Capitolo 27 Briseide

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«Achille siamo salvi» Sussurro quando finalmente un'enorme stanza, se così può essere definita, si apre di fronte a noi.
È come una grotta, probabilmente ci troviamo al di sotto della reggia.
«Si, non riesco a realizzare tutto questo» Risponde continuando a toccare i miei capelli.
«È un po'...buio» Confesso stringendomi a lui.
«Ci sono altre fanciulle e soldati, non temere»
Ha ragione, ci sono altre persone e alcune fiaccole che illuminano l'enorme spazio.
«Finché ci sei tu ad aiutarmi» Sbatto le ciglia e lui mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lo faceva sempre quando lavoravo per lui alla tenda; mi piaceva ma non lo avrei mai ammesso ne a me stessa ne a nessun altro.
Dopodiché mi prende il viso tra le mani:
«Non ti ho mai salvata Briseide. Hai fatto tutto da sola perché sei una fanciulla coraggiosa» Sorride e mi bacia.
«Me la so cavare hai ragione, ma ho comunque paura adesso» Non posso negare di provare disgusto per la guerra che si sta svolgendo "sopra" di noi.
«Pensa al vecchio Re Priamo, girano voci che sia morto per mano di un gruppo di tuoi soldati. Oppure pensa alle serve della reggia, le altre come me. O senza far esempi nel dettaglio, pensa a tutte le anime innocenti che non ce l'hanno fatta e che non ce la faranno»
Una lacrima riga la mia guancia. Sei forte Briseide, sei coraggiosa ricordalo.
«Non temere la morte Briseide. È il destino di tutti i mortali»
«Sopravviveranno?» Chiedo ancora, ignorando ciò che ha appena detto.
«Moriranno a centinaia» Confessa Achille.
Chiudo gli occhi e respiro profondamente.
«Non puoi bloccare il fato degli dei. Se siamo vivi è anche a causa loro»
«Quanto resteremo qua sotto? Abbiamo detto che siamo salvi ma chi può dirlo...in questo luogo freddo e buio»
«Non dirmi che preferiresti esser la sopra insieme a quei poveri» Non rispondo e lui non protesta.
Così ci appostiamo accanto ad una roccia, molto vicini in modo da scaldarci un po'.
«Perché tutte queste domande? Vivi questo momento con me e spera che presto vivremo ancora meglio»
«Quando sono impaurita ho bisogno di riscuotere i pensieri» Rispondo.
«Rimani tranquilla»
«Sono preoccupata» Faccio un grande respiro. Avanti Briseide digli ciò che hai da dirgli.
«Qua sotto siamo al sicuro è vero ma fa freddo, non c'è molto cibo e non c'è luce. Lassù c'è tutto questo ma c'è anche la guerra ed io non so come comportarmi perché...perché io aspetto un bambino»
Achille resta a fissarmi negli occhi per qualche secondo, come pietrificato.
«Mi sento debole» Aggiungo sperando che abbia capito.
L'Achille di qualche tempo fa mi avrebbe dato uno schiaffo e sarebbe tornato per i fatti suoi ma questo Achille, il vero, quello che conosco io non lo farebbe mai.
Appoggia una mano sulla mia pancia, poi si alza scattante e corre via.
Che mi abbia abbandonata? Certo che no...
«Achille! Mio Achille!» Urlo più forte che posso.
Dopo qualche minuto la fiaccola più vicina alla roccia illumina una sagoma non molto lontana. Il mio soldato sta correndo verso questa direzione, in mano tiene una coperta e del cibo.

Un amore immortale ACHILLE E BRISEIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora