HYDRA'S REFUSE

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Finalmente siamo a casa!" esclamò Charlotte varcando la soglia del suo appartamento, in mano aveva due buste cariche di cibarie e Bucky ne aveva altrettante, dopo lavoro si erano recati al supermercato perché il povero frigorifero era quasi vuoto "è stata una giornata faticosa, vero? Però da domani non devo più andare in libreria per due settimane. Sono in ferie. Come vanno le ferite al petto? Non dovrebbe più farti male, ormai"

"Non sento più nulla, sono guarite del tutto"

"Mi dispiace ancora per quello che è accaduto e per come ho reagito di conseguenza, volevo cacciarti dal mio appartamento senza sapere che ero stata io stessa a creare il problema. Ti posso assicurare che non avrei mai letto quelle parole se avessi saputo che solo loro a trasformarti in... Ormai tutto è passato, giusto? Non c'è bisogno di parlarne ancora" rispose Charlotte, iniziando a svuotare le buste marroni, non poteva sapere che il peggio doveva ancora accadere, che quello che stava passando non era nulla in confronto alla tempesta che era in procinto di scatenarsi.

"Non parliamone e basta"

"Che cosa vuoi mangiare questa sera? Pensavo di fare un risotto ai funghi e zafferano, lo hai mai mangiato? È un piatto italiano molto buono, uno dei miei preferiti"

"Questa sera non mangio"

"Oh, non hai fame?"

"Non si tratta di questo. Non mangio nel tuo appartamento perché devo uscire".

Charlie rimase con il braccio sospeso a mezz'aria, in mano teneva un cartone del latte appena comprato, per la colazione.

"Devi uscire? E dove devi andare? Non conosci la città"

"Ho un appuntamento con una ragazza"

"Hai un appuntamento? Con una ragazza? Questo è impossibile, tu non conosci nessuna ragazza di New York"

"Si che la conosco, sono stato io ad invitarla ad uscire. Tra un'ora mi passa lei a prendere ed andiamo a mangiare qualcosa insieme"

"Ti ripeto che è impossibile..." iniziò la ragazza, poi venne colta da un'improvvisa illuminazione ed il suo volto divenne dello stesso colore dei petali di un papavero, tanto avvampò di rabbia "ti prego, dimmi che non si tratta di Elisa"

"Perché non dovrebbe essere lei?"

"Ma si può sapere che cosa ti dice quel cervello malato che hai? Si deve essere proprio fottuto dopo tutte le scariche che ha assorbito! Non puoi uscire con lei e non puoi andare a mangiare in un ristorante, ti ricordo che sei un ricercato a livello internazionale e che la polizia ti cerca!"

"Bambina, ti ricordo che io sono un soldato e che sono in grado di rendermi invisibile quando lo desidero"

"Bambina? Bambina? Come ti permetti di chiamarmi in questo modo?"

"In confronto a me sei una bambina, Charlie"

"Non m'importa se sono molto più piccola di te, non puoi uscire con lei, ci tengo molto ad Elisa"

"Lei è molto contenta di uscire con me, quando gliel'ho detto ha subito sorriso"

"Va bene, d'accordo. Vuoi uscire con lei, perfetto, ma non hai pensato a quello che potrebbe accadere se l'appuntamento dovesse avere qualche risvolto? Un dopocena? Ti ricordo che hai un braccio di metallo, un cazzo di braccio di metallo!"

"Come ti ho già detto, sono capace di cavarmela da solo, Charlotte, non sono uno stupido anche se tu sei fermamente convinta del contrario. Scusami, ma ho bisogno di una doccia" disse il giovane uomo aprendo la porta del bagno e chiudendola alle proprie spalle; la giovane rimase senza parole, con in mano ancora il latte, ma anziché riporlo nel frigorifero lo scagliò contro una parete, per sfogare la rabbia quasi cieca che provava.

An Unexpected Host; Bucky Barnes (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora