Capitolo 2 Briseide

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Mi guardo intorno impaurita, mi stropiccio più volte gli occhi e inizio a schiaffeggiarmi per uscire da questo incubo.
Alzo di poco lo sguardo e resto inorridita: Di fronte a me ci sono troppi uomini morti.
Di colpo mi sento afferrare da dietro, qualcuno mi colpisce e cado a terra. Riacquisto lucidità dopo poco. Sento mani bagnate addosso al mio corpo e più uomini mi stanno tenendo e portando chissà dove. Non riesco a sentire ciò che stanno dicendo così non reagisco e mi lascio condurre.
Il viaggio dura più del previsto, mi guardo intorno e osservo l'abito bizzarro che indosso, mentre i miei lunghi capelli castani sono sporchi e umidi.
Entrano in una tenda piuttosto grande e mi scaraventano a terra ai piedi di un ragazzo. Alla vista dei due uomini che ridono sgarbatamente ritorno in me e mi lascio scappare un urlo, un grido di paura e preoccupazione.
Mi arriva uno schiaffo:
-Zitta donna!- grida uno di loro contro di me. Continuano a parlare e non so se mettermi a piangere, scappare o strillare di nuovo.
In che razza di mondo sono finita?
Chi sono ora? Perché sono qui?
Mi frullano in testa mille domande e credo di impazzire. Mi perdo tra i pensieri e osservo l'uomo sussurrare al ragazzo qualcosa dopodiché mi rivolge un risolino malizioso.
-Puoi farci ciò che vuoi , è tua ora- Sento affermare a uno dei tre.
-Mia? Che dovrei farci?- risponde il ragazzo con aria innocente.
-È la tua schiava, pensavamo di farti felice, come un bottino di guerra hai capito?-
-Va bene potete lasciarmi solo ora- conclude lui freddo.
La sua schiava? Io non sono la schiava di nessuno tanto meno di lui!
Il ragazzo non mi degna di uno sguardo, mi lascia a terra rannicchiata in un angolo mentre io lo squadro da capo a piedi.
Si toglie l'armatura che indossa, così si vedono molto meglio i robusti lineamenti del suo corpo e i muscoli che sembrano scolpiti. Si volta e finalmente lo guardo in faccia. È perfetto, gli occhi chiari e i capelli biondi che ricadono sulle spalle lo rendono davvero affascinante. Si morde le labbra e si passa un panno bagnato intorno al viso, poi si siede scosta un ciuffo di capelli e sospira:
-Come ti chiami?-
Non rispondo, sono presa da lui e con tutto ciò che sta capitando non ho la forza di fare niente.
Chiude gli occhi e respira di nuovo.
-Mi hanno accennato qualcosa su di te... Briseide giusto?- Ritenta nel tentativo di farmi parlare.
Briseide, a quelle parole non mi ricordo più il mio nome e da dove provengo quindi mi limito ad annuire intimorita.
-Sacerdotessa di Apollo, non è così?- aggiunge strappando un sorrisetto.

Un amore immortale ACHILLE E BRISEIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora