I THINK THAT I KILLED BUCKY

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Charlotte guardò con attenzione la copertina della strano libro che Steve le aveva dato il giorno precedente, Bucky era davanti a lei, le dava le spalle perché si stava occupando di preparare la colazione.

Il suo migliore amico non le aveva detto nulla a riguardo, forse perché nemmeno lui sapeva che cosa fosse quel libro, così la ragazza lo aveva portato nel suo appartamento, senza mostrarlo né a Elisa né a Bucky.

Lanciò uno sguardo al giovane uomo, dato che era ancora impegnato con la padella e le uova iniziò a sfogliare le prime pagine del libro e scoprì, con sorpresa, che si trattava di una agenda su cui erano state scritte pagine e pagine di appunti in una lingua straniera.

Charlie osservò le parole con attenzione, capì che erano scritte in russo e ringraziò mentalmente Natasha per averle insegnato la sua lingua madre; girò velocemente altre pagine, fino a quando i suoi occhi si posarono in una dove c'erano scritte solamente dieci parole.

Aggrottò le sopracciglia perché non avevano alcun senso logico se collegate tra loro, erano solo una serie di parole scritte a caso, come se fossero appunti di chissà che cosa.

"Pokhot..." mormorò Charlie, il giovane uomo s'irrigidì all'improvviso, ma lei non se ne accorse perché era troppo concentrata a leggere la pagina "Brama. Ruggine. Diciassette. Alba. Uomo. Nove. Benevolo. Bentornato. Uno. Vagone merci".

La giovane sollevò lo sguardo dall'agenda per chiedere un parere a Bucky, ma lanciò un urlo quando quest'ultimo colpì una parete con il pugno sinistro, provocando una profonda crepa.

"Non...Dovevi...Farlo..."

"Ma che cazzo ti prende? Hai rotto il muro della mia cucina! Che cazzo hai?" strillò la giovane, già fuori di sé dalla rabbia, non capiva il perché di quella violenta reazione; Bucky si voltò a guardarla e Charlie capì subito che non aveva più lui davanti a sé, ma bensì il Soldato D'Inverno "stai calmo. Non so cosa sia accaduto ma non ti conviene attaccarmi"

Non ricevette la minima risposta, in una frazione di secondo lui le si scagliò contro, ma Charlotte era tutt'altro che una sprovveduta: dalle sue mani uscì quelli che sembravano due raggi di luce azzurra che avvolsero il braccio meccanico di Bucky.

La luce azzurra si trasformò in ghiaccio solido, ma quello non bloccò il soldato che riuscì a liberarsi con un semplice pugno; la ragazza corse in salotto e prese la pistola che teneva, sempre, dentro il cassetto di un mobile e la puntò contro il petto del giovane uomo: se avesse fatto un solo passo in avanti avrebbe premuto il grilletto, ponendo fine a quella faccenda una volta per tutte.

"Non hai il coraggio di premere quel grilletto" ringhiò lui a denti stretti.

"Tu credi?" rispose lei; premette il grilletto una, due, tre volte e colpì Bucky in pieno petto; quest'ultimo si ritrovò a boccheggiare prima di cadere a terra e non muoversi più.

Charlotte lasciò cadere la pistola a terra e corse al telefono, sollevando la cornetta e componendo il numero di Steve, con la speranza che rispondesse.

"Pronto? Charlotte?"

"Steve, Steve ho fatto una cazzata. Credo di aver appena ucciso Bucky".

An Unexpected Host; Bucky Barnes (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora