AT THE HOSPITAL

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Elisa era impegnata a decorare l'albero di Natale situato nel salotto nel suo appartamento quando il cellulare, che aveva in tasca, iniziò a squillare con una certa insistenza; posò la striscia di stoffa argentata che aveva in mano, prese l'apparecchio dalla tasca dei pantaloni e lesse nel display il nome della sua migliore amica.

"Pronto, Charlie? Qualcosa non va?"

"Non sono Charlie, ma sto chiamando da parte sua".

La giovane rimase alquanto perplessa quando sentì una voce maschile che non conosceva e che non apparteneva a nessuno degli amici di Charlotte.

"Chi sei?"

"Sono il nuovo coinquilino di Charlotte. Mi chiamo Bucky. Ho dovuto portarla in ospedale per un problema alla gamba, i medici l'hanno appena portata nel reparto di terapia intensiva, ho pensato di avvisarti"

"Certo, arrivo subito, in quale ospedale siete?"

"In quello di New York".

Elisa ripeté una seconda volta che sarebbe arrivata in una decina di minuti; una volta terminata la telefonata lasciò perdere l'albero di Natale e le decorazioni, uscì dalla casa e salì in macchina con l'obbiettivo di arrivare il prima possibile in ospedale.

Mentre sfrecciava ad una velocità più alta di quella consentita si ritrovò a pensare che la sua migliore amica non le aveva fatto il minimo cenno riguardo al suo nuovo coinquilino; sicuramente l'avrebbe tempestata di domande una volta ripresa dal ricovero in ospedale.

Quando arrivò davanti all'imponente struttura vi entrò velocemente e chiese alla receptionist dove si trovasse il reparto di terapia intensiva.

"La mia migliore amica è stata portata qui poco fa. Si chiama Charlotte Bennetts"

"Devi prendere quel corridoio, salire le rampe di scale fino al terzo piano. Troverai la sala d'attesa"

"Grazie" rispose la ragazza, riprese a correre con i capelli neri che le ondeggiavano sulle spalle; seguì le indicazioni della segretaria e quando raggiunse la sala d'attesa del reparto di terapia intensiva vide un giovane uomo seduto in una delle tante sedie.

Indossava un paio di jeans scuri, una felpa rossa ed i capelli castani gli sfioravano le spalle.

"Sei Elisa?" le chiese lui, sollevando lo sguardo.

"Tu sei Bucky?"

"Si"

"I dottori hanno detto qualcosa? Come è accaduto?"

"Era a letto e si è sentita male, ho preso la sua macchina e l'ho portata subito qui. Io non posso entrare perché non sono un suo parente. Hanno detto che quando starà meglio ci verrà comunicato, nel frattempo dobbiamo attendere qui"

"Vedrai che andrà tutto bene" rispose Elisa, gli appoggiò una mano nella spalla destra, poi si alzò per fare un momento una telefonata e pensò che Charlotte aveva trovato un coinquilino veramente figo.



Charlotte aprì gli occhi con il suono, ben scandito, di un macchinario che contava i battiti cardiaci; riconobbe subito quella che era una stanza ospedaliera e si domandò per quale motivo si trovasse lì dentro, dato che non conservava alcun ricordo.

"Buongiorno" disse un'infermiera, entrando in quel momento nella stanza "come stai? Ti sei appena svegliata?"

"Che cosa è successo? Perché mi trovo qui?"

An Unexpected Host; Bucky Barnes (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora