ANOTHER STRANGE NIGHT (PARTE DUE)

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Charlotte strinse nelle mani un lembo di stoffa nera dei boxer che Bucky indossava e gli tolse anche quell'ultimo indumento, con un gesto rapido, prima che l'imbarazzo potesse bloccarle ogni singolo muscolo; ormai non era più una ragazzina, non provava vergogna nel stare nuda davanti ad un uomo ma Bucky era diverso da tutti gli altri.

Guardò per qualche istante il volto di lui, nascosto per metà dai capelli castani, poi chinò la testa ed iniziò ad occuparsi della sua erezione.

"Cazzo..." sibillò a denti stretti il soldato, gettando di scatto la testa all'indietro e stringendo il lenzuolo con entrambe le mani; non aveva un rapporto sessuale da più di mezzo secolo ed ora Charlotte lo stava facendo godere più di tutte le sue vecchie conquiste messe insieme, le afferrò una ciocca di capelli con la mano sinistra, facendole capire il ritmo da seguire, lasciandosi scappare una serie di profondi gemiti di piacere.

Dopo diversi minuti le sollevò il viso con la mano destra, facendole capire che doveva smettere o gli avrebbe fatto raggiungere l'orgasmo troppo presto, l'afferrò per i fianchi, sdraiandola nuovamente nel letto, ben deciso a ricambiare quella gentile premura.

Baciò il collo di Charlie, iniziando a scendere ancora più lentamente di quanto avesse fatto lei,quando arrivò all'inguine le sfilò gli slip con i denti, rendendo il tutto ancora più terribilmente eccitante; la guardò negli occhi e nello stesso tempo la penetrò con l'indice del braccio robotico, iniziando a muoverlo avanti ed indietro.

Il corpo della giovane venne scosso da un violento brivido prima di abbandonarsi totalmente a quella sensazione di piacevole languore, reso ancora più tale dalla consistenza fredda del vibranio.

"Non ti fermare..." sussurrò Charlotte, lasciandosi scappare uno singhiozzo.

"Mi dispiace, piccola, ma sono davvero cattivo" rispose lui, sottraendola dal suo tocco "ma, forse, so come farmi perdonare".

Charlie restò senza fiato quando sentì la lingua di Bucky iniziare a stimolarla tra le gambe, si aggrappò con le mani alla tastiera del letto e strinse così forte che questa si crepò, dato che era dotata della forza di un Gigante di Ghiaccio; anche quella tortura terminò dopo troppo poco tempo ed arrivò il momento in cui il soldato entrò dentro di lei e si fusero in un unico corpo, un'unica anima ed un unico essere.

Il giovane uomo rimase qualche momento fermo, in modo d'abituare Charlie e sé stesso a quella unione, poi iniziò a muoversi con spinte lente, per timore di farle del male.

"Non ti trattenere, ti prego" lo supplicò la ragazza, mordendosi le labbra per non gridare o avrebbe attirato l'attenzione dei vicini, Bucky l'accontentò con piacere ed aumentò l'intensità delle spinte.

Charlotte si aggrappò alle spalle del giovane uomo, graffiandogli la schiena e ripetendogli che non doveva fermarsi, per nessuna ragione al mondo, nessuna.

"Charlotte. Ti amo, piccola" gridò Bucky quando raggiunse l'orgasmo e si lasciò cadere contro il materasso.

"Ti amo anche io" disse a sua volta lei, cercando di riprendere fiato, dal salotto proveniva ancora il rumore della radio accesa e proprio in quel momento stavano trasmettendo la sua canzone preferita.


A mano a mano ti accorgi che il vento

Ti soffia sul viso e ti ruba un sorriso

La bella stagione che sta per finire

Ti soffia sul cuore e ti ruba l'amore


A mano a mano si scioglie nel pianto

Quel dolce ricordo sbiadito dal tempo

Di quando vivevi con me in una stanza

Non c'erano soldi ma tanta speranza


E a mano a mano mi perdi e ti perdo

E quello che è stato mi sembra più

Assurdo

Di quando la notte eri sempre più vera

E non come adesso nei sabato sera

Ma dammi la mano e torna vicino

Può nascere un fiore nel nostro giardino

Che neanche l'inverno potrà mai gelare

Può crescere un fiore da questo mio

Amore per te


E a mano a mano vedrai con il tempo

Lì sopra il suo viso lo stesso sorriso

Che il vento crudele ti aveva rubato

Che torna fedele

L'amore è tornato


Ma dammi la mano e torna vicino

Può nascere un fiore nel nostro giardino

Che neanche l'inverno potrà mai gelare

Può crescere un fiore da questo mio

Amore per te *


Charlotte aprì gli occhi che il sole era già alto in cielo, sbadigliò rumorosamente e si voltò a guardare il posto affianco al suo e vide che Bucky vi era sdraiato: la mano destra era appoggiata al ventre mentre il braccio sinistro si trovava sotto il cuscino; il viso era per metà nascosto da alcuni ciuffi di capelli, ma si vedevano benissimo le labbra socchiuse.

Charlie appoggiò il proprio viso al palmo della mano destra e lo ammirò in silenzio, le tornò in mente che lo aveva trovato in una posizione simile proprio il primo giorno della sua permanenza nell'appartamento e si ritrovò a pensare che era passato troppo e poco tempo d'allora.

Gli scostò i capelli che gli coprivano gli occhi e lo svegliò con un bacio sulle labbra.

"Bungiorno, Charlie" mormorò il giovane uomo con voce impastata.

"Buongiorno" disse a sua volta la ragazza con un sorriso, forse finalmente ogni cosa aveva deciso d'incastrarsi nel posto giusto "ti va di fare una doccia insieme e poi andiamo in cucina per la colazione?".



*A Mano A Mano. Rino Gaetano.

An Unexpected Host; Bucky Barnes (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora