capitolo 17 Briseide

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Con molta fortuna sono riuscita finalmente ad arrivare a Troia senza che nessun soldato mi vedesse e cercasse di interferire. Non oso tornare in quel terribile accampamento di assassini, a dire la verità ora che Priamo mi ha trovato un nuovo e comodo posto in cui stare non me ne andrò mai più. In effetti l'unico motivo per restare era Achille, quel nome che ormai tutti conoscono...Non solo ha ucciso l'uomo più amato dai soldati troiani ma ha ucciso il figlio per cui Priamo andava più fiero, mio cugino, quello che non ho mai conosciuto e al quale averi voluto parlare prima che facesse la sua dolorosa fine. Achille non ha portato il minimo rispetto per il nemico, lo ha trascinato intorno alle mura per ore...non pensava che io fossi lì a guardare probabilmente...ma invece ho visto tutto quanto. I miei sentimenti per lui sembrano svaniti anche se una parte di me cerca di perdonarlo. Lui è come tutti gli altri, capisce solo la guerra...la pace lo confonde. Mi travolgono questi pensieri ogni notte da quando sono qui in questa stanza; così mi sveglio e per un momento mi assale la sensazione di essere distesa sul pavimento della vecchia tenda...ogni notte la stessa storia: Apro gli occhi e di fronte a me vedo Achille, dorme profondamente e appena faccio un movimento per osservarlo meglio la sua immagine svanisce e mi rendo conto di trovarmi nella grande stanza che mi è stata offerta nella reggia di Priamo; una maestosa stanza con un soffice letto e una bellissima vista alla città di Troia.                                                                  Così anche questa mattina mi alzo e scendo le scale per andare a mangiare qualcosa insieme agli altri. -Hai dormito bene Briseide?- Mi chiede Elena subito dopo aver dato un bacio a Paride. -Ehm si ho riposato- , adoro vedere Elena e Paride insieme ma dopo un po' decido di tornare di sopra, magari a vedere cosa sta facendo Andromaca; sono giorni che non scende ne per cena ne per pranzo e questo mi preoccupa. Busso alla porta e non ottengo risposte così provo ad aprire ma vedo che la stanza è completamente vuota. Mi affaccio alla finestra e nel parco vedo Andromaca con suo figlio Astianatte; lo tiene in braccio e da quel poco che riesco a scorgere vedo che si sta trattendendo per non piangere. Quanto gli mancherà suo marito...Astianatte crescerà da solo e lei lo dovrà allevare senza alcun aiuto.

Un amore immortale ACHILLE E BRISEIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora