Capitolo 29 Briseide

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6 anni dopo
Osservo Neottolemo correre e saltare tra gli alberi. Come ogni giorno tiene la sua piccola spada di legno nella destra e uno scudo uguale a quella nell'altra mano.
Io e Achille abbiamo guardato bene di non spingerlo troppo verso le armi e la guerra...ma è qualcosa che ha dentro, un po' come suo padre.
Gli assomiglia così tanto.
Ha gli stessi capelli biondi che ricadono sulle spalle, gli occhi chiari e lo sguardo di chi non si arrende mai di fronte ad una difficoltà. Deve ancora crescere ma il suo corpo è ben formato; alto e slanciato simile a quello di un dio.
Ma è anche mio figlio e lo si riconosce dai lineamenti del viso e sopratutto dal sorriso.
Mio figlio è la mia gioia più grande e sono contenta che stia crescendo con un padre e una madre al suo fianco.
Purtroppo però, non ha amici.
Ci rechiamo al tempio due volte ogni sette giorni ma tutte le famiglie mantengono le distanze da noi tre.
Una volta Neottolemo ha ferito un bambino con la spada; niente di grave, un piccolo taglio, ma la madre si è arrabbiata molto. Da quel giorno i bambini non lo frequentano e lo paragonano ad un mostro.
Io e Achille non ce ne curiamo perché sono convinta che anche lui troverà una persona in futuro. Una persona che sappia scavare a fondo come io ho fatto con Achille.
Forse sarà un amico, un'amica, una ragazza...ma questa persona ci sarà e saprà apprezzarlo come noi due ci siamo amati e ci amiamo tuttora.

1 anno dopo
Mio cugino Paride corre via così mi ritrovo ad osservare
l'uomo che amo steso a terra come se dormisse. Ma so bene che non sta riposando, la verità è un'altra.
Mi inginocchio davanti al suo viso e le mie lacrime, una dopo l'altra, cadono tra le sue guance.
«Non piangere Briseide» Sussurra tra i respiri.
«Va tutto bene» Dice di nuovo.
Gli faccio cenno di star zitto, di non parlare perché così farà ancora più male.
Sposto lo sguardo più in basso, nell'erba, dove giace la freccia spezzata piena di sangue.
Mi avvicino al piede destro e cerco di ripulire completamente la ferita nel tallone. Achille geme e mi prende per mano.
La stringe forte e mi implora di star ferma e non provarci.
«Non serve a niente» Ripete per la seconda o terza volta.
Il suo corpo si irrigidisce.
«Per favore vieni qui»
Faccio come dice e mi avvicino al suo viso gettandogli le braccia al collo.
«Dov'è Neottolemo?» Chiede con un filo di voce.
«È al sicuro...in casa, non è qui» Lui mi sorride.
«Accudiscilo come la creatura più preziosa della tua vita...e...e fa in modo che trovi qualcuno...qualcuno con cui essere felice» La sua voce si fa sempre più bassa e i suoi respiri più corti.
«Lo farò mio Achille, farò qualunque cosa tu mi dirai»
«Sii felice Briseide»
«Non sarò mai completamente felice senza te» Non posso evitare di dire queste parole.
«E invece lo sarai. Oh Briseide ricorda che il nostro amore è immortale e non finirà mai, continuerà oltre ogni cosa»
Il nostro amore è immortale.
E così le nostre labbra si sfiorano per poi toccarsi dolcemente un'ultima volta. L'ultima volta.


HO PENSATO MOLTO A COSA SCRIVERE IN QUESTO CAPITOLO E SPERO COSÌ DI AVER TRASMESSO CIÒ CHE VOLEVO SENZA TRALASCIARE NULLA. ORA ATTENDETE SOLO L'ULTIMO CAPITOLO.💛

Un amore immortale ACHILLE E BRISEIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora