Capitolo 5 Briseide

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È notte fonda ma non riesco a chiudere occhio, gli incubi di ciò che è successo poche ore fa mi assalgono e mi divorano, impedendomi il sonno.
Mi giro su un fianco e Achille non c'è più. Inizio a cercarlo con lo sguardo e lo vedo.
-Achille.- È seduto a terra ed osserva il buio all'esterno della tenda.
Non so perché l'ho chiamato, così sparo la prima cosa che mi viene in mente:
-Questa mattina attaccherete Troia non è così?-
-A te cosa importa-
Mi pare impossibile parlare con questo ragazzo.
-Cosa vuoi  qui a Troia?Sei venuto per la regina di Sparta?- Ipotizzo.
-Io voglio di più- Abbasso lo sguardo.
-Non mi devi temere ragazza sei l'unica di Troia che può dirlo- Aggiunge rigirandosi.
Non mi devi temere... ma io non lo temo affatto, cosa intendeva dire?
-Hai ucciso tanti uomini...- Dico con un filo di voce.
-E ne ucciderò molti altri-
-Non ti farò del male Briseide- aggiunge.
-Ma farai del male ad altri-
-Mi sfidi ragazza?- Si volta facendo un risolino, poi si alza da terra e viene a sedersi sul letto.
-A questo punto non ci resta che riposare- Si stende sul letto e comincia a dormire.
Lo osservo come ogni notte da quando mi trovo qui.
Indossa solo uno straccio legato ai fianchi, i lunghi capelli sono scompigliati e la bocca semiaperta.
Devo dire che è bellissimo.
Non mi aspettavo che Achille fosse così affascinante e particolare.
Non guardando più Achille ritornano nella mia testa quei brutti pensieri...chissà cosa farà la mia famiglia quella vera, ma anche quella che risiede a Troia, cosa penseranno? Mi staranno cercando? Parleranno di me?
Mi sdraio sul letto, abbastanza vicina per sentire il respiro pesante di Achille. Vorrei voltarmi sull'altro fianco per non dover guardare quel viso perfetto, non che mi dispiaccia ma non resisterei alla tentazione di accarezzarlo.
Cosa stai dicendo Briseide? Ora girati dall'altra parte! Mi suggerisce la mia mente.
Mi volto ma sento un immenso dolore alla gamba sinistra, devono essere gli strattoni e i colpi che mi hanno dato quei bruti.
Mi bruciano, così mi giro di nuovo ma il dolore resta e mi tappo la bocca per non piangere difronte a colui che mi ritiene forte e senza paure.
Una lacrima riga il mio viso, poi un'altra e Achille apre gli occhi ma non pare infastidito, anzi si mostra sorpreso e un poco triste.
-Perché piangi?- Chiede come una mamma lo chiede al suo bambino.
-Non piango non è niente.- Rispondo massaggiandomi la gamba.
-Fammi vedere.-
-No.-
-Briseide fatti aiutare o avrai ancora più dolore.- Replica convincendomi ad alzare la veste dalla coscia.
Poggia una mano sulle ferite e per un attimo mi sembra di non avvertire più dolore; la sua mano è calda e ruvida e mi da un'enorme sicurezza, poi allunga la mano verso la mia e la stringe forte:
-Non voglio ti succeda più niente di tutto questo, dimentica ciò che hai fatto stanotte.-
Chino la testa per non farmi vedere piangere ma lui mi costringe a guardarlo poggiando una mano sotto il mio mento. Mi scosta un ciuffo di capelli e li porta al naso, poi asciuga l'ultima lacrima che scende sulla mia guancia e senza fare altro si avvicina e poggia le sue labbra sulle mie. È una sensazione meravigliosa, sento di baciare una persona importante per me e lo faccio con il cuore. Ci scambiamo uno, poi due, tre... baci veloci, infine mi da un rapido bacio sulla guancia:
-Mi dispiace devo preparami partiamo tra pochissimo.-
Questa frase mi riporta alla realtà.
Cosa ho appena fatto? Ho baciato Achille, più di una volta! Non rimpiango le mie azioni ma ho paura che Achille non provi le stesse emozioni che sento io anche solo nel stargli vicino.

Un amore immortale ACHILLE E BRISEIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora