RED BOOK WITH A BLACK STAR

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"Hai voglia di renderti utile?".

Bucky sollevò lo sguardo dal piatto che conteneva la colazione e fissò gli occhi in quelli azzurri di Charlotte, che aveva appena parlato.

"In che modo ti posso essere utile?"

"Io ed Elisa dobbiamo tenere aperto in negozio, oggi, anche se è la Vigilia di Natale. C'è un lavoro urgente da fare e noi abbiamo già altro di cui occuparci, abbiamo davvero bisogno di una terza persona"

"Che cosa dovrei fare?"

"Non è nulla di complicato, se decidi di accettare te lo farò vedere in negozio"

"Va bene" rispose Bucky; terminarono entrambi la colazione ed uscirono di casa a piedi, perché la libreria distava poco dall'appartamento.

Quando arrivarono al negozio trovarono Elisa già intenta a sistemare dei libri che erano arrivati da poco.

"Elisa, da quanto tempo sei qui?"

"Sono arrivata da circa una mezz'ora. Ho pensato di aprire la libreria in anticipo, in modo da chiudere prima, ma ci sono così tante cose da fare che temo..." la ragazza dai capelli neri non terminò la frase e scosse la testa con un sospiro, si rese conto della presenza di Bucky e lo guardò incuriosita "sei qui per comprare un libro?"

"No, è qui per aiutarci"

"E come? Non può farlo, se il nostro capo lo venisse a sapere..."

"Non accadrà, sono sicura che sarà troppo impegnato per venire al negozio il giorno prima di Natale e poi non ho intenzione di fargli servire i clienti. Si occuperà di catalogare i libri al computer"

"Ammetto che sarebbe un aiuto indispensabile"

"Se dovesse accadere qualcosa mi prendo io la piena responsabilità, tranquilla"

"Va bene allora, può darci una mano, puoi posare la giacca laggiù" disse Elisa indicando a Bucky un appendiabiti "perché non ti togli i guanti?"

"Oh, è vero, non ho ancora avuto modo di dirtelo, Elisa, purtroppo quando Bucky era piccolo ha avuto un brutto incidente con il fuoco, vero?" rispose subito Charlie, fiutando il pericolo.

"Proprio così" s'affrettò confermare il giovane uomo.

"Oh, mi dispiace davvero tanto"

"Gli faccio vedere come catalogare i libri".

Charlotte condusse il soldato in una scrivania posizionata dall'altra parte della libreria, vicino alla porta che conduceva al magazzino, ed accese uno dei due computer che vi erano posizionati sopra.

"Avrei dovuto immaginarlo"

"Che cosa? La faccenda dei guanti? Lascia perdere, sarebbe accaduto prima o poi. Elisa è un'osservatrice molto attenta, mi domando come non ti abbia ancora riconosciuto. Sai, lei adora Steve ed è andata diverse volte nel museo che c'è a Washington. Dovrebbe esserci una sezione dedicata a te, lo sai?"

"Si, lo so, ci sono stato per riuscire a ricordare"

"Mi auguro che lo capisca il più tardi possibile o dovrei spiegarle molte cose. Sai, lei sa che lavoro per lo S.H.I.E.L.D ma crede che il mio ruolo sia molto marginale"

"Stai dicendo che anche tu hai dei poteri? E quali sarebbero?"

"È meglio se non lo scoprirai mai. Finalmente il computer si è acceso! Guarda, è molto semplice quello che devi fare. Vedi questa tabella? In questa sezione devi scrivere il nome dell'autore, in questa devi inserire il titolo del libro ed in questa il codice che c'è scritto qua dietro. Cerca di farne più che puoi, ci sono circa quindici scatoloni come questo"

"Va bene"

"Credi di aver capito tutto?"

"Si, ho capito tutto"

"Perfetto, io vado al bancone, se hai bisogno di qualcosa devi solo dirmelo" disse la ragazza; iniziò ad occuparsi di varie faccende per ingannare il tempo che passava lentamente, esattamente come aveva previsto erano ben poche le persone che entravano nella libreria per acquistare un libro perché la maggior parte lo aveva fatto con largo anticipo.

"Io vado nella pasticceria qui vicina a prendere qualcosa, che cosa vuoi?"

"Una cioccolata ed una brioche"

"Va bene. Bucky, tu vuoi qualcosa?"

"No, grazie"

"Va bene, io vado, torno tra pochi minuti".

Elisa mantenne la promessa e tornò dentro alla biblioteca dopo una decina di minuti: reggeva in mano un sacchetto marrone ed aveva le guance completamente rosse.

"Stai bene?" le chiese l'altra ragazza, notando il colorito insolito perfino per una giornata di dicembre.

"C'è una persona fuori dal negozio che ha chiesto di te"

"Sul serio? Una persona?"

"Si, vai subito".

Charlotte indossò la giacca di pelle nera, uscì dalla libreria e riconobbe subito il suo migliore amico in un ragazzo biondo, alto e dal fisico prestante.

Molto prestante.

"Steve? Che cosa ci fai qui? Avevi detto..."

"Lo so quello che avevo detto, ma non potevo non vederti dopo quello che è accaduto" rispose il giovane uomo abbracciandola, rimasero per qualche minuto stretti l'uno all'altra prima di staccarsi "come stai, adesso?"

"Sto bene, il dolore alla gamba è sopportabile"

"E Bucky?"

"È qui con me, si sta occupando di catalogare dei libri al computer, non posso tenerlo sempre recluso, così l ho portato con me al lavoro"

"Davvero?" mormorò Steve, spiò un momento dalla vetrina del negozio e vide il suo migliore amico seduto davanti al una scrivania, intendo a premere i tasti di una tastiera "mi sembra che il tuo giudizio su di lui sia cambiato"

"Dobbiamo trascorrere ancora molto tempo insieme, dobbiamo andare d'accordo"

"È accaduto qualcosa di particolare?"

"No, nulla"

"Devi tenere una cosa per me"

"Di che cosa si tratta?".

Il giovane uomo prese dall'interno della giacca che indossava un oggetto e lo porse a Charlie, lei lo prese in mano e l'osservò con un'espressione corrucciata: era un libro con la copertina interamente rossa e con al centro una stella nera.

Non c'era nessun titolo e nessun'altra scritta, Charlie lo sfogliò velocemente e vide pagine su pagine scritte a matita in una lingua straniera, probabilmente russo.

"Hai capito che cos'è?"

"No, Steve, che diavolo è questa cosa?".


An Unexpected Host; Bucky Barnes (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora