei sola, okay? Supereremo questo insieme, non devi più avere paura di lui, non ti torcerà mai più un solo capello. Né a te e ne alla piccola Emma." Sussurra Lauren con ancora il viso di Camila tra le sue mani.

"Lauren non ne puoi essere sicura, non conosci Austin, ottiene sempre quello che vuole e di sicuro ritorcerà tutto contro di me e sarò io quella che ne pagherà le conseguenze." Dice Camila ricominciando a piangere e portando le mani tra i capelli cercando di abbassare lo sguardo.

Lauren le lascia abbassare lo sguardo ma solo per poterla stringere di nuovo in un abbraccio, questa volta Camila si scosta, asciugandosi le lacrime e indietreggiando. "No, è sbagliato..." esclama la donna allontanandosi e portando le braccia al petto, "...ho fatto male a parlartene. Ti prego, ho bisogno di restare da sola." Esclama Camila voltando le spalle a Lauren e poggiando i pugni sul lavabo della cucina prima di lasciar cadere altre lacrime su di esso.

"Camila io...." Sussurra Lauren prima di essere interrotta da Camila. "No Lauren, non puoi aiutarmi okay? Non c'è nulla che tu possa fare. Ho fatto male a chiedere aiuto e coinvolgerti in questa storia. Ora per favore esci da quella porta e dimentica ciò che ti ho detto!" esclama la donna voltandosi e vedendo Lauren impassibile al suo posto.

"Camila finiscila! Hai bisogno di aiuto ed io so perfettamente quello che stai provando e so come aiutarti!" esclama Lauren fissando Camila con sguardo arrabbiato.

"Non sai nulla Lauren, non paragonare la tua vita alla mia, non sai cosa si prov...."

"...Ad essere sbattuta per terra come un pupazzo e non riuscire ad alzarti per ore prima che il dolore allo stomaco passi? O prima che il dolore in viso scomparisca? O cercare di scappare dall'orribile stanza in cui l'uomo che credevi di amare ti ha tenuta prigioniera per giorni incatenata come un animale? Si Camila, so cosa si prova..." Urla la donna bloccandosi e asciugando le poche lacrime che le scendono dal viso prima di prendere la borsa e incamminarsi verso la porta d'ingresso, "...si, il dolore che hai provato tu, l'ho provato anche io, e ti posso assicurare che senza nessuno al tuo fianco è davvero difficile superarlo. Io ci sono ancora incastrata nel mezzo."

Così dicendo Lauren rivolge un ultimo sguardo a Camila che ha gli occhi sgranati sulla donna e le volta le spalle uscendo dalla cucina.

L'ultima cosa che Camila sente dopo i passi di Lauren sul parquet è una porta chiusa violentemente.

Non è la prima volta che qualcuno esce di casa sbattendo la porta dietro di se.


La Casa sul Lago (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora