( Pow Kreta )
Finalmente la scuola era finita per questa settimana e oggi mi sarei dedicata a preparare tutto l'occorrente per la festa di Amy, doveva essere tutto in grande stile per la mia amica. Cercai di uscire da scuola più velocemente che potevo, non volevo incontrare Amy e darle spiegazioni sul mio comportamento di oggi, non riuscirebbe a capire. Davanti al portone vidi il ragazzo che mi aveva descritto stamattina e i miei dubbi erano veri, ha conosciuto il Diavolo. Mi avvicinai a lui con rabbia e si voltò subito verso di me, il suo sguardo trasmetteva terrore.
<< A cosa devo che un pennuto del tuo stampo mi rivolga la parola? >> disse con un ghigno, io glielo strapperei dalla faccia se fossi potente quanto lui.
<< So bene che ti sei avvicinato alla mia amica anche se per poco, devi starle lontano >>
<< Osi dire a me quello che devo fare? Io non sono un demone qualunque e se sei un tantino forte dovresti riconoscere chi hai davanti >> disse con quel maledetto ghigno sulla faccia.
<< Si so bene chi sei e la tua aura è molto diversa dai tuoi demoni, ma tornando al discorso devi stare lontano da Amy >>
Si avvicinò a me sempre con quel suo sorriso divertito, io rimasi impassibile, anche se dentro di me avevo paura, sfidare il Re dei demoni significa "Morte".
<< Fammi capire bene razza di pennuto, tu credi di impartire a me degli'ordini? Ahaha. Nessuno osa dare a me degli'ordini, so bene che piani hai in mente e una creatura come Amy sarebbe un peccato perderla >>
Con uno scatto mi sbatte al muro e mi mette una mano intorno al collo, la sua presa era troppo forte che incominciò a mancarmi l'aria, maledizione...
<< Ora non dai più ordini vero? >> disse lui sorridendo.
Vedevo tutto sfocato... D'un tratto sentì la voce di Amy non molto lontana da noi. Lui lasciò la presa e io caddi a terra in preda alla tosse per la mancanza di ossigeno. In poco tempo ripresi tutte le forze e mi alzai da terra, guardai nella stessa direzione in cui Lucifero aveva rivolto lo sguardo, c'era Amy con attorno il gruppetto di Charlotte.
( Pow Amy qualche attimo prima )
Le ore di lezione erano terminate finalmente e non vedevo l'ora di uscire da quella maledetta scuola. Quando arrivai nel cortile mi misi a cercare Kreta con lo sguardo, volevo parlarle, volevo sapere che cosa le prendeva e il motivo del perché non mi parlava. La cercai per qualche minuto ma fu invano, feci spallucce e uscì dalla scuola. Vidi Charlotte con un ghigno sul volto e poco dopo mi accerchiò insieme al suo gruppetto di oche, in totale erano sei ragazze dai facili costumi. Guardai attentamente come avevo ridotto Charlotte quella mattina quando mi ha fatto arrabbiare, aveva una gran bruciatura sulla guancia sinistra e i suoi capelli erano cortissimi, prima le arrivavano quasi al sedere e adesso le arrivano al collo. Lessi nel suo sguardo odio e rabbia nei miei confronti, non ho mai compreso la ragione di tale odio. Rimasi impassibile davanti a lei e questo la fece irritare ancora di più, sapevo già come sarebbe andata a finire. Sorrisi per farla arrabbiare ancora di più.
<< Che hai da ridere lurida sgualdrinella? >> disse lei con un ringhio.
<< Io? Nulla, sei tu che dai fastidio e se ci permetti io devo andare a casa >>
Feci un passo in avanti, ma come immaginavo non mi fecero passare. Sbuffai, ma che intenzioni hanno? Vogliono davvero le botte sul sederino?
<< Tu non te ne andrai da qui fin quando non ti avrò dato una bella lezione >>
Mi arrivarono tutte addosso e Charlotte iniziò a ridere. Erano forti, ma non abbastanza contro di me. Creai con il pensiero un'onda d'urto che fece allontanare tutte da me di dieci metri, vidi Charlotte che ringhiava contro di me. Cominciò ad attaccarmi e ebbi subito la meglio, mi tirò un pugno verso la mascella che io evitai con grazia o almeno per la maggior parte dei suoi attacchi. Ora toccava a me, le tirai un calcio allo stomaco, lei cadde a terra, cercai di regolarizzare il respiro per calmarmi. Mi guardò in cagnesco.
<< Non finisce qui ragazzina, mi vedrai molto presto >> disse lei prima di sparire insieme alle sue amichette.
Subito dopo mi raggiunse Kreta che mi abbracciò, deve aver visto tutta la scena, ricambiai il suo gesto. Alzai lo sguardo davanti a me e vidi quel sorriso... Ecco il ragazzo a cui pensavo da sei ore, se lui è qui... Vuol dire che ha visto tutto!
Staccai l'abbraccio e gli sorrisi.<< Ti sei difesa bene, ma potresti sicuramente migliorare >> disse lui con quel suo sorriso capace di farmi impazzire con poco.
<< Ti ringrazio Lux. Kreta devo parlarti >> dissi io guardando la mia amica.
<< Facciamo più tardi, devo scappare e tu stalle lontano >>
Se ne andò via lasciandomi sola con Lux senza dare nessuna spiegazione.
<< Allora Principessa che ti va di fare? >> chiese lui senza togliermi gli'occhi di dosso.
<< Ecco non saprei... >> dissi io con imbarazzo.
<< Vieni con me >> disse lui prendendomi per mano.
Da lontano notai una Porsche nera, era stupenda. Restai lì a guardarla per qualche secondo fino a quando non sentì la voce di Lux.
<< So che è bella come auto, ma non mangiarla con gli'occhi >> disse lui ridendo per via della mia faccia da ebete.
Mi misi a ridere non appena vidi la sua espressione dovuta alla mia risata, alzò gli'occhi al cielo. Dopo entrammo in macchina e mi portò in un piccolo ristorante. Scesi dalla macchina e andai verso di lui diretto al ristorante, guardai ogni centimetro del suo volto e per fortuna non se ne accorse... Ma che mi succede? Forse provo qualcosa per lui? No impossibile lo conosco da pochissimo.
Entrando dentro il ristorante l'odore di cibo era pazzesco, il mio stomaco stava implorando di ricevere del cibo. Una cameriera venne verso di noi senza degnarmi neanche di uno sguardo, la guardai in cagnesco quando notai che guardava Lux con insistenza.<< Salve Signore, desidera un tavolo o prende qualcosa al bancone? >> disse lei con la bava sulla bocca.
Si vedeva lontano un miglio che faceva la gatta morta con lui, decisi di darle una bella lezione. Presi a braccetto Lux e la cameriera mi guardò storta, sentì Lux irrigidirsi al mio contatto.
<< Si un tavolo per due, grazie >> disse Lux con un sorrisetto divertito.
<< Bene seguitemi allora >>
La sentì borbottare, sorrisi soddisfatta. Ordinammo del più e del meno, per il conto non mi fece nemmeno pagare. Tornammo alla macchina e mi guardò.
<< Allora Signorina dove le va di andare? >> chiese lui mentre mi apriva la portiera in modo galante.
<< Se è possibile al parco Signore >> dissi io salendo in macchina.
Ci mettemmo a ridere e la macchina partì. Durante il viaggio nessuno dei due fiatò, anche perché stare in sua compagnia mi rendeva nervosa e il fatto di averlo sognato peggiorava la situazione.
Arrivando al parco ci sediamo su una panchina accanto alla fontana centrale, non c'era nessuno al momento ed era al quanto strano. Sentivo il suo sguardo addosso e mi voltai verso di lui, rimasi incantata a guardare i suoi occhi e non so per quanto tempo rimasi a guardarli. Lui mi accarezzò una guancia e avvicinai il mio viso al suo. Avevo il cuore a mille... Sentì le sue labbra sulle mie, fu un bacio dolce e intenso. Quando ci staccammo tornai alla realtà e lo guardai sconvolta...<< Io... Scusami non dovevo >>
Mi alzai dalla panchina per correre verso casa mia, mi voltai un secondo e notai che il parco era pieno di persone... Che trucco era? Continuai a correre e arrivai a casa. Presi le chiavi con le mani tremanti dovuto a quello che era successo e aprì la porta. La chiusi alle mie spalle e poggiai la schiena contro la porta.
Lo conosco da poco, ma credo di essermi innamorata...
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Love Lucifer - The Perfect Angel
ÜbernatürlichesAmy, una ragazza dal grande cuore con un passato molto complesso alle spalle. Una ragazza ibrido, nata da un Angelo e da un Demone. Una serie di eventi la porteranno ad affrontare grandi pericoli e scelte piuttosto complicate, sopratutto legate alla...