A STRANGE NIGHT WITH STEVEN ROGERS

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Si trovava davanti ad un vialetto asfaltato, davanti ai suoi occhi c'era una tipica casa americana: a due piani, colorata con vernice bianca, con il giardino ben curato e la buca delle lettere in attesa dell'arrivo del postino.

All'esterno della casa era radunata diversa gente e molta altra continuava ad arrivare, tutti mormoravano appena ed indossavano lunghi abiti o completi maschili neri, parlavano a bassa voce, quasi avessero paura che dalle loro labbra potesse uscire qualcosa di più forte di un sussurro.

Il giovane uomo venne invaso dall'impulso di entrare in quella abitazione, mosse un passo dopo l'altro e ben presto si ritrovò a varcare la soglia d'ingresso, dall'altra parte c'erano altre persone, raccolte a mangiare delle cibarie ed a parlare, come quelle all'esterno, in mormorii appena percepibili; ben presto entrò in quello che era il salotto dell'abitazione e vide, nella parte opposta, un ragazzo intento a scacciare un folto gruppo di persone, tra cui un ragazzino biondo molto magro, perché voleva rimanere da solo.

Tutti se ne andarono velocemente ed il giovane uomo vide tre bare posizionate davanti al ragazzo che gli dava le spalle; si avvicinò lentamente, posizionandosi vicino a lui e vide che tutte e tre le bare erano già state sigillate con cura.

Il giovane aveva il volto chino in avanti, quando si rese conto di non essere solo sollevò il viso e guardò la persona che era a suo fianco.

Aveva un volto pallido e magro e gli occhi erano cerchiati di rosso a causa di tutte le lacrime che aveva versato per la perdita della sua famiglia; l'altro rimase senza fiato nel vedere che quel ragazzo aveva il suo stesso volto.

Quel ragazzo era lui, solo più giovane.



Bucky socchiuse le palpebre, i suoi occhi chiari vennero subito aggrediti da una luce talmente accecante che si ritrovò costretto a chiuderle nuovamente; i suoi sensi erano ancora confusi ma riuscì ugualmente a percepire due voci, una maschile ed una femminile, discutere a poca distanza da lui.

"Non avresti dovuto reagire in quel modo, avresti dovuto stordirlo, non sparargli contro!"

"Che cosa avrei dovuto fare, Steve? Lasciare che mi uccidesse? Io mi sono solo difesa"

"Ma come è accaduto?"

"Non lo so, eravamo in cucina e lui stava preparando la colazione. È stata tutta una questione di pochi secondi... Io non voglio più averlo nel mio appartamento, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, no, assolutamente no"

"Aspetta, non arriviamo a conclusioni affrettate senza aver capito che cosa è accaduto con esattezza. Dobbiamo attendere che si svegli, con la speranza che si svegli"

"E come possiamo essere sicuri che non ci attaccherà ancora?"

"Potete fare silenzio, per favore? Mi fa male la testa" mormorò Bucky; Steve e Charlotte si voltarono subito in direzione del letto ed il primo si materializzò affianco al suo migliore amico.

"Come stai?"

"Credo di aver sognato il giorno della veglia dei miei genitori e di mia sorella. C'era questa casa bianca, il giardino e la cassetta delle lettere. C'erano tutte queste persone vestite in nero ed io sono entrato in questo salotto e c'era un ragazzo davanti a tre bare. Ha cacciato tutte le persone attorno a lui perché voleva rimanere solo con il suo dolore. Quando mi sono avvicinato a lui ho visto che ero io, Steve"

"Si, si, Buck, è proprio così"

"Steve" Charlotte afferrò il giovane uomo per il braccio destro "non possiamo fidarci di lui"

An Unexpected Host; Bucky Barnes (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora