CHOOSE YOUR TEAM, CHARLIE

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"Aspetta un momento, non puoi andare in cucina senza il mio permesso" disse Charlotte, tentando di bloccare Tony, ma quest'ultimo la sorpassò senza badare alle sue parole e si diresse a passo spedito nell'altra stanza; il sangue si gelò subito nelle vene della ragazza, già si aspettava l'imprecazione di Tony alla vista di Bucky, dato che si trovava proprio lì ma ciò non accadde.

"Allora, Charlie? Devo servirmi da solo?"

"Arrivo subito" rispose lei, raggiungendolo in cucina, si guardò attorno cercando l'altro giovane uomo con lo sguardo ma sembrava essere sparito; aprì il frigorifero e stappò una bottiglia di vino rosso prima di riempire due alti calici di vetro "purtroppo non ho nessuno dei tuoi amati superalcolici, Stark, dovrai accontentarti di questo"

"Andrà bene lo stesso. Allora, Charlie, che cosa stai combinando? È da tempo che nessuno ti vede più allo S.H.I.E.L.D. . Abbiamo provato a chiamarti più e più volte e non hai mai risposto, Nick è incazzato come una bestia con te, ha detto che se non torni sei licenziata"

"Non può licenziarmi. Lui non può licenziare nessuno di noi Avengers perché c'è bisogno di noi"

"Io l'ho visto piuttosto deciso in quello che diceva"

"Ho bisogno di restare ancora un po' di tempo da sola, digli che tornerò presto, te lo prometto. Devo sistemare delle cose personali e poi tutto tornerà come prima. Che cosa sarebbe questa guerra civile che hai nominato poco prima?"

"Non guardi i telegiornali?" domandò Tony alzandosi dalla sedia, sorseggiando il vino rosso, si avvicinò alle due buste appoggiate nel pavimento.

"No"

"Cercherò di essere il più sintetico possibile. Il governo è stanco delle cazzate che noi Avengers combiniamo ogni volta che c'è un'invasione aliena o un cattivo da pestare a sangue. Vuole tenerci sottocontrollo e darci la possibilità d'intervenire solo quando non c'è più altra soluzione. Io sono d'accordo, ma il tuo amico Rogers la pensa in modo diverso, non vuole che una qualunque forma di controllo agisca su noi Avengers, come se ciò non fosse già abbastanza complicato c'è stato un attentato a Vienna. Il Re del Wakanda è rimasto ucciso e le autorità hanno divulgato l'immagine del colpevole, ripreso dalle telecamere. Ti dice nulla il nome James Barnes?"

" Il Soldato D'Inverno?"

"Rogers l'ha aiutato a scappare una volta, Rodhey l'ha catturato ma il tuo amico l'ha fatto scappare una seconda volta e non riusciamo a trovare né Barnes, né Sam, né Steve"

"E io che cosa c'entro con tutto questo?" domandò la ragazza prese in mano la bottiglia di vino per riporla dentro al frigorifero, una scusa affinché il miliardario non vedesse il suo viso pallido e sudato.

"Non lo so, Charlie, dovresti essere tu a dirmelo. Il Capitano è il tuo migliore amico o sbaglio?"

"Si"

"Lo hai sentito di recente?"

"Mi stai chiedendo se io ho a che fare con questa faccenda? Due anni fa ho aiutato Steve, Nat, Sam e Fury con quello che è accaduto a Washington. Quel figlio di puttana di Barnes mi ha crivellato la gamba di colpi e tu credi che il mio migliore amico mi abbia chiesto di aiutarlo a nasconderlo o qualcosa di simile?"

"Te lo sto solo chiedendo. Voglio essere sicuro e poi Steve è abbastanza prevedibile come persona"

"Te lo ripeto, Tony, io non so nulla di questa faccenda. Assolutamente nulla" ripeté la giovane a denti stretti; l'uomo si tolse i costosi occhiali da sole che ancora indossava, i suoi occhi scuri si fissarono in quelli azzurri di lei per lunghi secondi.

Rimasero entrambi in silenzio per lunghi momenti, fino a quando Stark non emise un lungo sospiro.

"Va bene, Charlie, era una domanda che dovevo farti. Adesso devo andare, ti vedi con qualcuno?"

"Come?"

"Dentro quella busta c'è un abito maschile"

"Si, mi vedo con un ragazzo"

"Peccato, volevo chiederti se avessi impegni per domani sera"

"Pepper non la prenderebbe molto bene"

"Io e lei ci siamo presi una pausa di riflessione. Se sai qualcosa faresti meglio a dirmelo, pensaci bene perché Rogers è ufficialmente un ricercato insieme a Barnes e Wilson; ben presto dovrai decidere da che parte stare" rispose Stark con un cenno di saluto della mano destra; uscì dalla porta d'ingresso dell'appartamento e Charlotte rimase con lo sguardo fisso nel vuoto, sconvolta per le rivelazioni che aveva sentito.

La porta del ripostiglio si aprì e sbucò la testa di Bucky.

"Hai sentito tutto?"

"Si"

"Maledizione. È tutto più grave di quello che pensavo"

"Charlotte, è meglio se me ne vado, se scoprono che mi stai nascondendo andrai in prigione anche tu e io non voglio che questo accada. Non voglio che accada nulla a te"

"Steve sostiene che non sei stato tu a posizionare quella bomba ed io mi fido ciecamente di lui. Tony potrà anche avere qualche sospetto ma non ha alcuna certezza. Tu rimarrai qui dentro fino a quando tutto non si sistemerà. Ti prometto che avrai la possibilità di rifarti una nuova vita" rispose la giovane sorridendo, lo abbracciò per dargli conforto e riceverlo a sua volta; per un momento si perse nel profumo della sua pelle e dei suoi capelli lunghi.

Restarono immobili in quel abbraccio perché nessuno di loro due voleva essere il primo a distaccarsi; fu Charlie la prima a muoversi ed allontanarsi di un passo.

"Va bene, ma se dovesse succedere qualcosa non me lo perdonerò mai"

"Non succederà nulla, ti va di mangiare qualcosa e di andare al cinema?".

Erano più di settant'anni che Bucky non andava al cinema a vedere un film, di conseguenza la ragazza si convinse che fosse la cosa più giusta da fare, così dopo pranzo si recarono in un cinema a guardare una commedia romantica, uno dei generi preferiti di Charlotte.

Comprarono entrambi una bibita ed un sacchetto di pop corn e occuparono due sedili vicini.

A metà pellicola, complice anche la commedia romantica, Charlie iniziò a sentire il bisogno e la voglia di appoggiare la testa contro la spalla destra del giovane uomo, per sentire ancora il profumo della sua pelle; voleva farlo ma allo stesso tempo non aveva mai avuto così paura di compiere un gesto così piccolo.

Sentì Bucky sbadigliare a suo fianco e dopo qualche secondo percepì il suo braccio destro attorno alle proprie spalle e si ritrovò a sorridere, capendo che aveva usato proprio il vecchio trucco dello sbadiglio; appoggiò il capo contro la sua spalla destra, cosciente del fatto che non avrebbe ricevuto un rifiuto.

Ad un certo punto sollevò il viso ed appoggiò una mano nella guancia sinistra del giovane uomo, invitandolo a girarsi per far congiungere le loro labbra ma lui, improvvisante, irrigidì tutti i muscoli del viso e del collo, senza muoversi di un solo millimetro e senza staccare gli occhi dallo schermo.

Quel gesto raffreddò così tanto la ragazza che si staccò bruscamente appoggiandosi al bracciolo opposto della poltroncina nera.

An Unexpected Host; Bucky Barnes (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora